Espulso dall’Italia, trovato in giro a Cosenza: arrestato un marocchino

Carlomagno

Ai Lettori

Secondo Piano News non riceve finanziamenti pubblici come i grandi e piccoli media mainstream sovvenzionati a pioggia dallo Stato. Pertanto chiediamo ai nostri lettori un contributo libero che può permetterci di continuare a offrire una informazione vera, libera e corretta.

SOSTIENI L'INFORMAZIONE INDIPENDENTE
 
SEGUICI SUI SOCIAL
Per ricevere gli aggiornamenti lascia un like sulla nuova pagina Fb. Iscriviti anche al Gruppo "Un Unico Copione Un'Unica Regia". Seguici pure su TELEGRAM 1 (La Verità Rende Liberi); e TELEGRAM 2  (Dino Granata), come su Twitter "X" SPN nonché su X (Dino Granata)

CARABINIERI COSENZAI carabinieri della compagnia di Cosenza, hanno arrestato nella notte tra martedì e mercoledì un marocchino di 27 anni perché non ha ottemperato all’ordine di espulsione dal territorio nazionale.

I militari – nel corso di un mirato servizio di prevenzione disposto dal comando provinciale guidato dal nuovo comandante Pietro Sutera – all’uscita dello svincolo autostradale di Cosenza sud hanno bloccato un’auto di grossa cilindrata con a bordo 3 soggetti, già noti alle forze dell’ordine, con alla guida un napoletano 53enne e due extracomunitari di origine marocchina, un 33enne e un 27enne.

I tre, una volta identificati, sono stati condotti in caserma per accertamenti da cui è emerso che sul conto del 27enne marocchino pendeva un provvedimento di allontanamento dal territorio nazionale emesso dal prefetto di Salerno per alcuni reati commessi in Campania, quindi sgradito nel nostro paese.

Il provvedimento, emesso nel giugno 2013, prevedeva l’accompagnamento del giovane alla frontiera con divieto di ritorno in Italia per cinque anni. Ma evidentemente, appena fuori dai nostri confini il ventisettenne è nuovamente rientrato in Italia, ha raggiunto la Campania per poi fare un giro o altri giri in Calabria. Restano ignoti i motivi della sua trasferta a Cosenza.

Accertato il reato penale, ai militari cosentini non è rimasto altro che ammanettarlo per non avere ottemperato a all’obbligo di lasciare l’Italia. Stamane l’uomo è stato giudicato per direttissima.