26 Aprile 2024

Il sindaco di Lecce, Paolo Perrone è il più amato d'Italia

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Da sinistra i sindaci Paolo Perrone (1°, Lecce), Luigi Brugnaro (2°, Venezia), Matteo Ricci (3°, Pesaro),
Da sinistra i sindaci Paolo Perrone (1°, Lecce), Luigi Brugnaro (2°, Venezia), Matteo Ricci (3°, Pesaro),

E’ il sindaco di Lecce, Paolo Perrone, il vincitore del Governance Poll 2015, cioè la speciale classifica sul gradimento degli amministratori stilata dall’Istituto demoscopico IPR Marketing per “Il Sole 24 Ore” e pubblicata oggi dal quotidiano economico.

Paolo Perrone, che guida una coalizione di centrodestra, realizza una crescita di due punti rispetto al consenso ottenuto lo scorso anno, ottiene il 62,5% che gli permette di balzare in vetta alla classifica dei sindaci più amati d’Italia.

Al secondo posto si piazza uno dei sindaci eletti quest’anno:  Luigi Brugnaro, primo cittadino di Venezia, centrodestra anche lui, ottiene l’incremento più rilevante, con un ulteriore balzo dell’8,8% rispetto giorno delle elezioni, e con il  62% si ferma ad un passo dalla vetta.

Al terzo posto, Matteo Ricci, alla guida del comune di Pesaro per il centrosinistra, con il 60% e un aumento di un punto rispetto al consenso dello scorso anno. Sono questi i sindaci che hanno conquistato le prime 3 posizioni del  “Governance Poll” 2015, sondaggio sul consenso di cui godono i sindaci dei comuni capoluogo. Al quarto posto si colloca il sindaco di Fermo, Paolo Calcinaro, (liste civiche), con una percentuale del 59,7.

I SINDACI DELLE GRANDI CITTA’. Nelle grandi aree metropolitane si registrano sorprese e conferme. Al quarto posto Piero Fassino, sindaco di Torino con il 59,7%, in sesta posizione, invece, con il 59,5%, Dario Nardella, primo nel Governance Poll dell’anno scorso, pur se in calo il consenso per Nardella rimane superiore a quello guadagnato nel giorno della sua elezione. Anche Antonio Decaro,  sindaco di Bari, sconta una flessione, ma comunque conferma percentuali alte di consenso (58,5%) e conquista il 16° posto. 

Particolarmente interessante il risultato del Sindaco uscente di Milano: Giuliano Pisapia balza in avanti sia rispetto all’indice dello scorso anno che al risultato delle elezioni raggiungendo il 58,3% arrivando al 18° posto in graduatoria. Una sostanziale tenuta per il sindaco di Napoli Luigi De Magistris che con il 50,5% ed il 76° posto si gioca la possibilità di rielezione nella prossima tornata elettorale. Leggermente sotto il 50%, invece, il primo cittadino di Bologna Virginio Merola che con il 49,5% si piazza in 88° posizione. Anche il sindaco di Genova Marco Doria è in calo e con il 48% arriva all’ 88° posto.

Tra i nuovi sindaci grillini destini diversi: mentre  a Parma Federico Pizzarotti si piazza a metà classifica in 49° posizione con il 54,3%, il protagonista della storica conquista di Livorno Filippo Nogarin, nonostante tutte le polemiche legate alla raccolta dei rifiuti, rimane stabile rispetto allo scorso anno al 50%,  quello di Ragusa Federico Piccitto cala, invece, al 49% e si colloca all’86° posto.

In generale, solo i primi 3 sindaci superano il 60% mentre ad essere al di sopra dell’asticella del 50% sono 84 sui 101 in carica, i rimanenti 17 sono sotto il 50.

Il sindaco, sia delle piccole che grandi città, è diventato nell’immaginario collettivo il riferimento più importante di intermediazione con il Governo – afferma Antonio Noto, direttore dell’Istituto IPR Marketing –  una sorta di portavoce delle istanze dell’opinione pubblica, ma al contempo gli si richiedono doti di management, sintesi politica e carattere duro. Se a livello nazionale i partiti sono stati sostituiti dal leaderismo personale spinto – conclude Noto – a livello locale questa tendenza è ancora più marcata ed il concetto di “un uomo solo al comando” si addice sempre di più a quello che i cittadini richiedono al proprio sindaco.


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