Arrestato un pericoloso latitante serbo, rapinava case in Irpinia

Carlomagno

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arresto ricercato serboAgenti della Polizia di Stato in servizio presso il Commissariato di Rossano, hanno arrestato e tradotto nel carcere di Castrovillari un latitante serbo, B. Z., di 35 anni, su cui pendeva un mandato di cattura internazionale per reati predatori, anche violenti.

L’uomo è stato individuato nel corso di controlli di Polizia mentre si aggirava con fare sospetto, insieme ad altri pregiudicati, nelle adiacenze del porto di Corigliano Calabro.

Una volta fermato il gruppo, i poliziotti hanno effettuato accertamenti nella banca dati in dotazione alle forze di polizia da dove è emerso che il trentacinquenne risultava gravato da numerosi precedenti penali e di segnalazioni per reati contro il patrimonio, mentre le altre persone risultavano avere precedenti di polizia per falsità ideologica, truffa in concorso e ricettazione.

B.Z., sprovvisto di documenti, ha mostrato insofferenza ai controlli ed è stato quindi accompagnato in Commissariato a Rossano per approfondimenti. Dal riscontro “Afis” diretto alla identificazione foto-dattiloscopica, è stato accertato che l’uomo era ricercato dalle polizie internazionali per l’applicazione di una misura di custodia cautelare in carcere.

Nello specifico il serbo è risultato aver commesso numerosi furti in abitazione e rapine sfociate poi in atti di violenza. Nella zona di Avellino, dopo una rapina si diede ad una rocambolesca fuga in contromano sull’autostrada A16 mettendo in serio pericolo l’incolumità di molti automobilisti. Alla fuga segui un lungo inseguimento della Polizia Stradale.

Durante la fuga forzò un posto di blocco della Polstrada cercando di investire gli agenti dopo avergli puntato contro una pistola dal finestrino. All’evento che creò scalpore e allarme sociale in tutto il circondario, segui attività d’indagine che portò, all’individuazione del serbo come l’autore della rapina e di numerosi altri furti in abitazione, e all’emissione di una misura cautelare in carcere da parte dell’autorità giudiziaria nell’ottobre del 2016.