Calabria, Oliverio riparte da 7. Tutti tecnici. L'affondo di Corbelli: "Sto per mandarti a casa"

Carlomagno

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Il governatore della Regione Calabria Mario Oliverio.
Il governatore della Regione Calabria Mario Oliverio.

Sarà presentata venerdi 10 luglio la nuova squadra di governo di Mario Oliverio. Alla fine ce l’ha fatta il governatore della Calabria  a varare la sua nuova giunta regionale.

Dopo il terremoto rimborsopoli che ha fatto tremare il palazzo e provocato la caduta del suo pupillo, Nino De Gaetano, ai domiciliari per una brutta storia di presunto falso e peculato, il presidente calabrese ha deciso di ripartire da zero con un esecutivo di tutti tecnici con tre donne. Tutti esterni al Consiglio e alla prima esperienza diretta con l’amministrazione regionale.
Le dimissioni del presidente del Consiglio regionale, Antonio Scalzo, anche lui indagato alla pari degli altri due ex assessori Enzo Ciconte e Carlo Guccione erano le “pre condizioni” per precedere ad un reset totale passando da una giunta politica ad una squadra di governo tecnico.

Al Bilancio e alla Programmazione comunitaria, andrà Antonio Viscomi, giuslavorista, ordinario di Diritto del Lavoro all’università Magna Graecia di Catanzaro, che lascia la guida del dipartimento presidenza cui Oliverio gli aveva assegnato qualche mese fa.

A Francesco Russo, ordinario di Ingegneria Trasporti all’università “Mediterranea” di Reggio Calabria, andrà la delega al porto di Gioia Tauro, la Logistica e il Sistema Portuale Regionale. A Carmela Barbalace, dirigente della Regione Calabria, gestirà la delega all’Economia.

La delega all’Ambiente (che forse assorbe anche la delega all’energia e la gestione dei rifiuti) è stata assegnata ad Antonella Rizzo, di professione dirigente amministrativo, mentre alle Infrastrutture, delega prima in mano a De Gaetano andrà Roberto Musmanno, docente di ricerca operativa all’università della Calabria.

Federica Roccisano ricercatrice e Project Manager presso l’università “Dante Alighieri” di Reggio Calabria spetterà il delicato settore “Lavoro e Welfare”, assessorato assegnato prima a Carlo Guccione.

Infine a Franco Rossi, ordinario di tecnica e pianificazione urbanistica all’Unical toccherà guidare la delega alla Pianificazione Territoriale.

Quattro uomini e tre donne che compongono la giunta di “Alto profilo” annunciata dal governatore Mario Oliverio che nel vararla l’ha definita “espressione di una qualificata rappresentanza femminile e di alte competenze delle università calabresi. La nuova giunta è la risultante di un rinnovamento epocale agevolato anche dalle dimissioni del Presidente del Consiglio Regionale, on. Antonio Scalzo”, ammette Oliverio che poi ci tiene a sottolineare “una netta discontinuità con il passato: l’indagine sui finanziamenti ai Gruppi consiliari appartiene alla scorsa legislatura”.

Secondo il governatore Oliverio “sarebbe ingeneroso ed ingiusto che gli effetti di una indagine rivolta al passato si scaricassero sulle responsabilità dell’attuale Consiglio Regionale ed offuscassero il necessario progetto di cambiamento per dare un futuro alla Calabria.  E’ questa una linea di demarcazione non dettata dai tempi e dal merito delle indagini della magistratura, (Oliverio è estraneo all’inchiesta rimborsopoli, ndr) verso cui ripongo rispetto e piena fiducia, ma una autonoma scelta politica di cui mi assumo la piena responsabilità”.

Ci sono musi lunghi tra i consiglieri regionali che speravano in un posto al sole, ma il “lupo” di San Giovanni in Fiore ha deciso così: “E’ stata una mia scelta autonoma”. Del resto lo aveva detto: Nel Pd calabrese troppa sete di “potere”. Per dire che più di qualcuno lo ha “assillato” fin dalla sua elezione per avere “posti in giunta”. Così facendo ha scelto un taglio netto tra assemblea ed esecutivo. Il Consiglio legifera, la giunta porta avanti il programma di governo presentato agli elettori, sarebbe l’intento di Oliverio.

I questo nuovo assetto mancano diverse deleghe (pesanti), tra le più importanti si nota “l’Agricoltura”“Lavori pubblici”, “Istruzione e cultura” o il “Personale“che con molta probabilità Oliverio assegnerà a “unità di missione” composte da qualche consigliere regionale o se le tiene per sé. Bisognerà attendere per saperne di più.

Adesso spetterà alla nuova giunta, (che sarà presentata venerdì 10 luglio alle 11 in via Massara a Catanzaro) spingere sull’acceleratore per recuperare terreno e governare una regione che ha mille emergenze e appare paralizzata sia per le beghe politiche, ma soprattutto per una “burocrazia asfissiante” che ha smorzato, come in passato, ogni ambizione e indirizzo politico. I compiti più ardui e di prima emergenza sono per Antonio Viscomi, che dovrà fare i salti mortali per spendere centinaia di milioni di euro di risorse Ue a fine dicembre (a breve avrà anche l’assestamento di Bilancio), e la neo assessore al Lavoro Roccisano che avrà “l’onere” di sedersi su una “polveriera”.

Franco Corbelli del Movimento Diritti Civili
Franco Corbelli leader del Movimento Diritti Civili

Inevitabili le critiche aspre e ironiche al nuovo esecutivo da parte dell’opposizione in Consiglio regionale. Ma il più duro è Franco Corbelli che riserva a Oliverio un attacco frontale. Il leader del Movimento Diritti Civili, ricorda al governatore che lo scorso anno “dopo avere con la mia battaglia per le primarie istituzionali (da cui si era ritirato dopo forti pressioni, ndr), fatto candidare ed eleggere Presidente, Mario Oliverio, che nessuno voleva nel Pd e nel centrosinistra, oggi sto per mandarlo a casa insieme al Consiglio regionale”. Il leader di Diritti Civili solleva lo spettro delle elezioni anticipate col caso della legge elettorale “illegittima” varata in prorogatio dal vecchio consiglio. Una ipotesi che dopo la sentenza del Tar Calabria – chiamata a trattare il ricorso della forzista Wanda Ferro sulla sua esclusione dal Consiglio – fa tremare l’intera legislatura. Già, perché i giudici amministrativi hanno rimandato tutto alla Corte Costituzionale e non è affatto remota l’ipotesi che la Suprema Corte si esprima con lo scioglimento anticipato.

Corbelli chiede infatti alla Consulta di dichiarare la legge elettorale incostituzionale e di conseguenza di far decadere il Consiglio. “Nel rispetto della Legge e della Costituzione – afferma – sto, quale parte lesa e unico Gruppo Politico legittimato a poter intervenire, per chiedere alla Corte Costituzionale di riconoscere l’incostituzionalità della nuova legge elettorale calabrese, approvata lo scorso anno in regime di prorogatio, e di notificare e chiedere alle autorità preposte l’avvio dell’iter per la decadenza del Consiglio regionale della Calabria”.