20 Aprile 2024

Blitz antidroga a Ancona. Arrestato sottocapo capitaneria Pesaro

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ANCONA – 140 militari dell’Arma con l’ausilio di diverse unità cinofile, stanno operando dalle 5 di stamane nelle province di Ancona, Pesaro Urbino, Ascoli Piceno e Foggia dando esecuzione a 10 provvedimenti restrittivi emessi dal Gip di Ancona, su richiesta della locale Procura – Dda, nei confronti di uno straniero e nove italiani, principalmente originari del sud Italia e trapiantati da tempo nelle Marche, ritenuti responsabili di associazione per delinquere finalizzata allo spaccio di cocaina, hashish e marijuana e spaccio continuato di sostanze stupefacenti.

Inoltre sono in corso 35 perquisizioni domiciliari nei confronti di altrettanti indagati per spaccio di stupefacenti. La droga acquistata sia in italia che all’estero veniva immessa nelle province di Ancona e Pesaro Urbino attraverso una fitta rete di spacciatori al dettaglio gestita da personaggi di notevole spessore criminale di origine siciliana.

L’organizzazione, che aveva anche la disponibilità di armi, utilizzava spesso metodi violenti per il recupero di denaro di precedenti forniture di stupefacenti ricorrendo anche all’incendio delle autovetture dei debitori come metodo intimidatorio. altra particolarità del gruppo, simile all’organizzazioni mafiose, era il sostegno economico e legale fornito agli associati ed agli altri piccoli spacciatori nell’eventualità di un loro arresto.

L’INCHIESTA
Nell’inchiesta della procura di Ancona figura anche un sottocapo della Capitaneria di porto di Pesaro, C.F., 38 anni, siciliano, arrestato in flagranza di reato per detenzione di una pistola di fabbricazione serba calibro 6,35 con matricola abrasa. Il sott’ufficiale è tra i 45 indagati nell’operazione “Damasco” con cui i carabinieri di Ancona e Fano, coordinati dalla Dda di Ancona, hanno sgominato un’associazione per delinquere che spacciava cocaina, hascisc e marijuana nelle Marche.

Dieci le persone arrestate: dieci su ordine di custodia cautelare in carcere. I dettagli dell’operazione sono stati illustrati dal comandante provinciale dell’Arma di Ancona, colonnello Stefano Caporossi, dal comandante del Reparto operativo Americo Di Pirro e dal comandante della Compagnia Carabinieri di Fano Alfonso Falcucci.

Con il blitz dei carabinieri, coordinati dai pm Mariangela Farneti (Ancona) e Valeria Cigliola (Pesaro), è stata disarticolata una pericolosa organizzazione che avrebbe fatto capo a Salvatore Fontana, 46 anni, originario di Villabate (Palermo) ma da oltre vent’anni residente a Cupramontana (Ancona), con precedenti per droga e rapina.

La banda importava droga dall’Olanda o la faceva arrivare da Napoli tramite un referente campano, figlio di un detenuto rinchiuso nel carcere di Fossombrone in odore di legami con il clan Gionta. Per gestire lo spaccio, Fontana si sarebbe servito per la zona di Ancona del fratello e del nipote (43 e 22 anni) e di un collaboratore di giustizia legato alla mafia catanese, S.S., 31 anni, residente a Fano, per il Pesarese.

Proprio dalla sorveglianza di quest’ultimo hanno preso avvio le indagini, nel cominciate a settembre del 2014. In tutto sono 11 (dieci italiani, tra cui una donna, e un albanese) le persone accusate di associazione per delinquere finalizzata al traffico di droga: l’organizzazione non si faceva scrupolo di commettere altri reati per recuperare crediti per partite di droga non pagate con metodi paramafiosi.

Come l’incendio di un’auto a Maiolati Spontini avvenuto il 17 settembre 2015, e due aggressioni ad altrettanti commercianti di Ancona (acquirenti ‘morosi’ di stupefacente) fatti oggetto di minacce e violenze, ai quali era stato prospettato anche l’intervento di soggetti con legami mafiosi per ottenere il saldo dei pagamenti. Tra i reati contestati al presunto capo della gang anche l’intestazione fittizia di beni a familiari e a terzi. Tra le persone (di cui sette arrestate) su cui pesa l’accusa associativa figura una donna campana di 39 anni, residente a Jesi, denunciata a piede libero: avrebbe prestato denaro a debitori per droga in difficoltà, pretendendo poi la restituzione con tassi fino al 121%.

Nei mesi scorsi i carabinieri avevano arrestato altre sei persone (quattro a Pesaro e due ad Ancona) e sequestrato 316 grammi di cocaina, 333 grammi di hascisc e 142 grammi di marijuana. Contestualmente ai fermi di oggi invece, i 140 militari entrati in azione con il supporto di unità cinofile, hanno recuperato quasi tre kg di hascisc.


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