Cara Isola Capo Rizzuto, don Scordio e Sacco negano le accuse

Carlomagno

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Don Edoardo Scordio
Don Edoardo Scordio

CROTONE – Hanno negato legami con la ‘ndrangheta e di essersi appropriati di fondi Leonardo Sacco e don Edoardo Scordio, rispettivamente Governatore della Misericordia di Isola Capo Rizzuto e parroco del paese, sottoposti a fermo nell’inchiesta “Jonny” della Dda di Catanzaro che ha smantellato la cosca Arena e portato alla luce l’infiltrazione della ‘ndrina nella gestione del Centro di accoglienza.

I due sono stati interrogati dal gip di Crotone Abigail Mellace nell’udienza di convalida. La decisione dovrebbe essere presa entro domani sera. “Abbiamo fatto tutto – ha detto Sacco – alla luce del sole. É tutto tracciato e ricostruibile”.

Don Scordio ha detto di essere estraneo alla gestione del Cara e per questo di non poter rispondere delle contestazioni, aggiungendo che i 132 mila euro ricevuti per l’assistenza spirituale agli immigrati sono serviti per effettuare lavori nella parrocchia. Intanto il ministro dell’Interno Marco Minniti ha disposto un’ispezione della prefettura di Crotone sulla vicenda del Cara.