Rosarno, sequestrati beni per un milione ai Cacciola

Carlomagno

Ai Lettori

Secondo Piano News non riceve finanziamenti pubblici come i grandi e piccoli media mainstream sovvenzionati a pioggia dallo Stato. Pertanto chiediamo ai nostri lettori un contributo libero che può permetterci di continuare a offrire una informazione vera, libera e corretta.

SOSTIENI L'INFORMAZIONE INDIPENDENTE
 
SEGUICI SUI SOCIAL
Per ricevere gli aggiornamenti lascia un like sulla nuova pagina Fb. Iscriviti anche al Gruppo "Un Unico Copione Un'Unica Regia". Seguici pure su TELEGRAM 1 (La Verità Rende Liberi); e TELEGRAM 2  (Dino Granata), come su Twitter "X" SPN nonché su X (Dino Granata)

radiomobile ReggioA Rosarno, i Carabinieri del Reparto Operativo – Nucleo Investigativo, del Comando Provinciale di Reggio Calabria, collaborati nella fase esecutiva da personale della Tenenza di Rosarno, hanno proceduto al sequestro, in esecuzione di decreti applicativi di misura di prevenzione patrimoniale emessi dalla Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Reggio Calabria, nei confronti di Vincenzo Cacciola, di 40 anni e Maria Cacciola, di 42, entrambi del luogo.

I due sono ritenuti appartenenti alla ‘ndrangheta nella sua articolazione territoriale denominata “cosca Cacciola” operante a Rosarno.

I provvedimenti che hanno riguardato anche i nuclei familiari dei suddetti, sono scaturiti da una proposta avanzata dalla Dda della Procura della Repubblica di Reggio Calabria, sulla scorta delle risultanze investigative patrimoniali della Sezione Misure di Prevenzione del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale dei Carabinieri di Reggio Calabria e che hanno consentito accertare illecite accumulazioni patrimoniali, riguarda beni per un valore complessivo di circa 1.000.000 di euro consistenti in 2 imprese individuali con sede in Rosarno, operanti rispettivamente la “Cacciola Vincenzo” nel settore della raccolta agrumi e la “Oppedisano Jessica” nella somministrazione di alimenti e bevande, sala giochi e biliardi, con relativo patrimonio aziendale; 2 immobili (un fabbricato uso deposito e un agrumeto) siti nello stesso comune. Inoltre, sequestrati svariati rapporti bancari, titoli obbligazionari, polizze assicurative riconducibili al destinatario del provvedimento.

I beni sequestrati sono stati affidati, per la custodia e per l’ordinaria amministrazione, all’amministratore giudiziario nominato dalla competente Autorità Giudiziaria.