Altro colpo ai narcos, oltre due quintali di cocaina sequestrati a Gioia Tauro

Carlomagno

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Finanza sequestro cocaina gioia tauroOltre due quintali di cocaina purissima sono stati scoperti e sequestrati dalla Guardia di Finanza di Reggio Calabria e dei funzionari dell’Agenzia delle Dogane, nel porto di Gioia Tauro.

La sostanza, rinvenuta in un container che trasportava sacchi contenenti gomma in granuli, provenienti dal Sud America, era custodita in 10 borsoni con all’interno 200 panetti di cocaina per un peso complessivo di 216 chilogrammi e un valore, se immesso sul mercato dello spaccio, di decine di milioni di euro.

E’ il secondo ingente sequestro nell’arco di pochi giorni. Appena tre giorni fa è stato infatti scoperto un altro carico nello scalo portuale di 218 kg di coca purissima proveniente sempre dal Sud America.

Il risultato è frutto della collaudata sinergia delle forze dell’ordine che operano sotto la continua spinta propulsiva della Direzione Distrettuale Antimafia reggina guidata da Federico Cafiero De Raho, che assesta un altro duro colpo alle organizzazioni criminali che fanno del traffico internazionale di stupefacenti la loro principale attività illegale. Un business da capogiro che consente alle ‘ndrine di incamerare milioni di euro.

Dalle foglie di coca alla polvere bianca, ecco l’affare dei narcos

Mentre all’origine un Kg di foglie di coca viene venduto dal coltivatore ad appena 78 centesimi di euro, lo stesso quantitativo di cocaina, una volta definitivamente raffinato, ha un costo di 1.800 euro per il produttore, il quale riesce a cederlo ai grossisti americani o europei tra i 25.000 ed i 30.000 euro; considerando che la cocaina può essere tagliata fino ad aumentarne il peso di ben quattro volte e che allo spaccio minuto un grammo di sostanza è ceduto per circa 100 euro, è facile immaginare quanto siano imponenti i volumi di denaro incamerati da chi gestisce il traffico.

Denari che, una volta reinvestiti e riciclati, sono in grado di inquinare pesantemente i circuiti legali dell’economia e di alterare le condizioni di concorrenza, sottraendo opportunità di lavoro alle imprese che rispettano le regole.

Dall’inizio dell’anno, in questo senso, il sequestro di quasi 1.600 kg di cocaina, ha permesso di infliggere alla ‘ndrangheta rilevantissime perdite economiche, sia sotto il profilo dei capitali investiti che dei mancati guadagni: la droga complessivamente sequestrata, una volta lavorata ed immessa in commercio, raggiunte le piazze di spaccio, avrebbe infatti fruttato oltre 650 milioni di euro.