Mario Muzzì (Risveglio Ideale): "La corruzione è il nemico invisibile dell'Italia. Metastasi ovunque ma la cura è l'impegno di massa"

Carlomagno

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Mario Muzzì - Risveglio Ideale - Calabria
Mario Muzzì – Risveglio Ideale

di Mario Muzzì*

Non è da escludersi che l’ennesimo scandalo che si è sviluppato attorno all’Expò di Milano possa produrre l’abbattersi di un nuovo e più impetuoso vortice di qualunquismo giustizialista sulla politica, ma non è neanche sopportabile che si possa assistere all’indecoroso spettacolo offertoci dai soliti noti che si indignano (o fanno finta) dinanzi al dilagare del male più pernicioso che inquina la nostra società: la corruzione!

Tempo addietro ebbi a definirla il cancro delle nostre istituzioni, oggi rincaro la dose e la inserisco tra i mali atavici dell’intero sistema sociale, anche per le dimensioni devastanti assunte che la rendono non più sopportabile non tanto sul piano etico-morale, quanto su quello economico-finanziario!

E’ noto a tutti, infatti, che l’importo complessivo annuo del “montepremi”, ascrivibile ai frequentatori del giro corruttivo, ammonta ad oltre 60 mld di euro (primo posto in Europa), con un bilancio inferiore solamente a quello stimato per l’evasione e l’elusione fiscale! Naturalmente al netto dei dati impressionanti che ci provengono dall’economia sommersa e della criminalità organizzata!

Complessivamente ci troviamo di fronte a cifre ingentissime che da sole potrebbero risolvere alla radice i problemi del nostro meraviglioso paese, senza doversi lambiccare il cervello per incisioni chirurgiche (spesso di facciata) alla spesa pubblica, che pure aiutano se rivolte ad eliminare sprechi e privilegi che per tanto tempo si sono consumati sotto gli occhi degli “indignati” predicatori moderni! Che pure si dichiarano sorpresi!

Orbene se prendiamo in considerazione l’ammontare complessivo degli importi prodotti dall’ultimo fatto specifico dell’Expò e vi aggiungiamo altri mille casi analoghi ci accorgiamo di trovarci davanti ad un modesto gruzzoletto che non comprende neanche il 10% del fatturato complessivo prodotto dal fenomeno della corruzione e meno dell’1 % dell’intero giro di affari che ruota intorno al malaffare e all’illegalità!

In pratica la punta dell’iceberg che nasconde la mole del ghiaccio che si è staccato e che ti fa pensare che il vero male dell’Italia non è quello che emerge ma quello che continua imperterrito ad alimentarsi nel sottobosco di quei gangli della società che, per essere loro stessi artefici del male provocato, rappresentano le “maledette” metastasi che vanificano l’efficacia di qualsiasi cura!

Non sto a ripetere i rischi cui va incontro una società corrotta organizzata in uno Stato corrotto, ma a nessuno sfugge che a lungo andare il perdurare di una fase alimentata dal fenomeno dell’illegalità diffusa mette a dura prova la sussistenza della stessa democrazia! In poche parole si conferma l’indissolubilità del legame tra legalità e libertà!

Ed ecco perché la battaglia contro la corruzione e l’illegalità deve diventare la madre di tutte le battaglie: una battaglia popolare di massa, possibilmente guidata dalla politica, anzi dalla buona politica, da combattere con la dovuta determinazione e con la dose di coraggio che si impone quando ci si trova davanti al bivio tra la vita e la morte!

Senza sottovalutare le difficoltà oggettive che si incontrano quando il nemico da affrontare si annida nei posti più impensati, si nasconde dentro i santuari della burocrazia, si camuffa sotto le spoglie perbeniste del più incensurato! Un nemico che assume di volta in volta le sembianze di un politico, di un imprenditore, di un magistrato, di un prelato, di un sindacalista, di un professionista affermato, di un giornalista, di un pensionato, per cui diventa complicato inquadrarlo nelle sue dimensioni e farlo diventare bersaglio visibile di una lotta senza quartiere!

Complicato, ma non difficile! E bene ha fatto il nuovo Commissario anti-corruzione, Raffaele Cantone, recentemente nominato dal Governo Renzi, a dichiarare che il vero obiettivo della lotta al malaffare non può essere quello di punire i colpevoli, bensì quello di puntare decisamente a creare le condizioni per prevenirlo!

Temo che l’attuale quadro istituzionale difficilmente agevolerà questa sua ambiziosa aspirazione, ma può tentare di farlo sfruttando la forza della sua investitura, avvenuta all’unanimità, e la voglia di cambiare verso che traspare da ogni mossa e da ogni dichiarazione del Premier Renzi che lo ha fortemente voluto! Basta poco, da punto di vista dell’idea, e moltissimo, dal lato della volontà politica!

Il nemico è invisibile, vero, ma il contesto che lo circonda è evidente! Si abbia il coraggio di concepire a fare approvare una leggina di poche righe che contenga al suo interno il principio della trasparenza dei patrimoni immobiliari e della tracciabilità dei patrimoni finanziari!

Verificare, poi, la “sostanziale” corrispondenza tra questi patrimoni e l’ammontare dei redditi dichiarati sarà un gioco da ragazzi che dissuaderà chiunque dal compiere atti di arricchimento illecito, poiché in partenza sa già che qualsiasi patrimonio “stranamente” accumulato gli potrà essere confiscato a seguito di una banalissima operazione di controllo. Il massimo di efficacia di una legge del genere lo si otterrebbe dal renderla retroattiva, ma basterebbe anche che fosse solamente immune da vincoli di prescrizione.

* Socio – Fondatore di Risveglio Ideale