Inizia la “seconda fase” del Movimento Cinque Stelle, riunito per una festa a Palermo “Italia 5 Stelle”, con il leader Beppe Grillo e i vertici del direttorio.
Un seconda fase che servirà a rilanciare il M5S dopo un periodo in cui è apparso “sbiadito” e senza guida rispetto ai tempi dell’ascesa politica degli ultimi anni.
Ed è dal Foto Italico, dov’è allestito il palco, che Grillo prende da subito la scena per assicurare i suoi che sarà lui a guidare il partito in prima persona, almeno fino a vincere le politiche del 2018 e mandare qualcuno dei suoi a palazzo Chigi.
“Se devo fare il capo politico lo farò”, ha detto. “Io ci sono a tempo pieno. Voglio vincere le elezioni e dimostrare che possiamo governare Torino, Roma, Livorno…anche con gli sbagli che abbiamo fatto. E ci serve questa storia”.
Sul palco Davide Casaleggio e il Direttorio al gran completo. Presenti, tra gli altri la sindaca di Torino Chiara Appendino (la Raggi è rimasta a Roma per il palazzo crollato) e diversi parlamentari pentastellati.
“Siamo davanti alla prima fase di un grande esperimento, ci sarà una seconda fase la inaugureremo stasera”, ha detto Beppe Grillo uscendo dall’hotel Posta e soffermandosi qualche minuti con i cronisti.
Rivalità nel Direttorio?, gli è stato domandato. “Forse sì, – ha risposto – ma è normale, del resto la tv è immagine, c’è quello che funziona di più o quello che funziona meno”. I parlamentari “li ho visti un po’ stanchi, ma è normale”, aggiunge ma a chi gli chiede se li abbia visti affascinati dal potere replica: “Quello no”.
“Bisogna tornare a quella visione, alla visione di quello che era il Movimento, ché come vogliamo vivere tra dieci anni”, ha sottolineato ancora Grillo arrivando alla Festa 5 Stelle. Se cambio il Direttorio? “Il Direttorio è una parola che avete inventato voi, sono 5 persone che io e Casaleggio assieme alla Rete avevamo scelto perché il Movimento stava diventando enorme”. Se ci saranno promozioni dal palco? “No, né promozioni né delazioni”, sottolinea Grillo.
Quanto alle Olimpiadi, sottolinea che il “no” è stato deciso dalla sindaca di Roma, sebbene lui ha sempre spinto per negare i giochi olimpici. “Abbiamo avuto un po’ di impreparazione, è una città complicata. Torino va benissimo ma fa 900mila abitanti. Un po’ di assestamento ci vuole, adesso ci stiamo assestando, si stanno assestando ma le decisioni le prende la signora. Lei è in grado di prendere qualsiasi decisione”, ha detto replicando a distanza a Matteo Renzi che stamane aveva attaccato la Raggi sulla sua incapacità di amministrare: la sindaca “cambi mestiere”, ha detto il premier.