Omicidio Catanzaro. Marco Gentile ucciso per una canna. Preso il killer

Carlomagno

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Nicolas Sia  e la vittima Marco Gentile
Da sinistra Nicolas Sia e la vittima Marco Gentile

Sarà eseguita domani l’autopsia sul cadavere di Marco Gentile, il diciottenne ucciso a Catanzaro per un debito di 10 euro relativo all’acquisto di uno spinello. Per l’omicidio gli agenti della squadra mobile e delle volanti hanno fermato Nicolas Sia, di 19 anni.

Prevista sempre domani l’udienza di convalida del fermo del presunto assassino. Il Pm, Paolo Petrolo, ha inoltrato al giudice per le indagini preliminari la richiesta di convalida per omicidio volontario premeditato.

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Il ragazzo è stato fermato fermato domenica. Secondo gli inquirenti il giovane è fortemente sospettato di essere l’autore dell’atroce delitto. Il movente sarebbe uno spinello da 10 euro non pagato.

Gli investigatori hanno rintracciato Sia nelle campagne di via Izzi de Falenta, dopo Santa Maria, vicino il Lido, alle porte del capoluogo calabrese. Il presunto killer dopo un primo interrogatorio in Questura, alla presenza del suo avvocato Giancarlo Pittelli, è stato fermato e condotto in carcere in attesa della convalida o meno da parte del gip.

L’aggressione mortale si è consumata nel tardo pomeriggio di sabato in via Giuseppe Arena, in una scalinata dello stretto vicolo nei pressi di via Nunzio Nasi. Secondo un primo esame, Marco Gentile, sarebbe stato colpito da tre  fendenti alla gola e due coltellate al petto. Il giovane ha cercato di resistere ma morirà dissanguato.

LA RICOSTRUZIONE DELL’OMICIDIO DI MARCO GENTILE

Secondo quanto ricostruito, l’autore del delitto avrebbe dato appuntamento alla vittima per una sorta di “vendetta”. Gentile non avrebbe onorato un debito di dieci euro per l’acquisto di una canna. L’appuntamento era stato fissato vicino i giardinetti di San Leonardo. L’autore del delitto è andato deciso per fargli pagare quello “sgarbo” e si presenta armato di un coltello.

I due si incontrano e iniziano a parlare. Volano parole grosse poi sono passati alle mani. La lite degenera e il presunto pusher estrae il coltello che aveva con sé. Marco Gentile, impaurito, cerca di uscire dal vicolo avviandosi di corsa verso via Nunzio Nasi, dove c’è più gente, una strada più trafficata.

Le persone che hanno assistito al litigio, da quanto appreso, non sono intervenute per placare la furia dell’assassino. Evidentemente hanno avuto paura. “Chi ce lo fa fare. Fatti loro!”, avrebbero proferito. Frasi che coincidono con le presunte minacce del pusher omicida pronunciate in più di una circostanza. “Dite a Gentile che se lo incontro gliela faccio pagare”. Minaccette tipiche dei prepotenti e dei mafiosetti in erba che vogliono farsi apprezzare negli ambienti criminali.

L’omicida, sicuro di sè, lo insegue e lo raggiunge sulla scalinata, a pochi metri da via Nasi, dove senza nessuna pietà inizia ad sferrargli coltellate. Un mattatoio. Il rosso del sangue che scorreva giù per le scale ferma la furia omicida dello spacciatore. Marco Gentile a terra invoca aiuto, ma le sue forze sono minime. Resiste finché può, ma perde i sensi. Il presunto assassino scapperà poi a gambe levate tra i vicoli del centro fino a raggiungere le campagne di Catanzaro Lido.

Marco Gentile è stato soccorso ma è giunto all’ospedale Pugliese Ciaccio già in condizioni disperate per l’enorme quantità di sangue che ha perso a seguito dell’accoltellamento. I sanitari hanno tentato di tutto per strapparlo alla morte, ma purtroppo il giovanissimo Marco è deceduto dopo poche ore.

Le forze dell’Ordine hanno avviato le indagini ascoltando le persone che si trovavano nei pressi del luogo dell’omicidio e hanno raccolto le testimonianze delle persone che avrebbero assistito all’incontro fatale tra Marco Gentile e l’autore del delitto.

Da quanto raccolto, gli investigatori avevano già identificato l’autore dell’omicidio di Marco Gentile. Non hanno impiegato molto a rintracciare il giovane indiziato Nicolas Sia. Dopo l’omicidio, l’autore sarebbe riuscito, nella fuga, a sbarazzarsi dell’arma del delitto ancora introvabile. Un coltello con una lama di almeno 15/20 centimetri attraverso cui è stato commesso un delitto feroce e senza scrupoli. Deciso e premeditato. Il tutto per una canna da 10 euro.(modificato 27-10-2015)