Spari contro ex consigliere a Cosenza. Arrestato il consuocero Filippo Rovito

Carlomagno

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Sparatoria contro ex consigliere a Cosenza. Arrestato consuocero Filippo Rovito
Il presunto autore del tentato duplice omicidio, Filippo Rovito (Fb)

E’ stato arrestato il presunto autore della sparatoria di sabato sera in via Popilia, a Cosenza, destinatari del piombo l’ex consigliere comunale Roberto Sacco e il figlio 20enne.

L’uomo, Filippo Rovito, pregiudicato 51enne, si sarebbe presentato spontaneamente in Questura dove al termine dell’interrogatorio è stato associato presso il carcere cittadino con l’accusa di tentato duplice omicidio, violazioni in materia di armi e minacce aggravate.

L’indagine, coordinata dal procuratore aggiunto di Cosenza Marisa Manzini e dal sostituto Donatella Donato, è stata condotta dalla Squadra mobile – sotto la direzione del Questore Luigi Liguori – che sta svolgendo ulteriori indagini per accertare l’esatta dinamica dell’agguato.

IL MOVENTE
Gli inquirenti hanno raccolto elementi indiziari sufficienti per emettere il decreto di fermo. All’origine del gesto non vi sarebbero legami politici, ma questioni personali. Da quanto emerge, pare che Rovito avesse dei risentimenti nei confronti del genero (il figlio di Sacco, ndr), ritenuto responsabile della separazione tra lui e la moglie.

LE MINACCE
Secondo quanto riferito da Sacco in una intervista al Tg3 Calabria, l’uomo avrebbe ripetutamente minacciato e perseguito il figlio 23enne, la fidanzata e la madre di lei (rispettivamente figlia ed ex moglie di Rovito). Azioni di “Stalking”, ha detto Sacco, che i tre avrebbero subìto continuamente negli ultimi tre mesi.

L’AGGUATO
La sparatoria è avvenuta nella tarda serata di sabato nel popoloso quartiere di via Popilia
. Un uomo ha avvicinato il veicolo all’interno del quale c’erano Roberto Sacco e il figlio e ha cominciato a fare fuoco esplodendo numerosi colpi di pistola all’indirizzo del mezzo. I due sono rimasti fortunatamente illesi. L’agguato è avvenuto in presenza di tanti cittadini e bambini terrorizzati dagli spari.

Resta al momento oscura la vera intenzione dell’attentatore: se uccidere (e non sembrerebbe il caso visto che non sono feriti) o fare solo un atto dimostrativo allo scopo di lanciare un messaggio intimidatorio del tipo: “State lontani dalla mia famiglia, non vi intromettete o vi uccido davvero…”.

Dopo la sparatoria, le due vittime hanno da subito riconosciuto l’attentatore e hanno fatto il suo nome alla Polizia che lo ha ricercato per tutta la notte fino a domenica mattina. L’uomo, ormai braccato dalla forze dell’ordine, si è costituito e agli inquirenti avrebbe fatto parziali ammissioni.

IL PRECEDENTE ANALOGO – Un movente, quello all’origine del tentato duplice omicidio a Cosenza che ricorda per certi aspetti quello legato all’omicidio del medico Annalisa Giordanelli a Cetraro, avvenuto il 27 gennaio scorso. La donna, secondo quanto emerse, fu uccisa a sprangate dal cognato che la riteneva responsabile della separazione con la propria moglie, sorella della vittima.