Suicidio Bozzo, chiesti 4 anni di carcere per Citrigno. “Violenza privata”

Carlomagno

Ai Lettori

Secondo Piano News non riceve finanziamenti pubblici come i grandi e piccoli media mainstream sovvenzionati a pioggia dallo Stato. Pertanto chiediamo ai nostri lettori un contributo libero che può permetterci di continuare a offrire una informazione vera, libera e corretta.

SOSTIENI L'INFORMAZIONE INDIPENDENTE
 
SEGUICI SUI SOCIAL
Per ricevere gli aggiornamenti lascia un like sulla nuova pagina Fb. Iscriviti anche al Gruppo "Un Unico Copione Un'Unica Regia". Seguici pure su TELEGRAM 1 (La Verità Rende Liberi); e TELEGRAM 2  (Dino Granata), come su Twitter "X" SPN nonché su X (Dino Granata)
Piero Citrigno richiesta di condanna per suicidio Alessandro Bozzo
Piero Citrigno

Quattro anni di carcere per l’imprenditore Pietro Citrigno. È questa la richiesta formulata stamane dal pm Maria Francesca Cerchiara nell’ambito del processo a carico dell’ex editore di “Calabria Ora”, sotto accusa per violenza privata ai danni di uno dei suoi giornalisti, Alessandro Bozzo, poi suicidatosi il 15 marzo del 2013.

La Procura, inoltre, ha ritenuto che dal dibattimento, e in particolare dalle testimonianze dei colleghi di Bozzo, siano emersi altri elementi incriminanti a carico dell’imputato: da qui, la richiesta di trasmissione in Procura degli atti che riguardano i giornalisti Pietro Comito, Francesco Pirillo, Antonella Garofalo, Antonio Murzio e lo stesso Bozzo per valutare, eventualmente, l’apertura di un nuovo procedimento a carico di Citrigno, stavolta per tentata estorsione.

Dopo la requisitoria del pm, hanno discusso l’avvocato Nicola Rendace, parte civile per conto della famiglia Bozzo e dell’Ordine nazionale dei giornalisti, seguito dal legale Raffaele Brescia, uno dei difensori dell’imputato. L’altro, l’avvocato Salvatore Staiano, discuterà il prossimo 14 settembre alla ripresa dei lavori in aula: quello sarà anche il giorno della sentenza di primo grado.