Studiano rapina “perfetta” ma vengono “anticipati” dai carabinieri. Arresti

Carlomagno

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carabinieriAvevano pianificato e studiato nei minimi particolari una rapina “perfetta” ai danni di una banca di Siderno, ma il loro piano è andato in fumo per l’intervento preventivo dei carabinieri del gruppo di Locri, che nei giorni scorsi, hanno dato esecuzione a un decreto di fermo nei confronti di quattro persone (M.A., 55enne di Gioiosa Jonica, F.V.55 anni, G.F. 50 anni, entrambi originari di Gioiosa ma domiciliati al nord Italia e L.E., 63enne di Biella), tutti indagati a vario titolo del reato di tentata rapina aggravata.

Il provvedimento, emesso dalla Dda presso la procura della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Calabria, che ha poi inoltrato gli atti per competenza alla Procura ordinaria presso il Tribunale di Locri, ha recepito le risultanze investigative rapportate dai militari del Nucleo investigativo del gruppo di Locri, da cui sarebbero emersi indizi che i soggetti fermati stavano pianificando, fin nei minimi dettagli, una rapina a mano armata, da effettuarsi nei prossimi giorni, ai danni di un noto Istituto bancario di Siderno.

In particolare, nel corso delle indagini svolte dai Carabinieri, sarebbero emersi i diversi ruoli dei soggetti fermati: basista, complice, esecutori materiali (appositamente giunti dal nord Italia), modalità di dettaglio ed esecutive del “colpo” da compiere (a che ora operare, quali dipendenti seguire e attenzionare – gli stessi avevano eseguito accurati e meticolosi sopralluoghi sul luogo della rapina, annotandosi orari di ingresso e apertura dell’Istituto); tra l’altro, era verosimilmente previsto anche il sequestro di un dipendente, da compiersi non appena questi fosse uscito di casa per recarsi al lavoro, di modo da potersi introdurre all’interno dell’Istituto di credito dove attendere per consumare la rapina. Insomma, veri e propri professionisti (ed in particolare delle rapine in banca) che non lasciano nulla al caso.

Solo l’intervento dei militari, coordinati dalla Dda reggina, ha consentito di impedire che l’evento criminoso, così minuziosamente pianificato, fosse portato a compimento, sottolineando così, ancora una volta, l’importanza dell’attività preventiva e di controllo del territorio svolta dalle Forze di Polizia sul territorio della Locride.

Nel corso della perquisizione presso il “covo” individuato quale base logistica del gruppo, sono state trovate parrucche, walki-talkie ed altri oggetti che sarebbero stati utilizzati nella rapina, tra cui una perfetta riproduzione di una pistola automatica.

Gli indizi raccolti sono stati sottoposti al vaglio del gip del Tribunale di Locri che, condividendo le attività investigative e le tesi suffragate nel provvedimento pre-cautelare, ha emesso una ordinanza di applicazione della custodia cautelare in carcere per M.A., F.V. e G.F. (tutti ristretti presso la casa circondariale di Locri), mentre per L.E., di Biella, è stata disposta la misura degli arresti domiciliari.