Fincalabra, Dieni (M5S): “Manovre spericolate della burocrazia”

Carlomagno

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Federica Dieni
Federica Dieni

“Per fortuna ci pensa la magistratura a far luce sulle manovre spericolate della burocrazia regionale, come sempre protetta da una classe politica marcia”. È quanto afferma la deputata del M5S Federica Dieni, a poche ore dalla notizia del sequestro preventivo a carico degli ex vertici di Fincalabra e di due dirigenti di Banca Widiba, indagati per peculato aggravato.

L’inchiesta della Procura di Catanzaro ha permesso di accertare la distrazione di circa 46 milioni di euro, fondi vincolati che Fincalabra avrebbe dovuto usare esclusivamente per finanziare i progetti presentati dalle piccole e medie imprese.

“Invece – commenta la parlamentare –, quei soldi sono stati impiegati per investimenti azzardati, tramite l’arbitrario affidamento a fondi ad alto rischio. Una vera operazione di finanza creativa sulla spalle dei calabresi”.

Dieni ricorda i passaggi più importanti della vicenda: “I 46 milioni vincolati sono stati affidati dall’ex presidente di Fincalabra a Banca Widiba, senza la necessaria autorizzazione del cda della finanziaria regionale. Subito dopo l’operazione, il portafoglio di Fincalabra è stato diviso in quattro linee di gestione, per investimenti in fondi bilanciati, azionari e obbligazionari. I soldi destinati alle imprese calabresi, in pratica, sono stati puntati con disinvoltura sulla roulette del marcato globale, senza che la Regione, a cui spettano le funzioni di controllo, abbia fatto nulla per evitarlo”.

“Sarà ora la magistratura – aggiunge la deputata 5 stelle – a compensare l’inadeguatezza della politica, ad accertare tutte le responsabilità e a recuperare i soldi illegittimamente sottratti al sistema economico regionale. Di fatto, e per fortuna, la classe dirigente che governa la Calabria risulta commissariata per evidente e colpevole incapacità gestionale”.