Si è conclusa la tre giorni precongressuale del Pd al Lingotto di Torino. Al padiglione 1 c’era anche il premier Paolo Gentiloni. “La partita inizia adesso – ha detto Matteo Renzi -, la mozione sarà scritta la prossima settimana, ma c’è il progetto per il Paese noi non sappiamo se il futuro è maggioritario o proporzionale, abbiamo le nostro idee, ma dopo il 4 dicembre quel disegno di innovazione istituzionale è più debole,la forza delle nostre idee è il confronto con gli altri e allora vincerà chi sarà più forte in termini di progetti e proposte”.
“Nelle scorse settimane oggettivamente qualcuno ha cercato di distruggere il Pd perché c’è stato un momento di debolezza innanzitutto mia – ha detto ancora Renzi -. Ma non si sono accorti che c’è una solidità e una forza che esprime la comunità del Pd, indipendentemente dalla leadership: si mettano il cuore in pace, c’era prima e ci sarà dopo di noi e ora cammina con noi”.
Poi ancora: “Essere di sinistra non è rincorrere totem del passato lo diciamo a chi immagina che essere di sinistra è salire su un palco alza il pugno chiuso e canta bandiera rossa. Sono esponenti di una cosa che non c’è più a difendere i deboli. E’ un’immagine da macchietta non di politica”.
“Bentornato a casa tua Paolo Gentiloni, presidente del Consiglio: siamo felici di lavorare insieme a te”, ha detto Renzi al Lingotto.
“No alla giustizia di chi ha confuso la giustizia con il giustizialismo – ha detto Matteo Renzi al Lingotto.. La Costituzione dice che un cittadino è innocente fino a sentenza passata in giudicato. Sempre, non a giorni alterni. I processi si fanno nei tribunali, non sui giornali. Gli articoli sono del codice penale. Le condanne le emettono i giudici, non i commentatori”.
“Ci dobbiamo porre il tema di come si sta, ma è un tema che affronteremo da quello che accadrà sulla legge elettorale – ha spiegato ancora Renzi -. La prima alleanza che vale è con i cittadini che credono in noi. Non possiamo replicare modelli del passato se no è chiaro quello che vogliamo fare”.
Al Lingotto il ministro dell’Istruzione Valeria Fedeli: “Va bene Matteo Renzi e Maurizio Martina, ma accanto a loro mancano due giovani leader donne. Lo dico a Matteo e Maurizio: c’è una mancanza”. “Raddoppiare nei prossimi cinque anni i fondi per scuola università e ricerca. E aprire un fronte di discussione con l’Europa per tenere queste risorse fuori da ogni vincolo”. “Noi siamo con gli insegnanti se tutti insieme mettiamo al centro le ragazze e i ragazzi, il nostro futuro. Siamo l’unico governo che ha invertito la rotta sui finanziamenti all’istruzione”, rivendica Fedeli.
“Oggi al #Lingotto17 con Matteo Renzi. Più forza al Pd per il futuro dell’Italia”: così su Twitter il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni.