Maltrattò figlia e nipoti, arrestata la madre di Maria Concetta Cacciola

Carlomagno

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Maria Concetta Cacciola
Maria Concetta Cacciola

I militari della Tenenza di Rosarno hanno arrestato Anna Rosalba Lazzaro, 52 anni, per il reato di maltrattamenti in famiglia in concorso con terze persone ai danni della figlia Maria Concetta Cacciola, la donna testimone di giustizia trovata stranamente morta nel 2011 per ingestione di acido muriatico.

Il provvedimento di carcerazione nei confronti della Lazzaro è stato emesso dalla Procura Generale della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Calabria per pene concorrenti. La donna dovrà espiare la pena di 3 anni e 8 giorni di reclusione.

Maria Concetta Cacciola, dopo la sua decisione di affrancarsi dalla famiglia, diventò testimone di giustizia e venne trasferita in più luoghi protetti per sfuggire alla persecuzione della ‘ndrangheta. La donna lasciò in cura i suoi tre figli alla madre.

I papà Michele Cacciola e la madre Lazzaro, che non avevano mai accettato che la figlia collaborasse con la giustizia, tentarono di farla rientrare a Rosarno al fine di “ripristinare” i rapporti con la famiglia. Per giungere a questo obiettivo, secondo quando è emerso nelle aule di Giustizia, i coniugi Cacciola avrebbero maltrattato Maria Concetta e i tre figli, esercitando su di loro pressioni psicologiche e fisiche.

La donna, venne in seguito raggiunta dai genitori al Nord Italia. Il 20 agosto 2011 la testimone di giustizia venne trovata morta da Michele e Anna Rosalba. Trasportata in ospedale, i medici non poterono però fare più nulla per le profondi lesioni interne provocate dall’acido muriatico che la donna avrebbe bevuto allo scopo di togliersi spontaneamente la vita. Una tesi che però non ha mai convinto nessuno.