Insediato Mario Oliverio alla guida della Regione Calabria. "Lotta a povertà e burocrazia"

Carlomagno

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Insediato Oliverio - il passaggio di consegne tra Mario Oliverio e l'uscente Antonella Stasi
il passaggio di consegne tra Mario Oliverio e l’uscente Antonella Stasi (foto www.cn24tv.it)

Con un fascio di fiori alla presidente facente funzioni, l’uscente Antonella Stasi, si è insediato Mario Oliverio che comincia così la sua avventura alla guida della Regione Calabria. In una conferenza stampa a palazzo Alemanni il neo governatore assicura incisività nell’azione di governo a cominciare dalla “madre di tutte le battaglie”, quella di riformare la “La macchina burocratica” che, per intenderci, è il fattore che in Calabria frena più della ‘ndrangheta lo sviluppo dell’intera regione.

Ad avviso di Oliverio la burocrazia “deve lavorare al massimo per potere invertire il senso di marcia della regione. Non ci possono essere né indifferenza né distrazioni”. Per questa ragione invita i dirigenti regionali a “rimettere il mandato ricevuto alla nuova amministrazione”. Questo “non per liberare posti di potere e ricollocare amici, ma per superare un problema di efficienza e dare risposte in tempi rapidi”.

Se sceglierà i “figli di nessuno” come aveva auspicato il magistrato antimafia, Nicola Gratteri, lo sapremo presto. Ma è certo che oltre ai “burocrati inefficienti”

l’ex presidente della Provincia di Cosenza intente chiudere “la bottega delle clientele e le corsie riservate per gli amici, perché – afferma determinato – l’unica amicizia che sarà instaurata è quella con la Calabria”.

Prima di aggredire le “emergenze”, che in Calabria più che altrove sono più pressanti, il neo presidente intende fare una ricognizione a 360 gradi per capire quanta grana ha a disposizione per risolvere i problemi. I quattrini sono infatti fondamentali per dare corpo agli indirizzi politici.
GIA’ DA GIORNI A LAVORO
“Ho voluto che questo di oggi – ha detto Oliverio – fosse un incontro sobrio perchè ritengo che la Calabria abbia bisogno innanzitutto di sobrietà”. Le condizioni sociali ed economiche sono drammatiche e siamo in presenza di un allargamento della povertà e della sofferenza sociale. Nel corso di queste settimane post voto, non ho varcato la soglia di questa sede ma, in silenzio, ho lavorato per mettere a fuoco alcuni problemi e costruire risposte incontrando informalmente i vertici del Governo nelle persone di Delrio e Lotti (sottosegretari di Matteo Renzi, ndr).

POVERTA’
“Le prime misure che assumeremo – ha detto ancora Oliverio – saranno mirate al contrasto della disoccupazione dilagante e del contrasto alla povertà, attraverso una riprogrammazione delle risorse residue del Fse con la creazione di una task force specifica”.

LE PRIORITA’
“Le condizioni della Calabria – ha detto ai giornlisti – sono drammatiche e le conoscete bene: Sanità, rifiuti, fondi comunitari e burocrazia”, sono le priorità del presidente. Già nella giornata di ieri Oliverio ha avuto un colloquio telefonico con il Ministro del Lavoro Giuliano Poletti al quale ha chiesto un intervento diretto ad accreditare prima della fine dell’anno in corso i 40 milioni di euro sbloccati dal Governo, di concerto con la Regione, da destinare al pagamento di alcune mensilità relative al 2013 per i lavoratori in mobilità in deroga”, che riguarderebbero 26 mila lavoratori.

CONCERTAZIONE
Torna un termine caro alla sinistra: dialogo e concertazione con sindacati, istituzioni e società. “Per operare al meglio – ha spiegato Oliverio – abbiamo bisogno di una macchina regionale efficiente. Nel più breve tempo possibile incontrerò le forze sociali, la Conferenza episcopale calabra e i sindaci.

IN CINQUE ANNI E STOP
“Starò in carica per una sola legislatura e dopo non ci sarà alcun assillo proprio per poter fare le cose con mani libere da condizionamenti di gruppi e di lobby come è necessario in questa terra”, ma in questi cinque anni “questa regione la cambieremo”.

LA GIUNTA E I TEMPI
Sulla composizione della giunta Oliverio ha detto di non avere in testa nomi di assessori, anche se ha tempi strettissimi. Entro dieci giorni da ieri 9 dicembre 2014. In concomitanza con la prema seduta del Consiglio regionale che il presidente del consiglio uscente deve obbligatoriamente convocare entro dieci giorni dalla proclamazione. “In questi giorni – ha spiegato Oliverio – ho rimosso la cosa concentrandomi sui problemi della Calabria. Affronterò la questione entro i tempi fisiologici, senza ansie, e posso dirvi che ci sarà una risposta all’altezza della situazione”.

L’IDEA DEL CONSIGLIERE DELEGATO
E appunto perché gli assessori sono pochi e le deleghe tante, il presidente ha aperto ai consiglieri delegati: “Nella proposta di governo non c’è solo la Giunta, il dato numerico disposto dalle leggi nazionali è molto al di sotto delle necessità, per questo nella nostra proposta si prevederà una funzione per i consiglieri regionali. E comunque, il problema non è di assessori esterni o interni, il problema è essere coerenti con lo Statuto.

Insediato Mario Oliverio a Palazzo Alemanni
Palazzo Alemanni, ancora per poco sede della Giunta regionale

RIFORMA STATUTO E LEGGE ELETTORALE NEL PRIMO ANNO
“Lo Statuto – ha spiegato Oliverio – prevede l’elezione diretta del presidente, e questo significa una particolare responsabilità per l’azione di governo, che è riconducibile al presidente. Se così è, il presidente deve avere mani libere nelle scelte, per questo lo Statuto va adeguato”, così come “la legge elettorale”.

“Ritengo un errore – ha detto il presidente – quello di aver modificato la legge elettorale perchè credo che il leader dello schieramento miglior perdente debba avere espressione nel Consiglio regionale”, dice riferendosi a Wanda Ferro, candidata presidente di Fi e di FdI. Oliverio ha aggiunto di avere sentito telefonicamente la Ferro per esprimerle direttamente “queste considerazioni che vanno al di là delle persone e che sono di ordine istituzionale e costituzionali.

Nella nuova legge elettorale che noi proporremo, e non lo faremo a fine legislatura ma nel primo anno, sarà recuperato questo dato insieme ad altri come la rappresentanza di genere. Ritengo che il migliore perdente debba esprimersi all’interno dell’assemblea così come accade in tutte le Regioni d’Italia”.