20 Aprile 2024

Omicidio Chiarini, fermato presunto killer. Il legale: “Desmond è turbato”

Correlati

Desmond Newthing ritenuto il killer di Lanfranco Chiarini
Desmond Newthing ritenuto il killer di Lanfranco Chiarini

E’ stato fermato dai Carabinieri del Comando Provinciale di Bologna il presunto autore dell’omicidio di Lanfranco Chiarini, imprenditore 76enne ucciso il 4 gennaio nella sua abitazione a Palesio, località collinare del Comune di Castel San Pietro Terme. Si tratta di Desmond Newthing, nigeriano richiedente asilo di 25 anni.

Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica, hanno portato gli inquirenti al fermo per concordanti elementi di presunta reità. Al momento non è chiaro il movente. L’autopsia aveva rilevato almeno 25 coltellate tra le braccia, la spalla e la base del collo.

Sul corpo c’era anche una ferita alla nuca, che probabilmente l’uomo si era procurato cadendo durante una colluttazione con l’assassino. Alcuni tagli sono considerati “da difesa”. La principale pista investigativa è stata quella di un incontro con qualcuno che Chiarini conosceva, degenerato in lite e poi nel delitto. Dalla casa rubati l’auto della vittima, ritrovata in seguito, il cellulare e una borsa con mille euro.

LA RICOSTRUZIONE DEI FATTI – Nella mattinata del 4 gennaio 2017 veniva rinvenuto il cadavere del 75enne imprenditore imolese Lanfranco Chiarini all’interno della propria abitazione sita sulle colline di Castel San Pietro Terme (Bologna), in via Val Quaderna. L’uomo era noto nella zona quale titolare del colorificio “Colba” sito in Castenaso.

Il ritrovamento – La mattina di quel giorno la figlia si era preoccupata per il mancato arrivo del padre presso l’azienda di famiglia e aveva chiesto al marito di andare a verificarne la presenza presso l’abitazione. Qui il genero aveva ritrovato il cadavere dell’uomo riverso sul pavimento. La casa presentava alcuni focolai di incendio che avevano bruciato un divano ed altro mobilio, ma senza riuscire a far divampare fiamme tali da interessare tutta l’abitazione. Alcune stanze risultavano invase dal fumo, pavimenti e pareti erano annerite dalla fuliggine. Sin dal primo sopralluogo si evidenziava la presenza di numerose ferite d’arma da taglio sul corpo che attestavano l’efferatezza con cui un assassino si doveva essere accanito sulla vittima.

Il ruolo della Scientifica sul luogo del delitto – Fondamentale per il successivo sviluppo delle indagini si è rilevato il tempestivo intervento sulla scena del delitto dei militari della Sezione Investigazioni Scientifiche del Comando Provinciale Carabinieri che provvedevano a repertare tracce ematiche e dattiloscopiche dagli ambienti, nonché a rinvenire alcuni elementi illuminanti sul comportamento del presunto responsabile dell’omicidio. Ad esempio, spiegano gli investigatori, esaminando i resti del divano carbonizzato riuscendo ad evidenziare quanto restava di una borsa e del telefono della vittima. I sopralluoghi lungo le possibili vie di fuga dell’assassino permettevano dopo breve tempo di ritrovare nei pressi della via Emilia l’autovettura di Lanfranco Chiarini che era stata asportata dal garage dell’abitazione.

L’autopsia di Lanfranco Chiarini – Il successivo esame autoptico sul cadavere confermava la ferocia dell’azione omicida documentando le numerose ferite inferte in particolare alla testa e al collo del Chiarini. Erano state prodotte lesioni sia alle vie respiratorie, sia alle strutture vascolari, determinando una massiva emorragia risultata letale. Gli accertamenti medico legali stabilivano che il decesso era avvenuto circa alle ore 20:00 della serata precedente.

Le indagini – L’attività investigativa si sviluppava secondo gli schemi tradizionali da una parte attraverso l’acquisizione dei filmati dei sistemi di videosorveglianza che avrebbero potuto documentare l’arrivo e la fuga dell’assassino, dall’altra parte attraverso lo studio del circuito di contatti e frequentazioni della vittima.

Dai filmati della videosorveglianza veniva effettivamente trovato riscontro alle conclusioni dell’esame autoptico del cadavere poiché poco dopo del ore 20:00 del giorno 3 gennaio veniva immortalato l’allontanarsi dell’auto dall’abitazione, il suo abbandono e la successiva prosecuzione a piedi di un uomo che si dirigeva verso l’arteria stradale principale.

Dall’esame invece dei contatti telefonici di Chiarini durante il giorno della sua morte e quelli precedenti, si evidenziava invece un ristretto gruppo di 7 possibili sospettati, compatibili con la commissione del reato. Nel contempo il complesso delle attività veniva supportato dalla specialistica collaborazione del Ris di Parma, che procedeva ad approfondimenti sulla scena del delitto alla ricerca di ulteriori elementi indispensabili alla ricostruzione della dinamica dell’omicidio e all’identificazione del responsabile.

Ad esito di questa ulteriore attività venivano individuate e raccolte tracce di sangue all’interno dell’autovettura e impronte digitali nell’abitazione. I carabinieri specializzati dei laboratori del R.I.S. sono tuttora all’opera per completare gli accertamenti tecnico scientifici.

Il meticoloso studio delle abitudini della vittima e l’audizione di numerose persone coinvolte quali conoscenti di Lanfranco Chiarini o degli individuati possibili sospetti, consentivano in breve tempo di restringerne il numero a 2 e infine di concentrare l’attenzione sul 25enne nigeriano Desmond Newthing, nullafacente, celibe, richiedente asilo e ospitato nell’ultimo periodo presso il Centro di accoglienza di Castenaso “Lai Momo”.

L’accertamento dell’identità di questo ultimo soggetto e il suo rintraccio sono risultate alquanto laboriose. Infatti il giovane era stato inizialmente individuato solo come l’anonimo utilizzatore il giorno dell’omicidio di un’utenza telefonica, che era formalmente intestata a un cittadino liberiano irrintracciabile. Solo accurati accertamenti sulle persone in contatto con quell’utenza consentivano di identificarlo nel Desmond Newthing. Questi tuttavia dal giorno successivo all’omicidio si era di fatto reso irreperibile.

L’attivazione delle sue ricerche su tutto il territorio regionale, corroborate anche da attività tecniche, hanno infine consentito di rintracciarlo nel pomeriggio di ieri nei pressi della Stazione ferroviaria ove era di passaggio dopo essere rientrato da Rimini. Lì infatti si era rifugiato subito dopo l’omicidio con la scusa di essere alla ricerca di un lavoro.

A suo carico erano stati raccolti concordanti indizi di responsabilità: la quantità di contatti telefonici con il Chiarini anche il giorno stesso dell’omicidio, la sua presenza in prossimità di Castel San Pietro Terme subito prima e dopo la commissione del delitto, l’irraggiungibilità della sua utenza telefonica proprio tra le ore 19 e 20 di quel giorno in considerazione che l’abitazione del Chiarini non è servita dalla rete radiotelefonica, la valutazione antropometrica sull’uomo visto allontanarsi dall’autovettura di Lanfranco Chiarini dopo averla abbandonata nei pressi della via Emilia, la presenza il giorno 4 gennaio di tagli sul palmo di alcune dita della sua mano destra per come testimoniato da alcuni suoi conoscenti e per come verificato anche dai militari operanti dopo il suo rintraccio.

Newthing dopo essere stato individuato e accompagnato in una caserma dei Carabinieri è stato sottoposto a interrogatorio dal P.M. procedente, ma non ha fornito alcuna spiegazione a giustificazione del quadro indiziario a suo carico, né ha fornito un alibi che lo possa scagionare dalle responsabilità attribuitegli. In relazione a quanto descritto, la Procura della Repubblica di Bologna, nella persona del P.M. dott.ssa Scandellari, nel concordare con gli attuali esiti delle indagini condotte dal Nucleo Investigativo del Comando Provinciale Carabinieri di Bologna, ha disposto che Newthing sia sottoposto a fermo di indiziato di delitto e custodito presso la casa circondariale di Bologna, dove è stato recluso.

Sono ancora in corso ulteriori accertamenti per completare la ricostruzione della dinamica dell’omicidio e per delineare compiutamente le motivazioni che hanno spinto il Newthing a commetterlo.

Intanto, l’avvocato Andrea Speranzoni, difensore del giovane fermato in una nota afferma che il suo assistito Desmond Newthing, “mi è apparso molto turbato. E’ arrivato in Italia dopo essere stato perseguitato in modo pesante come gay in Nigeria, ha un discreto grado di scolarizzazione e risulta essere totalmente privo di precedenti penali o di polizia”.

Spiega ancora l’avvocato che Newthing “ha passato molto tempo durante il colloquio manifestando disperazione. Su di lui vi è una ferita da arma da taglio abbastanza profonda nella mano destra e varie ecchimosi. E’ presto per dire se sia responsabile dei fatti che gli vengono addebitati e per poter dire se si trovava nell’appartamento della vittima al momento del fatto. Per ricostruire quel che è successo all’interno dell’appartamento sarà necessario poter leggere le attività investigative svolte e ancora in corso”. La scena del crimine “fa pensare che l’omicidio sia nato in un contesto sessuale molto evidente, causato da una situazione improvvisa”.


Ai Lettori

Secondo Piano News non riceve finanziamenti pubblici come i grandi e piccoli media mainstream sovvenzionati a pioggia dallo Stato. Pertanto chiediamo ai nostri lettori un contributo libero che può permetterci di continuare a offrire una informazione vera, libera e corretta


SOSTIENI L'INFORMAZIONE INDIPENDENTE


SEGUICI SUI SOCIAL

Per ricevere gli aggiornamenti lascia un like sulla nuova pagina Fb. Iscriviti anche al Gruppo "Un Unico Copione Un'Unica Regia". Seguici pure su TELEGRAM 1 (La Verità Rende Liberi); e TELEGRAM 2  (Dino Granata), come su Twitter "X" SPN nonché su X (Dino Granata)

Potrebbero interessarti

Mons. Viganò, il Pastore di Cristo contro i tiranni

Altre news

Incidente nel Salernitano, conducente Suv positiva a droga e alcool

E' risultata positiva all'alcoltest ed anche alla cocaina, ma quest'ultima positività deve essere confermata da un controesame, la 31enne...

DALLA CALABRIA

Trovato morto uomo scomparso nel Cosentino

E' stato ritrovato cadavere, in una zona impervia del comune di Aiello Calabro, in provincia di Cosenza, l'uomo di...

Ai Lettori

Secondo Piano News non riceve finanziamenti pubblici come i grandi e piccoli media mainstream sovvenzionati a pioggia dallo Stato. Pertanto chiediamo ai nostri lettori un contributo libero che può permetterci di continuare a offrire una informazione vera, libera e corretta


SOSTIENI L'INFORMAZIONE INDIPENDENTE


SEGUICI SUI SOCIAL

Per ricevere gli aggiornamenti lascia un like sulla nuova pagina Fb. Iscriviti anche al Gruppo "Un Unico Copione Un'Unica Regia". Seguici pure su TELEGRAM 1 (La Verità Rende Liberi); e TELEGRAM 2  (Dino Granata), come su Twitter "X" SPN nonché su X (Dino Granata)