Fusione Corigliano-Rossano, il “SI” denuncia ostruzionismo

Carlomagno

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Corigliano per il sì referendum fusione Corigliano Rossano“Abbiamo notato, con un certo sconcerto, come i tentativi di boicottare il referendum abbiano assunto molteplici forme, compresa quella di utilizzare postazioni in uffici pubblici, in orario di lavoro, mediante l’impiego diretto di dipendenti comunali. Tutto ciò lascia sgomenti, perché noi abbiamo un altro concetto di istituzioni pubbliche”. E’ quanto denuncia il comitato “Corigliano per il sì” per la fusione dei comuni di Corigliano e di Rossano.

Il comitato aveva già manifestato, durante una recente conferenza stampa, “il sospetto che vi fossero interessi di parte a fomentare questa campagna di ostruzionismo con il fine ultimo di bloccare la macchina referendaria, quasi si avesse il timore del risultato della sacra espressione popolare”.

“Espressione di questo inspiegabile ostruzionismo – secondo il comitato per il Si – è sicuramente la raccolta firme per il NO da parte di impiegati comunali che “invitano” gli avventori che quotidianamente si recano presso gli uffici (in particolare dell’Autoparco) abusando del tempo rubato all’orario di lavoro pagatogli dalla comunità per svolgere una attività extraistituzionale”.

Secondo il SI si tratta di “comportamenti illeciti che impongono una seria riflessione sul ruolo di questi impiegati pubblici che dovrebbero limitarsi ad operare per il bene comune e non fare “propaganda” trascurando i doveri lavorativi”.

Il comitato “Corigliano per il Sì” si rivolge “al sindaco di Corigliano Giuseppe Geraci, come massima carica istituzionale locale affinché avvii un’indagine interna al fine di verificare quanto denunciato e di perseguire chi mette in atto simili condotte illecite. Il primo cittadino si renda “garante” della tenuta democratica di una città che ha voglia di cambiamento e che rivendica il sacrosanto diritto/dovere di pronunziarsi liberamente”.

“Che in questo paese capitano cose inspiegabili, inoltre, è dimostrato da ultimo dal ricorso presentato dal TAR da 5 cittadini non proprio scevri da qualsiasi coinvolgimento. Basti pensare – sottolinea il comitato – che uno dei firmatari è il consigliere di maggioranza Caravetta facente parte di quella stessa maggioranza che ha votato l’atto di impulso alla fusione. Ancora non ci sono chiare le dinamiche e le intenzioni di questa Amministrazione e di chi vi gravita attorno. Restiamo in attesa che il sindaco, o chi per lui, prenda una posizione che – conclude la nota – dipani questa nebbia che di certo non porta beneficio al nostro paese”.