Esclusione Mangialavori, dura la Santelli: Tar sempre col potere

Carlomagno

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Giuseppe Mangialavori
Giuseppe Mangialavori

“Esprimiamo gioia per l’ingresso di Wanda Ferro in consiglio regionale e non ci sorprende l’esito del Tar Calabria, eufemisticamente sempre favorevole nelle pronunce all’attuale amministrazione regionale”. Lo afferma la parlamentare Jole Santelli, coordinatrice regionale di Forza Italia.

“Crediamo – aggiunge – che l’on. Mangialavori abbia tutte le carte in regola per sedere in Consiglio e confidiamo che il Consiglio di Stato possa ribaltare questa sentenza, come è avvenuto per diverse, molte circostanze che hanno riguardato la Regione Calabria”.

Il consigliere regionale vibonese (Cdl, lista satellite di Fi) è stato “sconfitto” al tribunale amministrativo dal consigliere cosentino, Ennio Morrone, anche lui di Forza Italia, da tempo in rotta di collisione coi vertici regionali e nazionali del partito di Berlusconi.

Lo strappo si è consumato definitamente in quello che è stato definito il “tradimento” del figlio Luca, ex presidente forzista del consiglio comunale di Cosenza il quale sancì, con la sua 17/ma firma, la fine anticipata della prima legislatura di Mario Occhiuto, poi rieletto a furor di popolo in primavera. Invitato alla porta, Morrone ha declinato rimanendo nel partito e nel gruppo a palazzo Campanella.

L’esclusione del consigliere Mangialavori è dunque il secondo atto di una guerra tutta interna al partito che vede da una parte Santelli e Roberto Occhiuto (fratello del sindaco) e dall’altra Morrone, uno dei re della sanità cosentina, che viene visto troppo “equilibrista”, ossia con un piede inchiodato in Forza Italia e l’altro nell’Ala di Galati e Verdini.

Anche Wanda Ferro, in chiosa ad una nota esprime “profondo dispiacere per l’esclusione dal Consiglio di Giuseppe Mangialavori, che ho sempre avuto vicino e che apprezzo per le sue grandi doti morali oltre che per le sue qualità professionali e politiche. In questi anni Mangialavori ha dimostrato di sapere svolgere il proprio ruolo di consigliere di opposizione con competenza e coerenza, raccogliendo sempre grande fiducia e consenso attorno alle proprie iniziative, e dimostrando di rappresentare una grande risorsa non solo per Forza Italia e il centrodestra, ma per l’intera Calabria”.

“Insieme alla soddisfazione – scrive Wanda Ferro – c’è però grande amarezza per gli oltre due anni trascorsi dal voto, un lungo periodo nel quale mi è stato impedito di esercitare il ruolo che mi è stato affidato dai cittadini, e per il fatto che non è stata ad oggi fatta piena chiarezza sulle responsabilità di quanto avvenuto sul finire della precedente legislatura, che vanno evidentemente ricercate anche nell’operato di precisi settori della burocrazia regionale. Per questo auspico la costituzione di una commissione di inchiesta all’interno del Consiglio regionale che ricostruisca ruoli e responsabilità nella stesura di un testo di legge palesemente incostituzionale, che ha creato un vulnus gravissimo nella composizione dell’assemblea”.

“Bisogna prendere atto con rammarico, – spiega Ferro – e su questo non posso che concordare con le parole del presidente della Prima sezione del Tar Vincenzo Salamone, del fatto che siano stati ancora una volta i giudici a doversi sostituire alla politica nella scrittura di una legge elettorale. Una legge, aggiungo, che per la sua importanza deve essere pienamente funzionale ai principi di democrazia e non agli interessi di chi governa o ai calcoli di chi aspira ad essere rieletto”.