Callipo, candidato azzoppato da un bilancio in ritardo.

Carlomagno

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Callipo con Renzi
Gianluca Callipo con  Matteo Renzi

Marco Demarco per il Corriere della Sera

“Non si mette bene. Non si mette bene per Gianluca Callipo, candidato pd alle primarie odierne del centrosinistra calabrese. Non si mette bene per i renziani, di cui Callipo era il baroncino rampante.

E non si mette bene per la Calabria, che sempre di più si sta trasformando nella regione dei visconti dimezzati: si pensi a Giuseppe Scopelliti, il

SINDACO Gianluca Callipo
SINDACO Gianluca Callipo

governatore sospeso dalla carica perché condannato in primo grado, poi trombato alle europee e quindi uscito dal Palazzo regionale; e si pensi ad Antonio Gentile, sottosegretario-meteora del governo Renzi, «dimesso» a pochi giorni dalla nomina per uno spiacevole caso di censura ai danni di un giornale locale. Ora tocca appunto a Callipo.

Il corsivo apparso sul Corriere della Sera
Il corsivo apparso sul Corriere della Sera

In concomitanza con il suo matrimonio, alla vigilia delle primarie, il candidato dei rottamatori, che è anche sindaco di Pizzo Calabro, è stato clamorosamente azzoppato dal prefetto. Il motivo è a dir poco imbarazzante, per un leader che si offre alla guida della Regione: non ha approvato in tempo il bilancio del suo Comune e per questo sarà affiancato da un commissario. Inevitabili i dubbi: può, uno così, dare lezioni agli altri?

Può, ancora, cavarsela definendo il suo concorrente diretto, Mario Oliverio, «un dinosauro» perché è in politica da quarant’ anni? E può guardare dall’ alto in basso il terzo in gara, Gianni Speranza, solo perché è un vendoliano? E neanche a dire che quello del Comune di Pizzo è stato un incidente di percorso.

Callipo vota alle primarie del 5 ottobre
Gianluca Callipo al seggio vota per le primarie 5 ottobre 2014

Si dà il caso, infatti, che Callipo, prima di indossare la fascia tricolore, sia stato assessore della giunta provinciale di Vibo, sciolta per dissesto. E allora gli incidenti cominciano ad essere un po’ troppi. Senza contare quello mediatico: Callipo è omonimo del più noto industriale, Pippo, il re del tonno, e su questa omonimia ci ha giocato e non poco.

«I Calabresi vogliono essere parlati», diceva Corrado Alvaro. Nel senso, intendeva, di essere presi in considerazione. E invece si continua a parlare dei loro leader politici. Non è proprio la stessa cosa.”