19 Marzo 2024

Green pass, la norma liberticida e i silenzi sospetti di Mattarella e Consulta

Da due anni il capo dello Stato è spettatore inerte dinnanzi alla deriva in Italia. Doveva essere garante della Costituzione, ma ha lasciato che i governi nominati da lui la calpestassero per interessi non nazionali

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E’ un periodo di follia delirante quelloo che stiamo vivendo, un periodo segnato da dichiarazioni contrastanti da parte di sedicenti esperti, politicanti e media corrotti che mostrano come il potere, o regime che sia, stia ben arroccato nei palazzi ma ormai con le spalle al muro, lontano dal popolo, timoroso di aver ormai perso il controllo del timone.

Dopo le imponenti manifestazioni di queste settimane che hanno portato milioni di persone nelle piazze italiane per protestare contro il discriminatorio Green pass e rivendicare la validità della Costituzione italiana, resa carta straccia dai provvedimenti liberticidi del governo Draghi, c’è ora la balzana idea di vietare le proteste o permetterle e circoscriverle in ambienti periferici delle città, per paura che queste possano disturbare il “manovratore”.

Una delirante pensata è quella dell’infettivologo Bassetti che lancia addirittura l’idea strampalata della “Mad” (Manifestazione a distanza) da tenersi su Zoom o altre piattaforme online. Ci sarebbero carrellate di folli argomenti da trattare ma preferiamo soffermarci sulle ultime uscite di qualcuno, i governatori Fedriga e Toti su tutti, ultimamente caduti in bassa fortuna, che addirittura evocano le restrizioni soltanto per i “non vaccinati”. In sostanza a chi ha il lasciapassare è concessa (c-o-n-c-e-s-s-a) la libertà e vivere in socialità, mentre chi ha scelto liberamente di non sottoporsi al vaccino sperimentale deve stare recluso in casa, con facoltà di fare solo le cose essenziali. Mancano solo i campi di confinamento e il quadro è completo.

Posizioni, queste, condivise in molti ambienti politici e da larga parte della società civile (come le leggi razziali durante il Fascismo), sindacati compresi, quelle stesse sigle che hanno abbracciato Draghi quando il suo esecutivo ha varato l’infame tessera discriminatoria sul lavoro che costringe milioni di lavoratori a pagarsi i tamponi ogni quarantotto ore per poter lavorare.

Con gli apparati della magistratura totalmente silenti davanti a questi scempi anti-costituzionali, e con il capo dello Stato Mattarella, garante ormai presunto della Carta, che negli ultimi due anni ha fatto e continua a essere spettatore inerte davanti all’inquietante deriva che si è delineata nel nostro paese ad opera dei governi che ha nominato. Non un solo rilievo ad un atto liberticida dei primi ministri Conte e Draghi. Non una sola reazione della Corte costituzionale o di eminenti giuristi. Non una sola inchiesta delle Procure sparse per il Paese (forse solo Bergamo). Come se la Carta e lo stato di diritto in Italia fossero stati soppressi.

Tutto in nome di una ormai inesistente emergenza sanitaria (in Italia è ormai solo politica), dove governo, esperti e mainstream continuano ancora oggi ad alimentare il terrore: nel marzo 2020 con il virus influenzale, poi a settembre dello stesso anno con la pandemia degli asintomatici, ossia i sani (che secondo la cloaca di corrotti potevano essere fonte di contagio), per arrivare a fine dicembre con il siero magico che avrebbe messo al riparo i cittadini terrorizzati da mesi di menzogne spacciate per verità: “Vaccinatevi e tornerete alla vita di prima”, era il ritornello martellante. E posto che non hanno raggiunto gli obiettivi sulle vaccinazioni (i dati sono falsificati, come falso è il numero di decessi attribuiti al virus), ora puntano sui bambini e sulla “pandemia dei non vaccinati”.

Del resto, basta ragionare, se un governo ha raggiunto l’obiettivo dell’85/90% di vaccinati perché alimentare il terrore e scagliare i media (al libro paga di palazzo Chigi e farmaceutiche) contro quelli che prima definivano negazionisti e ora no-vax? Perché tanta rabbia e tanto odio verso questa presunta minoranza?

Significa che i numeri sono di gran lunga inferiori a quelli che riferisce il generale Figliuolo, lo stesso che ha organizzato la vergognosa parata militare di Bergamo? Appare evidente che tutti quelli al potere stanno mentendo.

Si scoprirà poi, che i farmaci sperimentali  inoculati a milioni di persone non solo non immunizzano per il tempo prefissato ai piani alti di Big Pharma e del governo, ma portano i vaccinati a contrarre il Covid e a contagiare, quindi a finire in ospedale, come è ormai assodato e reso noto dalle cronache.

Sieri, va detto, che mietono vittime, ad oggi decine di migliaia, secondo i sottostimati report della farmacovigilanza, ed effetti collaterali anche gravi (a milioni in Ue) di cui nessun media quasi parla.

L’esecutivo e tutto il cerchione magico di palazzo Chigi, dopo i casi di Israele e Gran Bretagna, dove le terapie intensive erano in larga parte occupate da vaccinati con ciclo completo, spingono adesso per la cosiddetta terza dose. Cioè, fallita la sperimentazione euforicamente sbandierata con una efficacia del 95% (Pfizer), loro insistono per un’altra puntura rassicurando i cittadini che dapprima gli hanno creduto: (“Vedrete, questa volta funzionerà”); al tempo stesso criminalizzano, demonizzano e mettono alla gogna chi sceglie liberamente di non inocularsi alcunché esercitando le prerogative che la Costituzione riserva loro attraverso l’articolo 32: “[…] Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana […]”.

Secondo questo articolo della Carta, il governo poteva imporre l’obbligo vaccinale, ma essendo sieri sperimentali ha preferito aggirare tutto introducendo una norma liberticida come il lasciapassare discriminatorio, nonostante il richiamo in premessa, nel decreto, del regolamento istitutivo del green pass Ue 2021/953 che all’articolo 36 recita che nessuno può essere discriminato e che il vaccino non è obbligatorio. Vergognosa è stata la traduzione del testo originale storpiato di proposito da una manina ancora da individuare. Traduzione subito rettificata, che ribadisce il concetto (foto in basso).

Draghi e la sua maggioranza potevano rendere obbligatorio il vaccino, assumendosi però le responsabilità, fermo restando che la norma – badate – non poteva in alcun caso “violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana”, rispetto, diritti e dignità ampiamente violati dall’introduzione del certificato discriminatorio già ad agosto, quello che limita la vita sociale a milioni di cittadini che devono stare alla larga da ristoranti, palestre, piscine eccetera.

Come la mettiamo con il Green pass, egregio presidente Mattarella? Perché senza fiatare ha firmato quel decreto liberticida tradendo l’articolo 1 che recita come l’Italia è “una Repubblica fondata sul lavoro”, non su un lasciapassare lavorativo, e anche a pagamento come il test. “Vaccinati”, è il mantra, ma chi lo fa deve anche sottoscrivere il consenso informato, cioè assumersi le responsabilità personali di un trattamento sanitario che non vuole fare e che è costretto a inocularsi: in soldoni, sotto ricatto di Stato: “Se non lo fai rimani senza lavoro e senza stipendio…”. Pazzesco!

Egregio presidente Mattarella Lei ha enormi responsabilità di questa deriva nel nostro Paese. Da lei nessuno si aspettava di avere al Colle un “picconatore” come gli emeriti predecessori Cossiga e Scalfaro, ma da costituzionalista qual è poteva fare almeno dei rilievi agli atti liberticidi dei governi Conte e Draghi. Invece il silenzio. Un silenzio assordante, sospetto! Dica, signor presidente, ma difende altri interessi sovranazionali? Se sì quali? Perché la sensazione “tangibile” del suo comportamento istituzionale è che non stia difendendo gli “esclusivi interessi della Nazione” che ha giurato di fare dopo la sua elezione!

Eppure, guarda il paradosso, il 25 aprile del 2019 in una sua dichiarazione pubblicata su Twitter affermava che “La storia insegna che quando i popoli barattano la propria libertà in cambio di promesse di ordine e di tutela, gli avvenimenti prendono sempre una piega tragica e distruttiva”.

Il Popolo sovrano che lei rappresenta ha diritto di sapere. E non c’è nessun vilipendio nel diritto dei cittadini che le chiedono conto di due anni di autoritarismo nel nostro Paese; il più bello e affascinante del mondo, finito, possiamo dire senza timore di smentite, nelle grinfie dell’alta finanza internazionale e di poteri occulti.

Ma ci sono altre macroscopiche contraddizioni nella narrativa ufficiale. A farle emergere lo stesso ministro della Salute Speranza che nell’ultimo Question time della Camera, ha detto che il Green pass sarà revocato a chi risulterà positivo al Covid. Doppia beffa quindi per i vaccinati che credevano di stare tranquilli almeno per un anno dopo la doppia puntura.

“Resta evidente – ha spiegato il ministro in aula – che chi è stato identificato come caso positivo a Sars-Cov-2 è sempre soggetto all’obbligo di legge dell’isolamento fiduciario e deve essere conseguentemente esclusa a rigore la possibilità di utilizzo del Green pass se il titolare (vaccinato, ndr) è causa di possibile contagio”. Ergo, con questa dichiarazione Speranza ammette che i vaccinati contagiano come i non vaccinati. E nonostante questo dato, importantissimo, c’è chi punta deliberatamente e in modo criminale sia sulla “pandemia dei non vaccinati” sia sui bambini il cui tasso di mortalità in due anni è stato zero.

Sarà così la cosiddetta terza dose ad allungare la validità del certificato discriminatorio. E nemmeno è sufficiente, secondo l’ex coordinatore del Cts, Agostino Miozzo. “Molto probabilmente – avverte – avremo una sequenza di terze dosi, di quarta, di quinta e così via. Potrebbe succedere che avremo la vaccinazione anti-Covid tutti gli anni, come quella anti-influenzale”. Magari da fare contemporaneamente, una sul braccio destro l’altra sul sinistro.

Sul fatto che la terza dose di vaccino anti-Covid sia indispensabile, Miozzo cita l’esperienza di Israele, ma chiarisce che da sola non basta.
“Occorrono comportamenti individuali responsabili, – spiega – dobbiamo continuare a mantenere tutte quelle precauzioni di responsabilità individuale, precauzioni come mascherine, distanziamento, anche da vaccinati”.

Capito l’andazzo? Come dice monsignor Viganò è una battaglia tra i figli della Luce contro i figli delle Tenebre. Un labirinto da cui bisogna uscire con tutte le proprie forze, senza paura, con coraggio e determinazione.

Dino Granata


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