Choc a Cosenza, sesso con minori in cambio di ricariche e sigarette

Carlomagno

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Sesso con minori in cambio di ricariche e sigarette. Choc a Bisignano, CosenzaSquallida storia del disagio e della povertà alle porte di Cosenza dove è stato scoperto un giro di prostituzione minorile da far accapponare la pelle. Il paese è Bisignano, piccolo centro di 10 mila anime a 15 chilometri dal capoluogo; protagonisti tre presunti “orchi pedofili”, e due fratelli di 15 e 13 anni, questi ultimi “costretti” a prostituirsi in cambio di pochi quattrini, qualche ricarica telefonica o, al massimo, di un pacchetto di sigarette.

La triste storia è finita all’alba di oggi, quando ad esito di complesse e delicate indagini svolte dai carabinieri di Rende coordinate dalla procura di Catanzaro guidata da Nicola Gratteri, i militari rendesi diretti dal capitano Sebastiano Maieli, hanno ammanettato tre persone con l’accusa di prostituzione minorile e atti sessuali con minorenne.

I provvedimenti, emessi dal gip del tribunale di Catanzaro, Barbara Saccà, su richiesta della distrettuale nelle persone di Debora Rizza e Vincenzo Luberto sono a carico di un 51enne di Bisignano, un 28enne e un 36enne. Per i primi due è stata disposta la custodia in carcere, il terzo va ai domiciliari. Le generalità non sono state diffuse.

L’attività investigativa, condotta dai militari del nucleo operativo e radiomobile della compagnia carabinieri di Rende e dai militari della stazione di Bisignano, avviata nel mese di settembre 2016, ha consentito di far luce su uno squallido giro di prostituzione minorile che ha visto coinvolti i due fratelli.

E’ stato accertato come il 15enne, oltre a prostituirsi in prima persona, indirizzava talvolta i suoi clienti dal fratello. Nel corso delle attività sono emerse presunte responsabilità a carico degli arrestati, i quali, approfittando della situazione di indigenza della famiglia dei due minori, in diverse occasioni, consumavano rapporti sessuali con i giovani corrispondendo loro piccole somme di denaro o utilità di scarso valore (ricariche telefoniche, sigarette..).

I rapporti, secondo quanto emerso, venivano consumati in un rudere abbandonato nelle campagna di Bisignano. I genitori dei due ragazzini erano all’oscuro di tutto. Da quanto si è appreso il primo ad essere contattato è stato il quindicenne che chiedeva circa 20 euro. Il più grande, poi, avrebbe “iniziato” il fratellino che, a suo dire, si sarebbe accontentato anche di 10 euro a prestazione.

Una brutta storia frutto di un mondo, quello della povertà, dove si annidano avvoltoi senza scrupoli in cerca di “prede” deboli pur di soddisfare la propria depravazione.