Acqua a Cosenza, Occhiuto chiude i “rubinetti” a Sorical: “Via dalla città”

Carlomagno

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Mario Occhiuto ordinanza acqua

La Sorical è fuori dalla città di Cosenza. Va verso questa direzione l’ordinanza firmata oggi dal sindaco Mario Occhiuto a seguito della “diffida” fatta dalla società al comune di rientrare dai debiti.

Il primo cittadino ha dunque ritenuto non più procrastinabile l’atto “contingibile e urgente” in materia di approvvigionamento idrico con l’obbligo di erogazione in forma immediata e costante e la requisizione dei Punti So.Ri.Cal S.p.a.

La gravosa crisi idrica sul territorio urbano, – è scritto nell’ordinanza – in relazione alla quale innumerevoli proteste di cittadini stanno pervenendo in municipio, il Sindaco, con l’ordinanza, impone alla Sorical Spa innanzitutto l’erogazione della portata minima di 311 litri d’acqua al secondo.

Inoltre, sempre alla medesima società, ordina, con effetto immediato, per anni 1 e/o fino al cessare dell’emergenza idrica, la consegna delle chiavi dei punti: a) Partitore di via De Rada; b) Cozzo Muoio; c) Cabinotto di controllo sull’adduttrice al serbatoio di Serra Spiga, al fine di permettere il controllo degli stessi, nonché di consentire al Comune di Cosenza l’installazione di propri misuratori di volume e di portata con carattere di certezza, sia in termini di taratura che di omologazione, al pozzetto di arrivo e diramazione della fornitura dell’acquedotto Abatemarco, sito in zona stadio e presso il serbatoio di via G. De Rada, al fine di provvedere agli interventi urgenti di manutenzione delle citate strutture (a danno).

Il settore Infrastrutture e Mobilità di palazzo dei Bruzi si occuperà di prendere in carico temporaneamente i sopracitati punti con lo scopo di porre in essere le più opportune verifiche e manovre per la soluzione della crisi idrica, l’installazione dei misuratori, nonché provvedere alla esecuzione degli interventi urgenti di manutenzione delle medesime strutture (a danno), avvalendosi di ditte e tecnici specializzati, secondo le normative vigenti, per la migliore risoluzione delle problematiche in narrativa.

Tale provvedimento ha validità dalla notifica e per il periodo di un anno, e comunque sino alle cessate situazioni di rischio e di pericolo per la salute pubblica. Il Dirigente del 7° Settore Infrastrutture e Mobilità, di conseguenza, resta incaricato di curare ogni conseguente e/o conseguenziale adempimento gestionale per la esecuzione della presente ordinanza, potendosi egli avvalere, per quanto necessario, del supporto della Polizia municipale.

Tutto ciò, tenendo presente che:
– la fornitura delle risorse idriche è in capo alla società So.ri.Cal. s.p.a.;
– la So.ri.Cal. s.p.a. non sta ponendo in essere atti tesi ad eliminare i disagi evidenziati;
– la società So.Ri.Cal. s.p.a., che ha ottenuto ingenti finanziamenti dai POR Calabria, non ha attuato gli investimenti previsti dall’accordo di programma quadro (APQ), che prevedeva tre diversi livelli di azione:
1. completamento ed attivazione dei grandi schemi di interesse strategico;
2. efficientamento, completamento ed integrazione degli schemi esistenti;
3. sviluppo ed ammodernamento tecnologico delle strutture esistenti.
Più specificatamente, per come correttamente rilevato dalla Corte dei Conti a pag. 136 della relazione del 5 dicembre 2011, nella APQ originario venivano considerati due specifici sotto programmi:
– riefficientamento delle reti idriche urbane;
– riefficientamento e riconversione funzionale dei depuratori esistenti e completamento del sistema depurativo e di collettamento regionale;

Entrambi di rivisitazione delle infrastrutture esistenti nella logica dell’organizzazione del servizio idrico secondo i dettami della legge n. 36/94 e della legge regionale attuativa.
– che nel periodo 2011-2016 sono stati effettuati da questa Amministrazione comunale lavori per il rifacimento della rete idrica, con la realizzazione di nuovi tratti di rete di distribuzione, ai quali sono state allacciate circa un quinto delle utenze cittadine, ottenendo, per questa via, una significativa riduzione della dispersione idrica;
– la stessa Regione Calabria, successivamente ai lavori di efficientamento dal Comune di Cosenza direttamente realizzati, ha preteso di firmare un accordo in base al quale avrebbe dovuto realizzare direttamente lavori di manutenzione straordinaria delle reti idriche cittadine, così come nelle altre città capoluogo;
– secondo gli accordi di programma sottoscritti con i comuni, era la Regione che doveva realizzare gli interventi e non il Comune, ma la stessa non è riuscita neanche ad iniziare i lavori, perdendo i finanziamenti del POR 2007/2013;
– si sono dunque perpetrati una serie di ritardi e inadempienze regionali, in particolare atteso che la gara, sopra soglia comunitaria, è stata bandita a fine 2014 e aggiudicata definitivamente nell’ottobre 2015 all’ATI Studio Lotti (Roma) capogruppo e che con quest’ultima ancora non è stato stipulato neanche il relativo contratto;
– in ogni caso, il Comune, anche in assenza dell’intervento regionale di ricerca e riparazione delle perdite, ha continuato a condurre attività di manutenzione provvedendo a numerosi interventi in tal senso;
– che, pertanto, la Regione Calabria e Sorical s.p.a. risultano palesemente inadempienti;

RILEVATO che nel passato – per sopperire alle problematiche di approvvigionamento idrico – era stata emessa ordinanza sindacale – la quale ha resistito a tutte le impugnazioni davanti alla Giustizia Amministrativa – ove si imponeva alla predetta società una soglia di erogazione minima;
CHE, a seguito della predetta ordinanza, in data 17.10.2013 si addiveniva ad un accordo con Sorical s.p.a. per la erogazione minima di 311 l/s di acqua potabile;
CHE, pertanto, risulta illogico che, alla luce di quanto sopra, si verifichino gli attuali gravi problemi di carenza idrica, per la risoluzione dei quali si rende necessaria un’operazione di verifica della effettiva portata giornaliera della erogazione di che trattasi;
RITENUTO, a salvaguardia della salute pubblica, che la predetta erogazione idrica di 311 l/s debba avvenire con carattere di costanza e continuità e non secondo misurazioni medie, posto che l’esigenza di acqua della popolazione è anche essa costante ed immediata;
CHE, anzi, il recupero successivo del non erogato giornaliero con costanza ed immediatezza, al solo fine di recuperare il valore medio della portata fornita, si traduce in un irrazionale ed inutile sovraccumulo, potenzialmente produttivo di spreco;

CONSIDERATA l’esigenza costituzionale di tutela dell’igiene e della salute pubblica e l’urgente necessità di assicurare l’approvvigionamento idrico regolare, con particolare riferimento ad ospedali, strutture sanitarie, case di cura, scuole, asili ed altre strutture sensibili, onde scongiurare i gravi pericoli derivanti dalla scarsa igiene, conseguenti alla penuria di acqua ad uso sanitario;
RITENUTA la necessità di intervenire con un provvedimento atto a prevenire conseguenze negative sulla salute delle persone;

CHE si rende necessario, inoltre, per l’Amministrazione comunale installare propri contatori e misuratori di portata con carattere di certezza, sia in termini di taratura che di omologazione, al pozzetto di arrivo e diramazione della fornitura Abatemarco, sito in zona Stadio;
CHE si rende, altresì, necessario poter disporre autonomamente dei punti a) Partitore di Via De Rada; b) Cozzo Muoio; c) Cabinotto di controllo sull’adduttrice al serbatoio di Serra Spiga, nonché di ogni altro punto, dove eventualmente installare proprie apparecchiature di misura, nonché provvedere alla manutenzione delle medesime strutture (a danno), atteso che i sistemi di telecontrollo, sebbene installati, sono rimasti inattivi per i danni causati dalle infiltrazioni piovasche, scaturenti dalla mancanza di cura e manutenzione delle strutture citate.