La leggenda di re Alarico, ha affascinato archeologi e storici e suscitato la curiosità dei media italiani e internazionali. Venerdì è stato il Telegraph di Londra a occuparsi del capo dei Visigoti, artefice del sacco di Roma nel V secolo e che la leggenda narra fu sepolto a Cosenza insieme al tesoro in un luogo sicuro e introvabile, alla confluenza dei fiumi Crati e Busento.
Nell’articolo del quotidiano britannico, il giornalista Nick Squires ripercorre il mito e ricorda che Alarico è stato seppellito con tonnellate d’oro e argento, insieme a una Menorah, un cadelabro ebraico di inestimabile valore saccheggiato dai romani nel Tempio di Gerusalemme nel 70 dopo Cristo e che venne in possesso di Alarico dopo aver messo a ferro e fuoco la capitale dell’Impero.
Il tesoro di Alaraco – scrive “The Telegraph” – “affascinò anche Hitler che inviò a Cosenza il capo delle SS, Heinrich Himmler con un team di archeologi nazisti per cercare di trovare l’antico e leggendario tesoro”. Ma loro missione fallì come sono fallite altre spedizioni fatte prima e dopo i nazisti.
“Le fonti storiche e gli indizi confermano che il tesoro di Alarico fu sepolto a Cosenza”, ha detto sindaco di Cosenza Mario Occhiuto. “Il tesoro era costituito da circa 10 carri pieni di oro e argento, e forse anche il sacro candelabro ebraico, la Menorah”.
“Il Comune e l’amministrazione provinciale – ha proseguito Occhiuto – hanno avviato, per la prima volta, un piano per cercare il tesoro con l’ausilio delle più recenti innovazioni tecnologiche e scientifiche”.
“Pietro De Leo, – scrive ancora il quotiano britannico – storico medievale Università della Calabria aveva dichiarato al Corriere della Sera che “dobbiamo essere cauti. Ci sono pochi dubbi che il re dei Goti fu sepolto a Cosenza. Ma io non credo che ci fosse l’immenso tesoro”, di cui si parla.
Quindi, nuovi scavi potrebbero riprendere a breve. Il comune di Cosenza ha pronto un progetto integrato di ricerca che sarà presentato il 21 ottobre alla Camera dei Deputati. Intanto, al posto brutto Hotel Jolly sorgerà un museo dedicato al re Alarico.
Sull’argomento è utile ricordare che già lo scorso anno si interessò anche Edward Luttwak, il consulente militare del Pentagono che venne a Cosenza per assicurare il suo impegno nella ricerca del tesoro. Luttwack, che è di origine ebraica, conosce bene il valore di una eventuale scoperta del tesoro di Alarico, in particolare l’inestimabile valore simbolico della Menorah.
Nell’agosto del 2014 l’esperto americano aveva detto che avrebbe parlato con esperti militari israeliani che avrebbero usato le stesse tecniche che le forze israeliane hanno usato per scovare i tunnel di Hamas.
Ricerche basate – disse il consulente della Casa Bianca – su “metodologie che consentirebbero di poter perlustrare il terreno dove potrebbe essere stato sepolto Alarico. Sono riuscito a contattare un giovane ingegnere militare che si occupa dei combattimenti di Gaza e lui mi ha garantito che può venire a Cosenza a presentare il “menù” militare per costi e metodologie da avviare sulle tracce di Alarico”, assicurò Luttwak. “Tutti gli storici del mondo (e non solo) potrebbero venire a Cosenza a vedere non dico la Menorah, oggetto di culto multireligioso, ma almeno le monete, i monili e ciò che si potrà trovare”.
“La città di Cosenza – nota infatti pure il Telegraph – ha tutti i problemi di un sud Italia economicamente depresso, e se si dovesse trovare il tesoro, questo porterà una miniera d’oro in termini turistici”.