20 Aprile 2024

Castel Volturno (Caserta), fermata banda di rapinatori seriali

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Castel Volturno (Caserta), fermata banda di rapinatori serialiQuattro rapinatori seriali sono stati arrestati dalla Polizia di Stato nel corso di mirati servizi di polizia giudiziaria finalizzati al contrasto dei reati predatori.

Si tratta di Emanuel Mazzocca, napoletano di 25 anni, Omer Memedoski, macedone di 35 anni, in Italia senza fissa dimora; Nicola Russo, di Teano, 32 anni e Leonide Luise, nata a Napoli 58 anni fa.

I quattro sono stati trovati in possesso di armi da fuoco e della refurtiva provento di numerose rapine in abitazioni – spesso sfociate anche in atti di violenza e sequestri di persona – commesse nei giorni scorsi nel comune di Castel Volturno e nei comprensori limitrofi.

L’operazione è stata eseguita dalla Squadra Mobile della Questura di Caserta e del Commissariato di Castel Volturno hanno individuato e proceduto al fermo dei quattro presunti rapinatori.

Il blitz è scattato – spiega la Polizia di Stato – quando gli agenti hanno intercettato e bloccato a Castel Volturno l’auto di Nicola Russo, noto pregiudicato, a bordo della quale viaggiava unitamente alla convivente Leonide Luise ed a Omer Memedoski, persona pure gravata da numerosi precedenti per reati predatori.
Durante il controllo, i fermati hanno assunto un atteggiamento sospetto. Cosa che, confermando i riscontri investigativi già sviluppati sulla base di notizie provenienti da attendibili fonti confidenziali, convinceva gli operatori a raggiungere la vicina casa di Russo e procedere ad una accurata perquisizione.

Dopo aver maldestramente tentato di depistare i poliziotti, indicando una abitazione diversa dalla propria ed affermando di non essere in possesso delle chiavi di ingresso, gli agenti hanno individuato la casa e lì hanno sorpreso Emanuel Mazzocca, mentre dormiva vestito sul divano con accanto un fucile ad aria compressa.
All’interno dell’immobile venivano rinvenuti numerosi oggetti che, dalle immediate attività di indagine, si verificavano essere proprio il provento di diverse rapine recentemente commesse nel territorio, nonché alcuni bossoli di cartucce per pistola di calibro 9×21.

Contestualmente alle stesse operazioni, gli uomini della Polizia di Stato individuavano, proprio di fronte all’abitazione di proprietà di Russo, all’inizio di un piccolo vialetto antistante, occultata in un cespuglietto di rovi, una borsa, identica ad una già trovata all’interno dell’abitazione, con all’interno armi, munizioni, passamontagna e guanti.

In particolare, soprattutto, veniva individuata una pistola e diverse munizioni di calibro corrispondente a quello del munizionamento rinvenuto all’interno dell’abitazione. Precisamente, gli agenti rinvenivano e sottoponevano a sequestro una pistola Beretta modello 98FS calibro 9×21, con matricola abrasa, completa di caricatore e rifornita di cartucce; un fucile a canne mozze calibro 16, modificato artigianalmente, 4 passamontagna di lana e 6 guanti in lana.
Nel corso delle successive attività investigative, diverse persone rimaste vittime di rapina riconoscevano negli oggetti recuperati all’interno dell’abitazione parte di quanto loro sottratto. In particolare i poliziotti, avendo notato che i tre uomini fermati calzavano scarpe griffate, assolutamente non in linea con il resto del vestiario indossato e della stessa tipologia di quelle rubate ad una delle vittime, decidevano di sottoporle alle procedure di individuazione mostrandole alla vittima, che le riconosceva proprio come parte di quanto sottrattogli.
Pertanto, concluse le attività investigative, gli uomini della Polizia di Stato procedevano al fermo nei confronti dei tre soggetti e, dopo gli atti di rito, li conducevano presso il carcere di Santa Maria Capua Vetere.

Sono tuttora in corso indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere ed a cura della Squadra Mobile della Questura di Caserta, finalizzate a verificare l’eventuale responsabilità dei fermati in altre rapine commesse nei giorni scorsi nel territorio, avvenute in particolare simulando l’appartenenza alle forze di polizia o attirando le vittime all’esterno delle abitazioni staccando il contatore dell’energia elettrica. Fatti criminali che, in ogni caso, non si sono più ripetuti sin dalla data dell’arresto.


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