29 Marzo 2024

Omicidio Nemtsov, quattro arresti. Incastrati da tabulati telefonici. Ricercate altre persone

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Boris Nemtsov (ItarTass/ Dzhavakhadze) - Omicidio Nemtsov
Boris Nemtsov (ItarTass/ Dzhavakhadze)

Sono saliti a quattro gli arresti per l’omicidio di Boris Nemtsov. Nella notte, ha detto al quotidiano Ria Novosti, il segretario del Consiglio di sicurezza della regione Inguscezia, Albert Barakhoev, sono stati fermati due cugini dei due fermati ieri. Un quinto uomo, sospettato di aver preso parte all’organizzazione, secondo alcuni media russi, nella notte si sarebbe fatto esplodere con una granata nella capitale della Cecenia, Grozny.

Il 7 marzo, il capo del Servizio di sicurezza federale russo, (Fsb) Alexander Bortnikov, ha reso noto che sono state arrestate due persone per l’omicidio dell’oppositore russo.

Si tratta di Anzor Kubashev e Zaur Dadaev, poco più che trentenni, due uomini di origine caucasica fortemente sospettati dagli investigatori di aver ucciso Nemtsov la sera del 27 febbraio scorso sul ponte Bolshoi Moskvoretski.

Il funzionario ha subito riferito l’operazione al presidente Vladimir Putin. I quattro sospetti sono ora in carcere già a disposizione dell’autorità giudiziaria. Le indagini, ha detto Bortnikov, “proseguono a ritmo serrato”.

Indagini che mirano a capire anche il movente del delitto eccellente. Non si esclude la pista cecena. Jeanne Nemtcov, figlia dell’esponente politico ucciso, intervistata dal quotidiano tedesco Bild ha detto che si tratta di “un omicidio a sfondo politico. Papà doveva morire perché era contro il Cremlino”, ha detto.

GUARDA LA RICOSTRUZIONE DELL’OMICIDIO

Il servizio di sicurezza federale insieme a un gruppo di investigatori, li teneva sotto controllo da giorni e all’alba del 7 marzo è scattato il blitz con il fermo che potrebbe essere convalidato già il 9 marzo. Anche la fidanzata di Nemtsov, Anna Duritskaya, testimone oculare dell’omicidio, potrebbe essere convocata a Mosca per un riscontro sull’identità dei presunti autori. Il suo legale ha fatto sapere che la sua assistita è disposta ad andare a Mosca per un possibile riconoscimento.

La polizia scientifica russa nei rilievi accanto al corpo senza vita di Nemtsov
La polizia scientifica russa nei rilievi accanto al corpo senza vita di Nemtsov

Nelle ore successive all’agguato, la modella ucraina era stata interrogata dagli inquirenti senza però tornare utile alle indagini. La ragazza aveva reso “dichiarazioni confuse”: “Non ho visto il killer, ha agito alle spalle”. Probabilmente in uno stato di choc, la ragazza ha affermato di “aver perso la memoria”. Tornata in Ucraina, secondo alcuni media, avrebbe presentato denuncia per aver subito “minacce di morte”.

L’Fsb, ricostruita la dinamica dell’omicidio in base ad alcune telecamere di sicurezza, crede che la coppia abbia incrociato “frontalmente” il killer proveniente dalla scalinata che dal parcheggio di fronte alle mura di cinta del Cremlino conducono sul ponte (guarda ricostruzione video). In base a questa dinamica, l’assassino ha camminato verso la coppia, l’ha superata e avrebbe sparato Nemtsov alle spalle coperto da un mezzo della nettezza urbana.

Scena omicidio Boris Nemtsov
Il killer scatta fulmineo verso il bersaglio

Il killer infatti ha agito proprio mentre passava il veicolo cercando di “aggirare” una telecamera di sicurezza utilizzata da un Tv di Mosca come sfondo per le proprie trasmissioni. Questa circostanza fa pensare a un omicidio progettato nei minimi dettagli.

Fonti della polizia citate da Lifenews, la tv vicina ai servizi di sicurezza, avrebbero detto che l’Fsb è sulle tracce di altre persone, ricercate perché sospettate di aver fornito armi  e supporto logistico ai presunti assassini. Nella notte tra sabato e domenica sono stati fermati i cugini e altre due persone sarebbero nel mirino degli investigatori. Le autorità sono risalite ai presunti autori del crimine, analizzando i tabulati telefonici e incrociando i dati del traffico sulle Celle presenti nel centro di Mosca.

Altre fonti, citando l’agenzia russa Interfax, riferiscono la notizia – non confermata – che sarebbero state rinvenute “tracce biologiche” sull’auto dei killer, una berlina color chiaro rintracciata e posta sotto sequestro delle autorità russe. E’ molto probabile che nei momenti concitati nella fuga, il killer abbia lasciato in macchina anche micro tracce di polvere da sparo, facilmente individuabile con la tecnologia moderna.

Il capo dell'Fsb Alexander Bortnikov durante l'annuncio (Gazeta.ru)
Il capo dell’Fsb Alexander Bortnikov durante l’annuncio (Gazeta.ru)

Dopo il fermo dei quattro sospetti, gli inquirenti intendono risalire anche ai mandanti dell’assassinio che potrebbe avere sede fuori dai confini russi, dal momento che anche i compagni stessi di Nemtsov – uomo molto critico nei confronti di Putin – non credono allo zampino del numero uno del Cremlino: “Nessuno ucciderebbe il suo nemico sotto casa sua”, dicono.

Intanto, fa discutere in Russia l’intervista rilasciata il 6 marzo a Gazeta.ru da Alex Sherstobitov, un ex killer professionista condannato dopo una dozzina di omicidi. Per l’ex sicario l’esecuzione dell’agguato a Boris “non era niente di particolarmente sofisticato”, sebbene si tratti di un delitto professionalmente ineccepibile perché il killer, nella sua Makarov, ha usato pallottole di diversi produttori”. E sul possibili motivi ha affermato che non è esclusa “l’origine caucasica”. Forse, dice, i motivi “sono passionali”. La ragazza, secondo Alex, “potrebbe nascondere qualcosa” di inconfessabile. (Update 8-3-2015 11:44)


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