Nessuna traccia dell’imprenditore Mario Bozzoli. Dopo la sospensione di domenica pomeriggio, riprenderanno lunedì alla 15 le ricerche che, secondo accordi raggiunti in prefettura, dovrebbero durare altre 48 ore. Intanto si appende che è sparito anche il cellulare dell’imprenditore. “E’ stato composto il numero ma risulta staccato”, è stato detto. Segno che qualcuno, terze persone, lo ha avrebbe staccato volontariamente con l’intento di non farsi rintracciare.
Domenica è stato il terzo giorno di ricerche dell’imprenditore Mario Bozzoli, svanito nel nulla giovedi sera. Tra venerdi e sabato nessun esito positivo. Gli investigatori continuano a indagare con il massimo riserbo. Le tracce dell’uomo, Mario Bozzoli, 50 anni, si sono perse tre giorni fa, giovedi, introno alle 19.30, quando stava per uscire dalla sua azienda, a pochi chilometri da Marcheno, il suo paese di origine. Apprensione dei parenti che sono in ansia per il loro congiunto inghiottito nel nulla.
Sulla scomparsa di Mario Bozzoli, indagano senza soste i carabinieri della compagnia di Gardone Valtrompia. Sabato mattina, a poco più di 36 ore dalla scomparsa, erano arrivati anche gli uomini del Ris di Parma nell’azienda di Marcheno, che è di proprietà dei fratelli Bozzoli. I Ris cercano tracce dell’uomo, ma al momento tutte le ricerche non hanno portato ad alcun esito.
Venerdì i cani molecolari avevano fiutato tracce in direzione nord, nei pressi del fiume Mella. Impiegati nelle ricerche anche la Protezione civile e i Vigili del Fuoco. La moglie dell’uomo e il fratello sono stati ascoltati dai carabinieri, che non escludono alcuna ipotesi, ma l’ombra di un eventuale sequestro si fa sempre più ingombrante a 48 ore dalla scomparsa.
Mario Bozzoli, con il fratello, è titolare dell’omonima fonderia, a Marcheno. Da quanto scrivono i media locali, sembra che Mario Bozzoli abbia telefonato alla moglie prima di uscire dalla fonderia, dicendole: “Ho finito, tra poco arrivo”. Poi è svanito nel nulla. I vestiti e le chiavi dell’automobile erano riposti nel suo armadietto. E’ mistero fitto. Gli inquirenti hanno preso visione anche delle telecamere di sorveglianza dell’azienda. Sulle indagini non filtra nulla. Massima discrezione e riserbo da parte dei Carabinieri. La faccenda è complessa e delicata.