Furto e riciclaggio di rame. 4 arresti e 9 misure a Cosenza. NOMI/VIDEO

Carlomagno

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Furto e riciclaggio di rame. 4 arresti e 9 obblighi a Cosenza
Un camion carico di rame fermato in autostrada dalla Polizia nell’ambito dell’operazione Back Out della Squadra Mobile e Cfs di Cosenza

COSENZA – Una presunta banda dedita al traffico di rame è stata sgominata a Cosenza da Polizia e Corpo forestale dello Stato. Quattro le persone arrestate e poste ai domiciliari ed altre nove sottoposte ad obblighi di polizia giudiziaria.

L’operazione, denominata “Black Out”, coinvolge alcune ditte di autodemolizioni che avrebbero riciclato decine di tonnellate di rame. Le persone raggiunte da provvedimenti cautelari, tutte residenti tra Cosenza e Lamezia Terme (Catanzaro), sono accusate di traffico illecito di rifiuti, associazione a delinquere finalizzata alla ricettazione.

 

Secondo gli inquirenti è stata smantellata “un’organizzazione criminale” dedita al traffico di rame rubato tra Cosenza e Lamezia Terme con un giro d’affari stimato attorno a 1,5 milioni di euro.

Ordinanza di custodia cautelare degli arresti domiciliari per Franco Carriere , 43 anni, di Cosenza; Francesco Bartucci, 44 anni, di Cosenza; Fabio Angelo Perri  44 anni, di Lamezia Terme e Giuseppe Lucchino, 34 anni, di Lamezia Terme.

Nove le persone raggiunte da misure cautelari di polizia giudiziaria. Si tratta di Silvio Ciardullo, 33 anni, di Cosenza; Daniel Adam, 34 anni, di nazionalità Rumena; Andrei Cotet, 35 anni, di nazionalità Rumena; Marcello Munegato, 42 anni, di Castiglione Cosentino; Raffaele Carlini, anni 56, di Cosenza; Marco Mauro di Cosenza, 32enne; Francesco Bevilacqua 23enne di Cosenza; Rosario Bandiera, 34 anni, di Lamezia, Giovannino Gallo 32enne di Lamezia Terme.

L’attività, coordinata dalla Procura della Repubblica Di Cosenza è stata condotta dalla Squadra mobile di Cosenza e dal Cfs e ha visto impegnati diverse decine di uomini. Il metallo sarebbe stato trafugato per poi essere riciclato attraverso sfascia carrozze compiacenti.

All’interno di alcune società di autodemolizione cosentine confluivano ingenti quantitativi di cavi di rame rubato a società operanti nel settore energetico, delle telecomunicazioni e dei trasporti, per poi essere nascosto ed inviato ad altre società collegate – operanti in altre province – che provvedevano ad inserirlo nel mercato legale. Sono state sequestrate aziende e mezzi utilizzati per il trasporto.

L’articolata attività d’indagine, spiegano gli inquirenti, coordinata dal procuratore capo Dario Granieri, dal procuratore aggiunto Marisa Manzini e dai sostituti Salvatore Di Maio, Domenico Assumma e Domenico Frascino, è durata diversi mesi ed ha permesso di interrompere una attività illecita di ricettazione di cavi in rame di provenienza furtiva.

All’interno delle aziende “Autodemolizioni Franco Carriere srl” e “F.lli Bartucci Snc” di San Pietro in Guarano (Cosenza), sarebbero confluiti ingenti quantitativi di cavi in rame prelevato furtivamente a società operanti nel settore energetico, dei trasporti e delle telecomunicazioni, materiale che veniva poi destinato alla ditta Ecotek srl di San Pietro Lametino (Catanzaro).

La refurtiva veniva conferita alle aziende da numerosi soggetti alcuni dei quali, destinatari delle misure cautelari, organici alla presunta organizzazione. Il Rame (sia pulito che bruciato) introdotto al suo interno, quantificato dagli investigatori tramite attività di videosorveglianza e intercettazioni in decine di tonnellate veniva sigillato all’interno di alcuni container, al di sotto di uno strato di pneumatici fuori uso o nascosto all’interno dei veicoli da demolire accatastati all’interno dei piazzali delle aziende per poi essere caricato a bordo di mezzi, occultato sotto altri tipi di rifiuti e inviato presso la Ecotek di Lamezia Terme che provvedeva a inserire il materiale nel mercato legale.

Gli spostamenti, che avvenivano con frequenza, sono stati costantemente monitorati nel tempo dagli investigatori della Polizia di Stato e del Corpo Forestale. Con questa operazione è stata smantellata una vera e propria centrale di ricettazione e riciclaggio di cavi in rame di provenienza furtiva il cui giro d’affari è stato stimato dagli investigatori in oltre 1.500.000 euro.

Nel corso delle operazioni sono state eseguite minuziose perquisizioni all’interno delle aziende coinvolte. I dettagli dell’operazione sono stati illustrati questa mattina durante una conferenza stampa tenutasi presso la Questura di Cosenza alla presenza dei magistrati e dei dirigenti della Questura e del Corpo Forestale dello Stato.