Omicidio Lettieri, indagato Gaetano Fuscaldo, figlio di Salvatore

Carlomagno

Ai Lettori

Secondo Piano News non riceve finanziamenti pubblici come i grandi e piccoli media mainstream sovvenzionati a pioggia dallo Stato. Pertanto chiediamo ai nostri lettori un contributo libero che può permetterci di continuare a offrire una informazione vera, libera e corretta.

SOSTIENI L'INFORMAZIONE INDIPENDENTE
 
SEGUICI SUI SOCIAL
Per ricevere gli aggiornamenti lascia un like sulla nuova pagina Fb. Iscriviti anche al Gruppo "Un Unico Copione Un'Unica Regia". Seguici pure su TELEGRAM 1 (La Verità Rende Liberi); e TELEGRAM 2  (Dino Granata), come su Twitter "X" SPN nonché su X (Dino Granata)
Salvatore Fuscaldo
Salvatore Fuscaldo

Francesco Gaetano Fuscaldo, figlio di Salvatore, il cacciatore reo confesso dell’omicidio di Antonella Lettieri, la donna uccisa a Cirò Marina (Crotone) lo scorso 8 marzo, risulta indagato per l’omicidio.

Lo ha reso noto “Quarto grado”, la trasmissione su Rete 4 condotta da Gianluigi Nuzzi andata in onda ieri sera. L’iscrizione nel registro degli indagati di Francesco Fuscaldo è un “atto dovuto” per permettere ulteriori indagini sul giovane. Francesco, noto in paese come Gaetano, sarebbe dunque il quarto coinvolto nella vicenda: oltre al padre Salvatore, infatti, sul registro degli indagati ci sono anche la madre Francesca “Caterina” Avena e il corteggiatore della vittima, Francesco Manfredi.

Gli atti dell’inchiesta sono secretati, quindi è verosimile che Francesco Gaetano Fuscaldo fosse finito da subito nel registro degli indagati insieme ai genitori e a Manfredi. A questo punto, è lecito pensare che i soggetti sospettati potrebbero essere più di quattro.

“Quarto Grado” riferisce che Francesco Amodeo e Mario Nigro, avvocati della famiglia Fuscaldo, smentiscono che il Dna di Francesco sia stato trovato sotto le unghie di Antonella e nell’abitazione di quest’ultima.

Intanto è caccia alla seconda arma del delitto. Giorni fa era stato trovato un tubo metallico di gas che si ritiene sia il corpo contundente usato da Fuscaldo per uccidere la commessa. Manca all’appello un’arma da taglio che non è stata ancora trovata.

Investigatori e inquirenti continuano nel frattempo a cercare riscontri alla versione del bracciante agricolo che ha reso confessione nel carcere di Castrovillari al pm che coordina le indagini, Alfredo Manca. Il racconto, da quanto emerso, non sarebbe spontaneo e presenta molte incongruenze. Se sia stato davvero lui o copre qualcuno, o ha agito con altri, presto si saprà.