19 Aprile 2024

Tangenti in Marina, gli arresti salgono a 3. Misura per una tenente

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Tangenti per appalti, arrestato capitano della Marina e un sindaco
Vincenzo Pastore, il sindaco di Roccaforzata arrestato insieme al capitano della Marina militare

Terzo provvedimento restrittivo nell’inchiesta sugli appalti della Marina Militare che nei giorni scorsi ha portato all’arresto del capitano di vascello Giovanni Di Guardo, direttore di Maricommi, e dell’imprenditore e sindaco di roccaforzata, Vincenzo Pastore.

In esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere la Guardia di Finanza ha arrestato il tenente di vascello Francesca Mola, di 31 anni, collaboratrice di Di Guardo, accusata di concorso in corruzione aggravata e di turbata libertà degli incanti.

La Marina Militare “auspica che si faccia chiarezza al più presto su tutta la faccenda, che si possano rapidamente chiudere le indagini e definire la posizione di chi è coinvolto. Nel frattempo la fiducia nel lavoro della magistratura è totale”.
[aggiornato il 18 settembre 2016]

TANGENTI, ARRESTATI UN CAPITANO DELLA MARINA E UN SINDACO

Il capitano di vascello Giovanni Di Guardo, direttore di Maricommi Taranto, è stato arrestato nella tarda serata di mercoledì dalla Guardia di finanza nell’ambito dell’inchiesta su presunte tangenti pagate da imprenditori per forniture e appalti, già sfociata nei mesi scorsi nell’emissione di altri provvedimenti restrittivi.

Non si è appresa l’imputazione contestata all’ufficiale, inviato nella sede del Commissariato della Marina militare jonica dopo gli arresti precedenti effettuati dai carabinieri e richiesti dal sostituto procuratore della Repubblica Maurizio Carbone.

Il capitano è stato arrestato mentre avrebbe intascato una tangente di 2.500 euro. Con lui è finito in carcere l’imprenditore Vincenzo Pastore, sindaco di Roccaforzata (Taranto) e presidente della società cooperativa Teoma, fermati dai finanzieri in un appartamento di proprietà di Pastore mentre sarebbe avvenuto il pagamento.

La somma, da quanto trapela, sarebbe stata l’acconto di una tangente per l’aggiudicazione di un appalto da 11 milioni di euro inerente il servizio di pulizie, non ancora assegnato.


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