Crotone, il fratello gli ruba le mutande e lui lo spara. Preso

Carlomagno

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Crotone, il fratello gli ruba le mutande e lui lo spara. PresoAvrebbe “rubato” al fratello qualche mutanda, calzini e altri effetti, ma per tutta risposta viene sparato per “vendetta” mentre è a letto che dorme. L’incredibile storia arriva da Crotone. Gli investigatori della Squadra mobile, agli ordini del questore Sanfilippo, hanno fermato ieri Luigi Corigliano, di 44 anni, già noto alle forze dell’Ordine. L’uomo è accusato di tentata lesione aggravata e porto e detenzione di arma comune da sparo.

Dopo il “furto” degli effetti personali, Corigliano in preda all’ira ha deciso di “chiudere la partita con il fratello” facendogliela pagare. L’uomo sarebbe entrato armato nella camera da letto, e approfittando del fatto che il fratello stesse già dormendo, gli avrebbe sparato addosso, senza riuscire fortunatamente a colpirlo. Lo sparatore è fuggito, appiedato e con l’arma in pugno, facendo perdere le proprie tracce.

La vittima, incredula per quanto avvenuto, ha fatto allertare da un’altra familiare presente, il 113 e così sono intervenuti sul posto gli investigatori della Squadra Mobile, le Volanti e la Polizia Scientifica che ha effettuato i rilievi tecnici al fine di stabilire l’esatta dinamica dell’evento delittuoso.

Dopo avere assunto le necessarie prime informazioni, gli uomini della Mobile hanno dato il via ad una caccia all’uomo durata una notte e una intera mattinata. I poliziotti hanno setacciato i quartieri di “San Francesco” e “Vescovatello”, nei pressi dei quali abita Luigi Corigliano, ma anche i vicoli del centro storico e le vie cittadine.

Gli agenti sono riusciti ad ammanettarlo nel pomeriggio di ieri mentre Luigi Corigliano circolava nel centro storico. Accompagnato negli uffici della Squadra Mobile, il presunto autore è stato sottoposto a fermo di indiziato di delitto, per avere sparato un colpo d’arma da fuoco all’indirizzo del letto sul quale stava riposando il fratello ed essere, successivamente, fuggito portando con se l’arma utilizzata per compiere il reato.

Dopo gli adempimenti di rito, Corigliano è stato associato alla locale casa circondariale a disposizione del pm di turno dott. Ivan Barlafante che coordina le indagini.