28 Marzo 2024

Mazzette in cambio di un parco di pannelli solari, 5 arresti a Cagliari

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intercettazioni finanza cagliariIl Nucleo di polizia tributaria della Guardia di finanza di Cagliari ha dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari emessa dal gip del tribunale del capoluogo, nelle province di Cagliari, Nuoro, Forlì e Modena, nei confronti di 5 soggetti accusate di corruzione.

Le indagini, condotte sotto la direzione della procura della Repubblica di Cagliari, hanno consentito di acquisire un grave quadro indiziario corruttivo a carico dell’allora amministratore unico dell’Ente Acque Sardegna, il dirigente di riferimento di un consorzio di cooperative avente sede in Bologna, l’amministratore di una società cooperativa di Forlì facente parte del suddetto consorzio, un ingegnere ed un “intermediario”.

L’operazione, condotta dal personale dei nuclei di polizia tributaria di Cagliari ed Oristano, ha consentito di accertare che, in relazione alla procedura di gara per la progettazione e l’esecuzione di un impianto di produzione di energia rinnovabile solare in un’area industriale in provincia di Nuoro, per un importo complessivo a base d’asta di 9,5 milioni di euro, – la cui “turbativa – scrive il gip nell’ordinanza – può essere desunta dalle modalità di indizione del bando di gara e dagli incontri tra gli odierni indagati” e sarebbe stata “provata in modo certo la corresponsione di una tangente” di 89.000 euro, destinata all’ex amministratore unico dell’ente pubblico sardo, a titolo di “compenso” per il buon esito dell’affare illecito.

Le attività investigative, operate anche con l’ausilio di intercettazioni telefoniche, ambientali e telematiche nonché l’acquisizione di documenti e di dichiarazione rese da testimoni, hanno fatto emergere che il pagamento della prima tranche della tangente, a fronte della promessa di una somma di 135.000 euro, sarebbe stata spartita tra il citato ex amministratore pubblico, un professionista – prestatosi a fatturare una fittizia prestazione professionale nei confronti della società cooperativa, per giustificare l’illecito passaggio di denaro – ed un intermediario, che ha ricoperto un ruolo determinante all’interno del sodalizio, in quanto è risultato essere il trait d’union tra il dirigente del consorzio e l’amministratore della società consorziata, necessario per far poi veicolare la tangente.

Ai domiciliari sono finiti Davide Galantuomo, 56 anni, ex presidente dell’Ente Acque Sardegna che avrebbe intascato una parte della tangente (l’uomo è stato ex sindaco di Quartu Sant’Elena); Gianni Lolli, 64 anni di Modena, dirigente del consorzio che si aggiudicò l’appalto; Luigi Betti di Forlì; Salvatore Paolo Pinna, 54 anni, già finito nella maxi inchiesta sugli appalti truccati della Procura di Oristano e l’ex calciatore Renato Copparoni, 64 anni, che è stato il portiere di Cagliari, Torino e Verona.


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