29 Marzo 2024

Stupra la dottoressa della guardia medica. Preso un 26enne

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guardia medica Trecastagni
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Un operaio di 26 anni di Santa Venerina (Catania), dopo aver ricevuto delle cure dalla dottoressa di turno della Guardia Medica di via Agostino De Pretis, a Trecastagni, le avrebbe usato violenza sessuale. E’ successo questa notte attorno alle 2.30.

L’uomo, italiano con piccoli precedenti alle spalle, è stato bloccato ed arrestato dai Carabinieri del Nucleo radiomobile della Compagnia di Acireale mentre ancora seminudo cercava di fuggire dalla struttura.

Secondo una prima ricostruzione, il giovane sarebbe entrato nella guardia medica di Trecastagni con la scusa di farsi curare. Sarebbe invece andato in escandescenze, danneggiando arredi della stanza, e poi sequestrato e violentato la dottoressa che era in servizio.

Per impedire che la dottoressa potesse dare l’allarme il presunto violentatore appena entrato ha rotto il telefono fisso dell’ufficio e disattivato il pulsante che fa scattare l’emergenza alla sala operativa del 112.

E’ stato un passante, sentendo urla di donna provenire dalla guardia medica, ad allertare i carabinieri che sono subiti intervenuti. La dottoressa è stata soccorsa da militari dell’Arma che hanno fatto irruzione nell’ambulatorio e arrestato il 26enne. Sull’accaduto ha aperto un’inchiesta la Procura di Catania.

La vittima, 51enne si trova ancora ricoverata all’Ospedale di Acireale per gli accertamenti sanitari. L’arrestato, espletate le formalità di rito, è stato associato al carcere di Catania Piazza Lanza.

“L’ho sentita gridare “aiuto, aiuto” – ha raccontato un testimone citato dall’Ansa – e ho immaginato che cosa stesse accadendo, per questo ho chiamato i carabinieri che sono arrivati subito”. L’uomo abita proprio di fronte la struttura. “Mi sono affacciato dal balcone – ha aggiunto – e ho visto la dottoressa uscire urlando assieme a un uomo con i pantaloni ancora abbassati. Sono arrivati i carabinieri che hanno soccorso la donna e arrestato l’uomo”.

La reazione dell’Asp di Catania: “Atto ignobile”

La violenza subita dalla dottoressa della guardia medica di Trecastagni è un “atto ignobile, offensivo della dignità della persona, perpetrato ai danni di un medico, una collega, nell’atto di compiere il proprio dovere di aiutare i cittadini”, afferma il direttore generale dell’Asp di Catania, Giuseppe Giammanco.

“Esprimiamo – aggiunge Giammanco – la nostra vicinanza e la nostra solidarietà alla collega e alla famiglia . Le assicuriamo, da ora e in tutte le sedi, il nostro sostegno e la nostra attenzione. Abbiamo già dato mandato al nostro legale per la costituzione di parte civile a tutela dell’Azienda e, soprattutto, dei lavoratori”, conclude il manager.


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