Assenteismo. Furbetti del cartellino all’Asp di Rossano. 9 arresti

Carlomagno

Ai Lettori

Secondo Piano News non riceve finanziamenti pubblici come i grandi e piccoli media mainstream sovvenzionati a pioggia dallo Stato. Pertanto chiediamo ai nostri lettori un contributo libero che può permetterci di continuare a offrire una informazione vera, libera e corretta.

SOSTIENI L'INFORMAZIONE INDIPENDENTE
 
SEGUICI SUI SOCIAL
Per ricevere gli aggiornamenti lascia un like sulla nuova pagina Fb. Iscriviti anche al Gruppo "Un Unico Copione Un'Unica Regia". Seguici pure su TELEGRAM 1 (La Verità Rende Liberi); e TELEGRAM 2  (Dino Granata), come su Twitter "X" SPN nonché su X (Dino Granata)
Assenteismo. Furbetti del cartellino all'Asp di Rossano. 9 arresti
Un frame del video della Guardia di Finanza di Cosenza sull’assenteismo a Rossano

Assenteismo all’Asp di Rossano. 9 arresti e 3 obblighi di presentazione alla polizia giudiziaria. E’ questo l’esito di una inchiesta della Guardia di Finanza di Cosenza contro 21 indagati dipendenti dell’Azienda sanitaria provinciale di Cosenza, distaccamento di Rossano.

Il modus operandi era pressoché identico ad altri clamorosi casi di assenteismo (Sanremo e Agrigento, per citare i più recenti): In orario di servizio i presunti “furbetti del cartellino” si allontanavano dalla postazione di lavoro per fare acquisti, andare dal meccanico o, più semplicemente, dedicarsi a passeggiate sul lungomare. Timbrature multiple e poi relax. Negli uffici “il vuoto”. Non tutti, per la verità. Ma almeno il “cinquanta percento” aveva l’odioso “vizietto”.

A conclusione delle indagini dei finanzieri, coordinate dalla Procura di Castrovillari, il gip ha emesso 12 ordinanze di custodia cautelare. Nove dipendenti della sede di Rossano dell’Azienda sanitaria provinciale di Cosenza sono stati posti agli arresti domiciliari e altri tre hanno l’obbligo di presentarsi ogni giorno alla polizia giudiziaria. Sono tutti accusati di truffa ai danni dello Stato e false attestazioni.

“Erano talmente abituati a timbrare ed uscire – ha raccontato il capitano Francesco Coppola, comandante della Compagnia di Rossano della Finanza – che anche questa mattina quando ci siamo recati a notificare le misure cautelari non li abbiamo trovati, ma erano fuori”.

L’INCHIESTA – Le indagini, coordinate dala procura guidata da Eugenio Facciolla e dal sostituto Mariasofia Cozza, sono andate avanti per sei mesi tra pedinamenti e videoregistrazioni. Centinaia le ore lavorative, falsamente attestate.

Le Fiamme gialle hanno ricostruito le presunte condotte illecite di pubblici dipendenti dell’Azienda Sanitaria Provinciale in Rossano che in orario di servizio si allontanavano per svolgere attività private.

All’esito delle attività è emerso che il 50% degli impiegati della struttura sanitaria abbandonava con frequenza quasi quotidiana il posto di lavoro dopo aver registrato la propria presenza in servizio per fare acquisti presso esercizi commerciali della Città, dedicarsi a servizi personali ad esempio per riparare la propria autovettura dal meccanico ovvero per passeggiate sul lungomare di Rossano.

Centinaia di ore lavorative sono state falsamente attestate dai dipendenti come effettuate e quindi pagate dall’Ente pubblico per prestazioni mai svolte. Alcuni dipendenti agivano anche in accordo tra loro, scambiandosi reciprocamente il “favore” della timbratura del cartellino, consentendo ai colleghi di arrivare in ritardo in ufficio ovvero, in alcuni casi, di non presentarsi sul posto di lavoro.

A seguito di pedinamenti e videoregistrazioni sono stati rilevati gli spostamenti e le attività dei pubblici dipendenti nonché le irregolari timbrature dei cartellini presenza.

A conclusione delle indagini delle Fiamme Gialle rossanesi, il Giudice per le Indagini Preliminari del locale tribunale ha emesso 12 ordinanze di custodia cautelare.

9 dipendenti pubblici sono stati posti agli arresti domiciliari e altri 3 sono obbligati presentarsi ogni giorno alla Polizia Giudiziaria, tutti accusati di truffa ai danni dello Stato e false attestazioni. Complessivamente gli indagati sono 21 circa la metà del personale che presta il proprio servizio presso l’Ufficio dell’Azienda locale.

L’operazione svolta è ulteriore testimonianza della continua attività di prevenzione e repressione della Guardia di Finanza a tutela delle Uscite dalle Casse dello Stato. L’azione delle Fiamme Gialle, con il continuo coordinamento dell’Autorità Giudiziaria di Castrovillari, ha consentito di stroncare una serie di condotte particolarmente lesive del buon andamento della pubblica Amministrazione e ha contribuito a ripristinare le condizioni di equità ed efficienza di un servizio pubblico fondamentale per un Paese civile.