E’ di 7 morti e circa 50 feriti il nuovo tragico bilancio di un duplice attacco sferrato nella notte tra sabato e domenica a Londra, dove tre terroristi islamici a bordo di un pulmino ha prima falciato la folla lasciando morti e feriti sull’asfalto del London Bridge, il ponte simbolo della capitale britannica, poi il gruppo di criminali si è diretto al Borough Market per uccidere ancora armati di coltelli e armi da fuoco. Dalle notizie che filtrano pare che il commando fosse formato da tre uomini, poi uccisi dalla Polizia.
Un’altra strage in nome di Allah compiuta a 4 giorni dal voto dell’8 giugno. Mark Rowley, numero uno dell’antiterrorismo di Scotland Yard, ha precisato prima dell’alba il numero delle vittime: “7 morti” mentre i feriti sono 48 diversi dei quali, secondo quanto ha riferito il sindaco di Londra Sadiq Khan sono in condizioni critiche. “I terroristi – ha detto Khan – hanno in odio la nostra democrazia. Giovedì dobbiamo andare a votare per difendere la civiltà, i diritti umani e la democrazia”.
Il modus operandi è lo stesso dell’attentato del 22 marzo 2017 quando un suv è piombato sui pedoni che attraversavano Westminster Bridge – non distante dal Ponte più celebre di Londra – e poi, prima di essere fermato, con un coltello stava per entrare in Parlamento. IL bilancio fu di 5 morti e diversi feriti.
L’attentato avviene a circa due settimane dalla strage di Manchester (23 maggio 2017) dove un kamikaze si è fatto esplodere al termine del concerto di Ariana Grande all'”Arena”. Il bilancio è stato di 22 morti e decine di feriti.