28 Marzo 2024

Riforma Titolo V, passa il Ddl Boschi. Spaccati PD e FI

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camera approva riforma titolo vC’è il via libera della Camera alla riforma Titolo V della Costituzione. L’Aula di Montecitorio ha approvato il Ddl sul nuovo Senato con 357 sì e 125 no e il testo ora torna a Palazzo Madama in terza lettura. Il Movimento Cinque Stelle è rimasto fuori dall’Aula al momento del voto. Sinistra ecologia e libertà ha protestato mostrando il libro della Costituzione, mentre escono spaccati Forza Italia e Partito democratico con qualche “distinguo” tra chi vota “Si” come i bersaniani e chi vota “No” come Civati.

La tensione nel partito di Renzi è palpabile. La minoranza vota a favore a patto che il governo modifichi l’Italicum. Mentre Forza Italia si divide e in 17 scrivono all’ex Cavaliere criticando le scelte sul provvedimento: “E’ offensivo fare le stesse cose del M5S o di Sel”, hanno detto. Aspra la replica di Silvio Berlusconi che chiede a chi come Gianfranco Rotondi, Luigi Cesaro, Paolo Russo, Luca D’Alessandro, Laura Ravetto, Daniela Santanchè, Ignazio Abrignani, Gregorio Fontana, tra i firmatari della missiva, di stare compatti e rinunciare a “protagonismi” e “distinguo”.

Soddisfatti invece la ministra Maria Elena Boschi e il premier Matteo Renzi che ha parlato di un Paese che ora è “più semplice e giusto”. E stasera, in vista delle prossime riforme in programma, il presidente del Consiglio incontrerà i parlamentari del Pd che si occupano rispettivamente di Rai e scuola.

La minoranza Dem critica contenuto e metodo utilizzato sulla riforme. Sul piede di “guerra” anche se ha votato sì, è l’ex segretario Pd Pierluigi Bersani: “Il Patto del Nazareno – avverte – non c’è più, non si dica che non si tocca niente. O si modifica in modo sensato l’Italicum o io non voto più sì sulla legge elettorale e di conseguenza sulle riforme perchè il combinato disposto crea una situazione insostenibile per la democrazia”.

“Oggi – spiega Bersani – tanti deputati hanno dato un’ulteriore prova di responsabilità confidando sulla possibilità di migliorare la legge perchè per noi doveva rimanere aperta la discussione sull’art.2 sulla composizione del Senato. Si è detto che se no il patto del Nazareno implodeva e quindi si è blindato il testo ma noi pensiamo che su questo punto si debba tornare”. Per l’ex leader Pd, però, la riforma istituzionale è “nel campo del pensabile ma se la si unisce al modello dell’Italicum, un modello iper-maggioritario con parlamentari per lo più nominati e senza che si capisca chi li nomina. Così si entra nel campo dell’impensabile e non ci può essere disciplina di partito che tenga”.

Critico anche D’Attorre che ai microfoni di TgCom 24 dice: “Il testo della riforma costituzionale e il suo collegamento con la legge elettorale non vanno bene. Noi riteniamo che sia un sistema attualmente squilibrato. E’ stato un voto – sottolinea Alfredo D’Attorre – per tenere accesa una fiammella di cambiamento. Se le correzioni non saranno consentite, i testi, così come sono, nel passaggio finale e definitivo, ritengo di non poterli sostenere”.

“Alla Camera – prosegue – ci sarà un confronto aperto sulla legge elettorale. Io credo che Renzi sia preoccupato del passaggio alla Camera tant’è che lo sposta in avanti. La scelta di approvare il pacchetto delle riforme spaccando il Pd e cercando un’alleanza con una parte di Forza Italia sarebbe una strada sbagliata. L’appello che faccio a Renzi è quello di non fare forzature”, conclude l’esponente Dem.

Anche Rosy Bindi e Gianni Cuperlo, cosi come D’Attorre hanno detto che si tratta del loro ultimo “Si”.

E mentre parte della minoranza vota a favore per mantenere “viva la speranza di cambiamento”, Pippo Civati su Facebook attacca i bersaniani a suo avviso stampella di Renzi:

“La cosiddetta minoranza – affonda Civati – non fa altro che alzare palloni alla maggioranza e al premier che li schiaccia (i palloni e non solo). La battaglia da affrontare è sempre la «prossima»: così è stato sul Jobs Act, così nei vari passaggi delle riforme. Così sarà sull’Italicum, ma poi magari si vota a favore anche su quello”, ha detto Civati.


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