25 Aprile 2024

Bardo, Tunisia in marcia contro il terrore. Renzi: "Non sarete soli"

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La Tunisia dice no al terrorismo
(Ansa)

In marcia contro il terrore. A poco meno di un mese dalla strage del museo Bardo a Tunisi, migliaia di tunisisi hanno sfilato nel centro della capitale per dire no al terrorismo. “Stessa lotta a Copenaghen Parigi e Tunisi”, “basta odio e morte”, sono alcuni degli slogan e degli striscioni dei manifestanti partiti da partiti dalla piazza Bab Saadoun

Al corteo anche i leader mondiali, tra i quali il premier Matteo Renzi e il presidente francese Francois Hollande già presenti nella manifestazione francese dopo l’attentato di Charlie Hebdo.

Il presidente francese, Hollande, è arrivato al parlamento tunisino, accolto dal presidente Beji Caid Essebsi, che lo ha salutato “fraternamente”. Poco prima era arrivato anche il presidente dell’Autorità nazionale palestinese Abu Mazen. La presenza dei leader mondiali a Tunisi, tra cui Matteo Renzi, è stata protetta anche da cecchini sui tetti degli edifici attorno al Parlamento ed elicotteri in volo.

La Tunisia dice no al terrorismoMatteo Renzi e Francois Hollande, hanno deposto una corona di fiori alla stele in memoria delle vittime dell’attacco al museo del Bardo. Poi il presidente del Consiglio è stato a colloquio con il capo del governo tunisino Habib Essid all’aeroporto di Tunisi.

L’Italia è insieme alla Tunisia “nella battaglia difficile per la democrazia”, ha detto il premier “Non lasceremo il futuro in mano agli estremisti”, e sull’attentato del Bardo afferma che “è una ferita terribile, che squarcia la storia anche di alcune famiglie italiane”. Il tributo dell’Italia è stato di quattro morti.

“La Tunisia non è sola. Siamo qui accanto alle autorità tunisine per dire che non la daremo vinta ai terroristi e continueremo a combattere per gli ideali di pace, libertà e fraternità ovunque”.

Dopo l’attentato dell’8 marzo, in cui sono morte 24 persone, tra cui 4 italiani, due degli attentatori appartenenti ad una cellula Isis, sono stati uccisi in un blitz delle forze speciali tunisine. Stessa sorte toccata poi il 19 marzo scorso a Khaled Chaib, alias Lokman Abou Sakher, leader della fazione Okba Ibn Nafaa legata all’attentato. L’uomo è stato ucciso a Gafsa, nella regione di Sidi Yaiche, dalle forze speciali. Insieme a lui altri 8 terroristi.


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