28 Marzo 2024

Parla Emiliano Mandarino, l’uomo del Sud che spopola sui Social

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Emiliano Mandarino visto da Grattachecca per SecondoPianoNews.It
Emiliano Mandarino visto da Grattachecca per SecondoPianoNews.it

Per molti è la nuova icona dell’antipolitica. Molti altri, invece, pensano di appiccicare lungo i viali delle città calabresi e non solo le locandine in stile western con su scritto “Wanted”.

Sta di fatto, che lui, Emiliano Mandarino, da Cosenza, è la “star” del momento. Spopola sui social network. Ogni video che pubblica su Facebook racimola migliaia e migliaia di condivisioni. Finora ne ha collezionato ad occhio e croce mezzo milione.  Una sorta di “Oppa Gangnam Style” in miniatura. Una marea di “Mi Piace” e uno “tzunami” di commenti, per lo più di plauso, pochi altri di critica e risentimento.

Di lui si è interessato il programma di Italia 1 “Le Iene”, il cui solo servizio online (escluso il seguito tv) ha collezionato oltre un milione di visite. Giuseppe Cruciani lo ha intervistato su Radio 24, uno dei più noti programmi radiofonici di attualità del Sole 24 Ore. Ma perché “spopola” Emiliano Mandarino? Semplicemente interpreta, a suo modo, il sentimento comune di ogni calabrese, ogni meridionale e di ogni italiano medio che arranca ad arrivare non alla terza settimana, ma al quarto giorno del mese.

Emiliano Mandarino
Emiliano Mandarino

Gente arrabbiata con la politica e con il mondo intero per le precarie condizioni economiche. Nelle sue clip si rivolge al «Popolo italiano», inveendo contro i politicanti passati e presenti con bestemmie cosentine (volgari ma efficaci, evidentemente), e negli ultimi venti secondi inneggia al Duce Benito Mussolini perché lui si ritiene «Fascista». «Quando c’era il Duce si stava meglio», dice lui senza temere smentita.

Sui media è partita la campagna di “denigrazione” per timore che il personaggio (e i suoi argomenti di contestazione dilaghino…E non tanto per il pericolo fascista). E’ un pacioccone meridionale tutto lavoro e famiglia. Dovete vedere la sicurezza. La proprietà di linguaggio con cui esprime concetti semplici ma che fanno presa sulla “plebe”. La destra politica in Calabria non ha mai preso grandi consensi. Roba di qualche punto. Lui è riuscito invece a risvegliare un “popolo” che se dovesse recarsi  oggi alle urne, esprimerebbe almeno dieci volte le magre percentuali racimolate dalla destra storica e nostalgica negli ultimi trent’anni.

Non che lui sia una «cima», intendiamoci. Si ritiene un piccolo «ramoscello»,  «nu ramu d’alivu». Un “pacifista democratico di destra”. Del resto manco Grillo capisce un tubo di politica, eppure ha preso il 26% alle politiche e il 21 e passa alle europee. Ma almenoEmiliano Mandarino (come pure il comico genovese) sprizza «simpatia». E poi è «amato» dai suoi fans come lui “ama” gli italiani.

La curiosità del personaggio mi spinge a recarmi in trasferta per incontrarlo. Da Roma a Castrolibero, comune alle porte di Cosenza. Mandarino mi riceve nella sua casa. Mi fa accomodare. Noto l’arredamento spartano. Tutto in ordine. Quadri, cimeli e un busto del capo del fascismo adagiati qua e là per il soggiorno. Attorno a lui centinaia di aficionados al cui confronto il subcomandante Marcos si sentirebbe in imbarazzo.
Cavolo! Che è, un esercito?
«300, su triciento»

Ma siamo a Cosenza mica a Sparta.
«Hai visto il film? Bene, qui siamo in guerra. Una guerra democratica, ma sempre guerra è».
Barba trasandata, ha tutta l’aria di uno “Spartano” che ha dichiarato guerra ai politici e “ari persiani”, che qui, a Cosenza significa le tapparelle. Tapparelle “chiuse dall’indifferenza”. Lui, Emiliano Mandarino, vuole riaprirle per risvegliare il “popolo addormentato”. Vado avanti nelle domande e ad un tratto vedo che i «300» avvicinano le mani dietro la schiena per estrarre qualcosa.

“Calma, calma. Vengo in pace”, mi affretto a dire…Non vorrei suscitare rabbia e risentimento, penso tra me e me. E’ risaputo che i calabresi sono permalosi.
«Non sono armi», mi dice Emiliano Mandarino. «Sono registratori».
Sorpresa di tanta attenzione, anche io sfilo timidamente il mio registratore dalla borsa.
«Quello delle Iene mi ha fatto un servizio di merda. Mi ha sputtanato, screditato, fatto passare per reduce di Salò con tutto il rispetto per i camerati del Duce».

Emiliano Mandarino su Facebook
Emiliano Mandarino su Facebook

Un boato squarcia i timpani miei e di Emiliano Mandarino: «A noi! Onore ai camerati caduti!», urlano i 300. Rigorosamente sull’attenti e con il braccio teso del saluto romano. Avete presente il giuramento militare? Beh, ecco!
«Riposo, riposo, amici del web», dice lui.
«Dicevo che quello ha fatto quasi un’ora di intervista. Io però ho registrato due ore di conversazione. Il tono e gli argomenti erano tutt’altro e lui ha mandato un servizio di tre minuti sulla seconda guerra mondiale…‘Nculu a chi le ‘mmuartu e stra ‘muartu e tutti i muarti i chi le ‘mmuartu».
Cominciamo bene. Tradotto per i mie lettori romani: “Li mortacci tua” o “all’anima de li mejo mortacci tua” con rinforzo.
Vabbè, dai, non poteva mandare un’ora di servizio su Emiliano Mandarino…
«Sai che ti dico?, se lo difendi smamma subito sennò ti libero i miei 300».
I «300» mi fissano in cagnesco. Ma io tosta, me ne frego e proseguo la mia intervista.
Io non difendo quello là. Ma attenzione coi toni, che divento una iena, toh!
«Calmi tutti», dice il capo dei «300».

Emiliano Mandarino, come è nata questa sua popolarità?
«Beh, un giorno, verso fine agosto, sono andato in barca a pescare…Ho tirato le lenze e mi sono seduto per rilassarmi. Na bella birretta frisca e mianzu pacchettu i sigarette in due ore. Mi sono accorto che in tutto questo tempo non aveva abboccato nemmeno un pesce. Aziono i mulinelli e indovina che vado a tirare?».

Cosa?
«Na scarpa e nu cupertuni (pneumatico) , ‘nculu a chi le ‘mmuartu e stra ‘muartu».

Emiliano Mandarino a pesca visto da Grattachecca
MARE SPORCO SCARPE E LIQUAMI. Emiliano Mandarino a “pesca” visto da Grattachecca

Vabbe’, succede. E poi?
«Aspe’, non ho finito…A un certo punto vedo tutto attorno alla barca liquami, escrementi, sacchiatti i munnizza, bagnarole, pisciaturi bucati. E ho pensato: “Pe’ chistu piglio scarpe a posto di pisci. U mare è luardu e fetusu. Ho cominciato a perdere i lumi e mi signu ‘ncazzato cussì assai ca puru u mare s’è agitato».
Quindi il mare era sporco. Probabilmente non funzionavano i depuratori…
«Non funzionavano i depuratori? E di chi è la colpa. Di sti politici i merda …‘nculu a chi le ‘mmuartu e stra ‘muartu. Vedi, quando c’era il Duce Benito Mussolini, l’uuuniiiicooo che ha veramente amato il popolo italiano, il mare lo potevi bere. Lui ha fatto le bonifiche. Non c’era tutto questo inquinamento. Invece oggi è sporco e non c’è manco l’ombra di un pesce».
Scusi, ma lei ha una barca?
«E perché, è vietato? Anche D’Alema e Berlusconi hanno una barca».

Ma quelli sono politici di professione ricchi e straricchi
«Ebbe’, pure io sono ricco, non di pila, ma di pilu. Vuoi vedere?».
Non ci tengo…
Come non detto, Mandarino si toglie la camicia rigorosamente tricolore con l’effigie del Duce e si mostra a petto nudo per mostrarmi la sua peluria. Somiglia mezzo uomo e mezza scimmia.

Emiliano Mandarino durante uno dei suoi messaggi al popolo italiano
Emiliano Mandarino in barca durante uno dei suoi messaggi al “popolo italiano”

Torniamo all’incazzatura sulla barca
Appena mi sono reso conto della gravità della situazione ho preso e ho detto a un mio amico: Tena ca’ stu telefunu che mo cinni dicu quattru a sti luardi i ‘mmerda. Al mio amico tremavano le mani e le gambe tanto ero arrabbiato. Cosa che mi ha fatto andare ancora più in bestia. C’è dittu: mungia ca’! (premi quì) e non ti muovere fino a nuovo ordine».
E da lì e partito…
«…Tutto. Bandiera tricolore alle spalle, sono partito in sesta gasato e ‘ncazzato nivuru (nero): “Cari amici del web, caro popolo italiano…Sti politici i mmerda… Prodi, D’Alema, Berlusconi, Monti, Letta e Renzi sono stati la nostra rovina, ‘nculu a chi le ‘mmuartu e stra ‘muartu e tut…”».
Si, li ho visti i suoi video. Un po’ volgari ma molto efficaci.
«Cittu ci’… (Zitta, zi’). Poi essendo in mare aperto non riuscivo a connettermi. Volevo condividere col mondo la mia rabbia. Ma mancu na tacca c’era».
Vabbe’, in mare aperto pretendere che ci sia linea…
«E li non ci ho visto più. E pigliatu u taccu da scarpa ch’e’ piscatu e ho cominciato a battere con violenza sopra il telefono recitando il rosario dei morti…Ti sembrerà strano, ma dopo la sesta corona sono apparse sei tacche quando io ne ho di solito quattro. E’ stato il segno di Poseidone».
Un miracolo…Lei sa chi era Poseidone?
«Ohi co’, ma tu pe chini ma pigliatu, penn’analfabeta? (Ehi, ma mi hai preso per un’analfabeta?)».
Assolutamente no! Non mi permetterei…
Dai “300” un brusio minaccioso contro la sottoscritta. Tre o quattro, non ricordo bene, cominciano a fissarmi dalla testa ai piedi.
Mandarino si accorge: «A Noi, popolo del web».
E loro: «A Noi!.. Duce-duce-duce-duce-duce…».

Ok, capito. E dopo la condivisione che è successo?
«Non hai idea. Arrivano le prime 100 condivisoni, poi duecento, mille. Con lo stesso ritmo arrivano centinaia di richieste di amicizie. La cosa, come dire, si era… si era….
Si era?
«Non so se è il termine giusto ma è come se si fosse stillabrata (allargata). Mi resi conto di aver colto nel segno. Poi ho dovuto aprire quattro profili su facebook per contenere tutte le richiesta che arrivavano da Cuneo a Palermo. Ho postato altri video e sono arrivato fino ad oggi a oltre 450mila condivisioni, decine di migliaia di “Mi Piace”, una marea di commenti».

Insomma, un vero successo. E’ vero che da Palo Alto l’hanno più volte bloccata?
«Quante volte, hai voglia! Ma io cunnu (con un) palo l’e’ sbloccato. Stesso sistema del tacco, però sul Pc di casa».
Ho visto che si fa girare i video in verticale, ma non sarebbe meglio orizzontali?
«Perché esiste questa funzione?».
Certo che esiste. A casa lei vede la tv girata in verticale?
«No. Ho una tv di 150 pollici rettangolare. Comunque glielo dico a quello che mi fa il video. Io pensavo che…».

Lasci perdere. Perché nelle sue clip bestemmia i morti?
«Viene spontaneo rivolgersi ai politici in questo modo. A noi…».
Subito i “300”: «A noi!!! ‘Nculu a chi le ‘mmuartu e stra ‘muartu…».
Lui li stoppa immediatamente: «Basta fratelli, non vedete che sto parlando…». Religioso silenzio…
«A noi, dicevo, ce ne fanno di tutti i colori, da destra a sinistra al centro. Dalle nostre parti si dice che “s’abbuttanu cumu puarci ari spaddre di fissa” (mangiano come porci alle spalle dei fessi).

Mandarino in un Ice Bucket ChallengeSenta, lei magari potrà anche dire cose sacrosante e non lo metto in dubbio perché la crisi è spaventosa è le famiglie non ce la fanno più. Ha ragione su molti argomenti. Ma gli inneggi al Duce negli ultimi secondi del video non crede rovinino tutte le cose buone che dice prima?
«E te ad iddra (ed ecco a lei). Iiiii ‘nculu a chi te …».
Se mi bestemmia i morti le ficco il tacco 12 della mia scarpa qua, in mezzo alla fronte.
La tensione sale alle stelle. Mentre lui si tocca la fronte, il suo esercito si muove minaccioso verso di me.
Emiliano Mandarino: «Calma e gesso, fratelli». Alcuni secondi di pausa. Lui mi fissa negli occhi…Due di loro avanzano ostili ma il capo li redarguisce: «Statti ddra, ‘unna capi’, ahhh!? (Fermo là, hai capito o no?)»
«Sai che sei una donna con le palle?».
Lo so!
«Vabbè, lasciamo stare i tuoi morti. Pace all’anima loro».
Tornando a prima, diversi suoi fans si lamentano degli ultimi secondi…
«Allora io ti dico che molti di questi commenti sono di gente in buona fede. Altri di provocatori comunisti e altri ancora di parassiti, pidocchi che iu mi cacciu ad uno ad uno e i scamacciu (schiaccio) sutti i pedi».

Ok, ma alcuni l’invitano ad abbassare i toni…
«Abbassare che? Questi politici hanno ucciso il nostro futuro. Lui, il Duce Benito Mussolini ha veramente amato il popolo italiano. Ci ha dato le pensioni, il lavoro, le case popolari, l’istruzione e tantissime altre cose positive. Tutte cose che questi politici ladri, massoni e figli di puttana ci hanno tolto… Iiiiiii ‘nculu a chi le ‘mmuartu e stra ‘muartu e tutti i muarti i chi le ‘mmuartu, mmerda, pisciaturi, tradituri, bastardi e magnacci…».
Il registratore non riesce a contenere tutto questo “vocabolario” e si inceppa…Provo a fare pure io come Mandarino. Mi tolgo la scarpa e col tacco ci sbatto ripetutamente sopra. Funziona, tie’!  Riprendo…
Questo è anche vero. Però poi ha commesso l’errore di allearsi con la Germania nazista ed entrare in guerra, fare le leggi razziali…
«Anche lei vuole parlare della Seconda Guerra mondiale? Eh no, non ci ricasco. Parliamo del Ventennio in cui gli italiani potevano lasciare la casa incustodita e nessuno la toccava. Le città erano sicure. Non c’erano immigrati…

Lei è razzista?
«Assolutamente no. Ma prima degli immigrati io dico che devono dare la casa agli italiani, il lavoro agli italiani, i sussidi agli italiani, assistenza agli italiani, ai bisognosi. Provate ad andare voi nei paesi africani o di altre nazioni extraeuropee per vedere se vi danno sussidi e vi accolgono come noi accogliamo loro. Sti cazzi. Provate a chiedere una Chiesa dove pregare. Ti ci bruciano dentro. E noi gli costruiamo le moschee a spese nostre. Provate a chiedere integrazione nei loro paesi. Sa cosa risponderebbero alle vostre richieste prima di impalarvi? Come Cetto La Qualunque, “Na beata minchia”! Aspe’, c’appiccio (accendo) na sigaretta…».

Non mi butti il fumo in faccia. Vada avanti.
«Dicevo prima che durante il fascismo c’era serenità, fratellanza e cameratismo. Le famiglie crescevano. Sette, otto, dieci figli. Perché il Duce incentivava le nascite. Invece questi incentivano la disperazione, istigano al suicidio. Oggi a mala pena le famiglie, quelle poche che riescono, fanno un figlio. Che nasce pure pieno di debiti… Con il Fascismo c’era ordine e disciplina. Soprattutto onore e dignità. Di-gni-tà! Questa Casta ci ha tolto anche quella. Oggi i giovani sono senza futuro, non avranno una pensione nemmeno se dovessero lavorare 50anni di fila. Pensa a chira Pxxxxxx da Fornero ca chiangìa (piangeva) lacrime i coccotrillu….Chi le ‘mmuaartu a iddra (a lei) e a tutta a razza sua. Poi l’Euro che ci hanno regalato Prodi, Ciampi e tutti gli altri ci ha ridotto in povertà. Siamo schiavi dei banchieri usurai. Certo che io sono fiero di gridare: “Duce-duce-duce” e lo dico, democraticamente, con convinzione, perché lui ha veramente amato il popolo italiano. E poi vuoi sapere una cosa».
Dica.
«Che l’informazione è a senso unico. Sono i vincitori a scrivere la storia».
Beh, questo è fuor di dubbio.
«Vidu ca cuminci a capi’ (noto che inizi a capire). Nei libri di scuola si parla del Fascismo soltanto in modo spregevole negli anni della Seconda Guerra mondiale. Mai un cenno alle tantissime cose buone che Mussolini ha realizzato e lasciato al popolo italiano. Le faccio un breve esempio calabrese. Sa a chi dobbiamo ringraziare per tutto il sistema viario interno in Calabria, vedi la Sila, Aspromonte, nei comuni?».

Emiliano Mandarino visto da Grattachecca
Emiliano Mandarino visto da Grattachecca

No, a chi?
«A Michele Bianchi, ministro dei Lavori Pubblici durante il Fascismo che è morto povero negli anni ’30. Oggi invece non fanno nessuna opera e si arricchiscono soltanto. Bianchi era di Belmonte Calabro, qui vicino. Il Fascismo gli dedicò un imponente monumento come faceva per i grandi uomini. Oggi questo monumento è abbandonato a se stesso. Ma noi gli restituiremo dignità andandolo a ripulire coi miei condivisori».
Rivolto ai suoi: «A Noi, fratelli e camerati». I suoi: «Camerata Bianchi..Presente!». Stesso boato di prima!

«Vedi, se tu non conosci Michele Bianchi vuol dire che non te l’hanno insegnato a scuola. La storia sui libri e tutta una farsa, piena di menzogne. Per farti un altro esempio, quando gli americani sganciarono con Enola Gay la prima bomba atomica su Hiroshima (e poi su Nagasaki) hanno ucciso milioni di persone a guerra quasi finita.  Il tale che ha premuto il pulsante è stato accolto negli Stati Uniti non come un carnefice, ma come un eroe». E’ questa è giustizia?
Il Duce è stato comunque «tradito» dai suoi.
«Come no, gente come Grandi, Badoglio e altri che poi sono passati sul carro dei vincitori. Iiiii ‘nculu a chi le ‘mmuartu e stra ‘muartu e tutti i muarti i chi le ‘mmuartu. Tradituri e pisciaturi».
Dai «300» un solo grido: «Grandi e Badoglio tra-di-tu-ri e pi-sci-a-tu-ri».

«Mi fa dire una cosa a cui tengo?».
Prego!
«Sto ricevendo un sacco di video messaggi in privato con tantissime richieste di aiuto. E’ gente per bene ridotta in povertà a causa di questa classe politica. A loro dico con tutto il cuore che vorrei aiutarli tutti. Stiamo valutando di organizzare una raccolta fondi per i casi più disperati».
Bel gesto, ora diventa pure filantropo?
«Filo che? Io aiuto i miei fratelli italiani. Veda su Facebook».

"Il Mandarino che piace" sul Giornale d'Italia della "Destra" di Storace
“Il Mandarino che piace” sul Giornale d’Italia della “Destra” di Storace

Vabbe’ lasciamo stare. Sa che è vietato fare il saluto fascista?
«Il pm di Cosenza mi ha archiviato per apologia di fascismo. Comunque, s’è per questo e questo, il saluto cameratesco, non dico romano sennò passo guai, me l’ha fatto anche quel tale delle Iene, ma mi ha detto di non dire nulla sennò lo licenziavano. Io però ho registrato tutto, sai! Anche Cruciani l’ha fatto alla fine dell’intervista, però lui è stato corretto. Ha ammutolito quel Paranza».
Parenzo.
«Cumu cazzu si chiama chiama. Io comunque me ne frego».
Ma se in audio il saluto romano non si vede, dai… Comunque il suo “me ne frego” è linguaggio tipico ducesco…Scusi, lei ha mai avuto rapporti politici con la destra?
«Mai e poi mai! Quella è gente che ha sfruttato le cose positive del Ventennio fascista per poi vendersi al potere. Tutti eredi di Badoglio. Non hanno mai amato la Patria come me e i miei fans».
Ha intenzione di fare politica?
«Per ora no. Ma… Mai dire mai. Ho detto alle Iene che gli amici del web scrivono “Emiliano Mandarino for President” Quindi…».

President di cosa?
«Ancora non sappiamo. Sarà comunque la rete a decidere».
Farà dunque come Grillo?
«Grillo chi?».
Che fa, lo snobba?
«Io sono fascista, lui è uno sfascista che ha cavalcato il malcontento. Io invece cavalco la tigre e ni mangiamu tutti sti politici fetusi, parassiti e iattule (scarafaggi)…’Ntu culu a loro e tutta a razza loro…».
Mi dica la verità, ha in mente di organizzare un «’Nculu a chi te mmuartu Day» come il VaffaDay di Grillo?
«Per la verità non ci ho mai pensato. Grazie per lo spunto. Consulterò gli amici del web».

Lei è religioso?
«Solo Gesù salva».
Quindi è evangelista?
«Mo’ basta domande, quand ni vu sapi’ (quante ne vuoi sapere). Ho da fare, devo girare un altro video sul debito pubblico e un altro sul buco dell’ozono. Vavatinni i ca’ sinnò ti iunnu i miei condivisori (vattene di qui sennò di faccio azzannare dai miei…)
Ok, grazie signor Emiliano Mandarino, ma non dovrebbe bestemmiare i morti. A maggior ragione se è religioso.
Non mi risponde…Beh, ne approfitto perché pure a me tocca fare quasi sessanta chilometri fino a San Giovanni in Fiore, dove vorrei incontrare Gerardo Mario Oliverio, plenipotenziario Pd in Calabria e papabile come candidato del centrosinistra alla presidenza della Regione Calabria…
«Salutare», è il comando ai suoi.
«A Noi… Duce-duce-duce».
Emiliano Mandarino: «Atténti aaa Destr. Avanti Maaarch… un-due-un-due-/pass/ -un-due-un-due-/pass/…»
Accompagnata alla porta sento il gruppo canticchiare: “Faccetta nera/Bell’abissina/Aspetta e spera/Che già l’ora si avvicina!/quando saremo/Insieme a te/noi ti daremo/ un’altra legge e un altro Re/…”.
Vabbe’, Amen! (o… Eman, che è l’anagramma di Emiliano Mandarino)

Intervista immaginaria di Grattachecca (non autorizzata)  


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