Piano per il lavoro, Bevacqua attacca Oliverio: “Hai fatto tutto da solo”

Carlomagno

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Mimmo Bevacqua
Mimmo Bevacqua

In merito al Piano per il lavoro e l’inclusione da 280 milioni di euro presentato oggi dal governatore della Calabria, Mario Oliverio, il consigliere regionale Pd Mimmo Bevacqua critica il presidente reo di aver fatto tutto da solo senza interfacciarsi, come era giusto che fosse, con il consiglio regionale, ormai mortificato a ratificare provvedimenti di giunta a sua insaputa. A questo aggiunge una burocrazia sorda che frena le attività legislative e chiede la convocazione urgente del gruppo consiliare a palazzo Campanella.

“Il Piano d’azione, occupazione e inclusione presentato stamane dal presidente Oliverio e dall’assessore Roccisano, – esordisce Bevacqua – riscuote senz’altro il mio apprezzamento, in quanto non vi è dubbio sull’urgenza e la necessità di simili misure. L’impiego prospettato di 280 milioni dei fondi PAC e POR trova sostegno e condivisone da parte di chi, come me, si batte per un utilizzo di tali fondi finalizzato alla creazione di reddito e occupazione”.

“Devo, però, manifestare, con piena franchezza e delusione, l’ennesima occasione mancata per un ascolto della voce e delle proposte dell’organo legislativo”. Secondo il consigliere dem “appare oltremodo chiara l’ impossibilità dei consiglieri regionali di incidere in maniera effettiva sulle occasioni di sviluppo socio-economico che, stante l’incapienza del bilancio regionale, risultano realmente perseguibili soltanto attingendo ai fondi UE”.

“Da tempo – aggiunge – vado affermando l’irragionevolezza di una funzione legislativa che viene costantemente azzoppata e mortificata dalla impossibilità di accedere alle uniche risorse concretamente disponibili”.

Secondo l’esponente cosentino “la presentazione odierna del Piano non è che l’ennesima dimostrazione di quanto sia difficile dialogare e comprendersi con una burocrazia regionale poco incline all’ascolto e insensibile alle sacrosante rivendicazioni del consesso consiliare”.

“Porto l’esempio – spiega – del mio progetto di legge “Montagna Solidale”: reca con sé il contributo di validi esperti del settore e mira a coniugare il lavoro per migliaia di giovani e disoccupati di lunga durata con l’esigenza impellente della salvaguardia intelligente e preventiva del territorio. Fatto sta che, senza entrare nei dettagli di una vicenda più volte ribadita, in merito alla mia proposta normativa, disegnata attraverso un dialogo con gli attori dei territori e da essi sostenuta e apprezzata, ho dovuto assistere ad un continuo rimpallo fra burocrati che ne ha, al momento, arrestato, l’iter di approvazione”.

“Qui non si tratta di elemosinare spazi per la singola proposta del singolo consigliere: il discorso da fare è di fondo, perché riguarda il ruolo che il voto popolare ci ha legittimato a rivestire e che non abbiamo il diritto di svilire. Anzi, è nostro inderogabile dovere utilizzarlo a pieno per programmare e porre in atto gli strumenti normativi meglio rispondenti alle esigenze dei territori e delle comunità che li vivono”.

“Ecco perché, dopo due anni di legislatura, ritengo necessaria – conclude – la convocazione urgente del gruppo consiliare del PD, al fine di fare il punto sull’attività legislativa compiuta e programmare un’azione comune mirata a preservare le prerogative del consiglio regionale”.