Rosarno, 35enne picchia madre, padre e la convivente: in carcere

Carlomagno

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Gesuele Manno
L’arrestato Gesuele Manno

I carabinieri di Rosarno, guidati dal sottotenente Alfio Rapisarda, hanno arrestato e tradotto in carcere Gesuele Manno, rosarnese di 35 anni, già noto alle forze dell’ordine, poiché ritenuto responsabile di maltrattamenti in famiglia.

L’uomo avrebbe ripetutamente percosso e minacciato il padre 57enne, la madre 55enne, nonché la sua giovane compagna di 27 anni.

La misura cautelare è stata adottata, in tempi assolutamente ristretti, dal gip presso il Tribunale di Palmi a seguito della richiesta della locale Procura della Repubblica in relazione all’attività d’indagine svolta nel corso delle ultime settimane dai militari della tenenza di Rosarno, in stretta sinergia info – investigativa con colelghi della compagnia di Gioia Tauro, diretta dal tenente Gabriele Lombardo.

Il 22 marzo 2017 i genitori di Manno decidevano di presentare una denuncia-querela nei confronti del figlio Gesuele rappresentando sin da subito ai carabinieri un quadro di maltrattamenti familiari, consistiti in minacce e percosse continuate nei loro confronti e nei confronti della donna convivente.

I militari, dopo aver raccolto la denuncia e ascoltato le parti offese, hanno avuto modo di appurare che parte dei gravissimi episodi di maltrattamenti familiari venissero commessi anche davanti alla figlia minorenne, elemento questo che aggravava ancor di più la natura del reato.

Così, presentata la querela e compresa la delicatezza della situazione, il personale dell’Arma si adoperava a raccogliere in pochissimo tempo le dichiarazioni di alcune persone informate sui fatti, e tendenzialmente appartenenti alla cerchia familiare, dichiarazioni che consentivano in poco tempo di delineare in maniera più chiara, e quindi di rafforzare, i gravi indizi di colpevolezza per il reato di maltrattamenti in famiglia a carico di Manno.

Nel corso delle indagini, inoltre, venivano effettuati numerosi interventida parte dei militari della Tenenza su richiesta dei familiari presso l’abitazione del Manno atteso che lo stesso, in più occasioni peraltro vicine nel tempo tra loro, sotto l’effetto di sostanze alcoliche avrebbe perseverato nel tenere condotte aggressive (sia fisiche che verbali) nei confronti della donna convivente e dei propri genitori.

Quindi, in virtù del forte quadro indiziario ricostruito dai carabinieri di Rosarno, la Procura di Palmi, che ha coordinato l’attività, non ha esitato a richiedere in poco tempo al Gip presso il Tribunale ordinario un’idonea misura cautelare al fine di prevenire e reprimere le condotte criminose del Manno. Sicché il Giudice, accogliendo in toto le richieste della Procura, ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti del Manno ponendo così fine alle plurime e gravissime condotte aggressive nei confronti dei familiari.