Blitz della contro la cosca Trapasso: 48 arresti e sequestri. NOMI

Carlomagno

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Polizia a RomaLa Squadra mobile di Catanzaro, con l’ausilio dello Sco, ha arrestato 48 persone in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip, su richiesta della Dda del capoluogo calabrese guidata da Nicola Gratteri, a carico di altrettante persone accusate a vario titolo di associazione di tipo mafioso, estorsione, violazioni in materia di armi, illecita concorrenza con violenza o minaccia, esercizio abusivo del credito, intestazione fittizia di beni; tutti reati aggravati dalla modalità mafiose.

I provvedimenti sono serviti a smantellare la cosca di ‘ndrangheta facente capo, secondo le indagini, alla famiglia Trapasso, egemone sul territorio di confine tra le province di Catanzaro e Crotone, e il gruppo collegato dei Tropea.

Tra gli arrestati figura il vicesindaco di Cropani, Francesco Greco, 53 anni, accusato di concorso esterno in associazione mafiosa. Dalle indagini è emerso il condizionamento delle elezioni comunali svoltesi a Cropani nel maggio del 2014, condizionamento finalizzato all’acquisizione di appalti e servizi pubblici per ottenere i quali si sarebbe giunti all’elezione a consigliere di Francesco Greco, candidato di una lista civica, poi nominato vicesindaco.

Questi i nomi degli arrestati.

1) Giovanni Trapasso, nato a Cutro nel 1948

2) Vincenzo Trapasso, inteso Cecè, nato a Cutro nel 1951
3) Leonardo Trapasso, nato a Cutro nel 1969
4) Tommaso Trapasso, nato a Cutro nel 1978
5) Giuseppe Trapasso, nato a Crotone nel 1987
6) Gregorio Aiello, nato a Cutro nel 1975
7) Salvatore Aiello, nato a Cutro nel 1970
8) Antonio Bianco, nato a Sersale nel 1977
9) Vito Borelli, nato a Catanzaro nel 1976
10) Raffaele Bubbo, nato a Petronò nel 1969
11) Pierpaolo Caloiro, nato a Crotone nel 1979
12) Gianluca Colosimo, nato a Palermo nel 1985
13) Giovanni Colosimo, nato a Catanzaro nel 1985
14) Massimo Colosimo, nato a Catanzaro nel 1978
15) Alex Correale, nato a Catanzaro nel 1993
16) Alessandro Cosco, nato a Catanzaro nel 1993
17) Stefano Roberto Cosco, nato a Petronà nel 1976
18) Domenico Esposito, nato a Sersale nel 1978
19) Rosetta Esposito, nata a Sersale, nel 1976
20) Rosario Falsetti, nato a Cutro nel 1967
21) Francesco Greco, inteso Raffaele, nato a Cropani nel 1963
22) Luigi Greco, nato a Cropani nel 1953
23) Giuseppe Graziano Macrì, nato a Catanzaro nel 1979
24) Salvatore Macrì, nato a Cropani nel 1968
25) Antonio Mancuso, inteso “Capitano”, nato a Catanzaro nel 1981
26) Giuseppe Mancuso, inteso “Capitano”, nato a Catanzaro nel 1988
27) Eliseo Mercurio, nato a Catanzaro nel 1973
28) Gianfranco Palaia, nato a Catanzaro nel 1976
29) Giuseppe Palaia, nato a Sersale nel 1970
30) Giuseppe Quintino, nato a Catanzaro nel 1976
31) Rolando Russo, nato a Catanzaro nel 1984
32) Francesco Talarico, inteso “Zio Franco”, nato a Sersale nel 1956
33) Giovannibattista Talarico, nato a Sersale nel 1975
34) Pasquale Talarico, nato a Sersale nel 1969
35) Vicenzo Talarico, inteso “Gagumidda”, nato a Sersale nel 1952
36) Antonio Taverna, inteso “Bombolo” o “Bombolino”, nato a Crotone, nel 1989
37) Carmine Taverna, nato a Cutro nel 1960
38) Carmine Tropea, nato a Catanzaro nel 1986
39) Francesco Tropea, nato a Catanzaro nel 1995
40) Giuseppe Tropea, nato a Cropani nel 1977
41) Renzo Tropea, nato a Catanzaro 1984
42) Vincenzo Tropea, nato a Cropani nel 1972
43) Antonio Viscomi, inteso “Chitarra”, nato a Botricello nel 1976
44) Massimo Zofrea, nato a Catanzaro nel 1970
45) Giovanni Damiano Drago, nato ad Augusta nel 1985 (domiciliari)
46) Salvatore Stanizzi, nato a Catanzaro nel 1984 (domiciliari)
47) Maurizio De Fazio, nato a Cropani nel 1969
48) Giuseppe Richichi, detto “Andrea”, nato a Crotone nel 1979

Nell’operazione, denominata Borderland (“Zona di confine”), sono stati impiegati oltre 250 agenti della Polizia di Stato appartenenti alla Squadra Mobile della Questura di Catanzaro, con il concorso del Servizio Centrale Operativo e reparti di rinforzo.

Dalle investigazioni sono emersi gli interessi delle cosche, con solidi legami con i clan reggini e vibonesi oltre che con quelli crotonesi, sulle attività economiche della zona, con riguardo particolare ai numerosi villaggi turistici, una fiorente attività di esercizio abusivo del credito e di usura ed una capillare pressione estorsiva sugli imprenditori talvolta concretizzatesi nella apprensione dei beni delle vittime da parte della consorteria malavitosa. Si è poi evidenziata l’infiltrazione, da parte del sodalizio, di apparati politico-amministrativi locali.

L’INCHIESTA – Nel corso delle indagini è emerso che la cosca Trapasso, ha imposto un totale controllo del territorio, oltre che attraverso una vera e propria “occupazione militare” dell’area di riferimento, anche attraverso una fitta rete di fiancheggiatori e favoreggiatori, appartenenti anche al mondo imprenditoriale ed a quello delle istituzioni.

E‟ stato infatti registrato e documentato il condizionamento del voto amministrativo del maggio 2014 nel comune di Cropani (Catanzaro), condizionamento finalizzato alla acquisizione di appalti e servizi pubblici che ha portato all‟elezione, come candidato
in una lista civica, del vice sindaco Francesco Greco, tratto in arresto poiché riconosciuto responsabile dall’Autorità Giudiziaria di concorso esterno all’associazione mafiosa.

Un fronte di particolare interesse per l’organizzazione mafiosa indagata è risultato quello imprenditoriale ed in particolare il campo dei servizi di gestione dei villaggi turistici rivelatosi uno strumento di consenso per l’organizzazione mafiosa investigata che è riuscita a reclutare un cospicuo numero di soggetti assoldandoli all‟interno delle strutture ricettive con il sistema delle assunzioni fittizie, così da garantirsene la riconoscenza ed i servizi.

I privilegiati rapporti della cosca Trapasso con le più potenti cosche della intera Regione sono attestati, oltre che dalla documentata partecipazione a summit di mafia, anche dalla presenza, registrata nel corso delle indagini, di rappresentanti della famiglia a sontuosi banchetti svoltisi in occasione dei matrimoni di alcuni appartenenti alle famiglie di ‘ndrangheta delle diverse provincie calabresi, tradizionalmente opportunità anche per il conferimento di cariche, per il consolidamento di alleanze e l’eventuale pacificazione di contrasti; allo stesso modo, testimonia della appartenenza dei Trapasso al ristretto numero delle cosche custodi della ortodossia della ‘ndrangheta, la presenza di uomini della consorteria a Polsi, in occasione degli annuali festeggiamenti della Madonna, tristemente noti per essere occasione di incontro tra esponenti delle diverse organizzazioni malavitose della Regione come pure lo spiccato interesse degli uomini di vertice del clan per la organizzazione e la partecipazione, in posizione privilegiata e di assoluta visibilità, alla cerimonie religiose dei luoghi di propria influenza.

Parallelamente alla esecuzione delle misure cautelari personali, con particolare riguardo ai reati contestati in materia di intestazione fittizia di beni da parte di esponenti della consorteria mafiosa dei Trapasso, la Procura della Repubblica – D.D.A. di Catanzaro, ha emesso un provvedimento urgente di sequestro di diverse società ed imprese ritenute lo strumento delle attività illecite della stessa cosca o l’oggetto di interposizioni fittizie dei sodali.

Il sequestro, eseguito dagli uomini della Divisione Polizia Anticrimine di Catanzaro e dagli specialisti in indagini patrimoniali del Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato, ha riguardato, fra l’altro, un esercizio ricettivo, un maneggio ed una società per la distribuzione di slot machines e, in particolare, le società di servizi attraverso le quali la cosca controllava di fatto la gestione delle attività interne ad importanti villaggi turistici della zona, monopolizzando le attività di manutenzione e ristorazione, le forniture di generi alimentari e pesantemente condizionando ogni tipo di servizio.