Beni per 30 milioni sequestrati a fratelli Crupi, collegati a clan Commiso

Carlomagno

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arrestiLATINA – Beni per un valore stimato in circa 30 milioni di euro sono stati sequestrati dai carabinieri del comando provinciale di Latina ai fratelli Vincenzo e Rocco Crupi, ritenuti collegati alla cosca di ‘ndrangheta “Commisso” di Siderno, nel reggino.

Il sequestro, finalizzto alla confisca, è stato emesso dal Tribunale di Latina ed è stato eseguito dai militari nelle province di Arezzo, Caserta, Crotone, Latina, Napoli, Padova, Perugia, Reggio Calabria, Roma, Salerno, Torino, Venezia e Vibo Valentia.

Nel dettagli si tratta di 13 società operanti nel settore florovivaistico; 36 terreni agricoli; 22 abitazioni; 7 locali adibiti ad esercizi commerciali; 21 fabbricati/magazzini; 2 alberghi; un centro sportivo; 33 veicoli e 26 conti correnti bancari.

L’attività costituisce la naturale prosecuzione dell’operazione Krupy che il 28 settembre 2015 aveva portato all’esecuzione di 19 provvedimenti di fermo di indiziato di delitto, emessi dalla Dda di Roma, nei confronti di altrettanti soggetti ritenuti responsabili, a vario titolo, dei reati di associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, ricettazione in concorso ed associazione di carattere transnazionale pluriaggravata.

I provvedimenti dell’epoca erano scaturiti da un’articolata attività d’indagine – avviata dai Carabinieri di Latina nel mese di maggio 2012, coordinati dalla distrettuale di Roma, che ha operato in collegamento investigativo con altre Dda, con il coordinamento della Direzione nazionale antimafia e in costante collaborazione con l’autorità giudiziaria e la polizia olandese (National Crime Squad) – che aveva consentito di accertare l’operatività nel capoluogo pontino di un sodalizio, capeggiato dai fratelli Crupi, collegato a una delle più potenti e pericolose cosche della ‘ndrangheta, i “Commisso” di Siderno, (Rc) dedita all’importazione di ingenti quantitativi di cocaina dall’Olanda attraverso la propria ditta “Krupy Srl”, con sede legale a Roma e base operativa a Latina, che aveva assunto una posizione di assoluto rilievo nel commercio florovivaistico tra l’Italia e l’Olanda.

Nel corso dell’intera operazione erano inoltre stati tratti in arresto in flagranza di reato 3 persone, sequestrando circa 17 chili di cocaina, 20 tonnellate della cioccolata ricettata a Latina e 15 sul territorio olandese.

Parallelamente alla predetta attività investigativa venivano svolti accertamenti di tipo patrimoniale, in collaborazione con il “Nucleo Antifrode” – Agenzia delle Entrate – di Roma che consentiva di documentare la riconducibilità ai fratelli Crupi dei beni sopra elencati.

La straordinaria articolazione del patrimonio del sodalizio indagato ha impegnato per più di un anno i militari operanti in un’analisi di particolare complessità, dal momento che i citati beni erano stati abilmente “spalmati” su 13 province del territorio nazionale ed in molti casi intestati a fidati prestanome senza collegamenti evidenti con i vertici dell’organizzazione criminale. Solo la certosina analisi dell’enorme mole di dati raccolti e l’incrocio con le risultanze investigative ha consentito di comprovare la connessione dei fiduciari con i fratelli Rocco e Vincenzo Crupi i quali, secondo gli investigatori, spesso avevano occultato i legami societari con avanzate operazioni finanziarie effettuate mediante istituti in paesi offshore.

Il Tribunale di Latina ha accolto appieno la richiesta, avanzata Procura della Repubblica di Roma – Direzione Distrettuale Antimafia sulla scorta degli accertamenti del Nucleo investigativo disponendo il sequestro di tutti i beni dei fratelli Crupi.

L’udienza per la decisone, in contraddittorio tra le parti, in ordine alla misura patrimoniale nonché all’applicazione di quella personale della sorveglianza speciale nei confronti dei fratelli Vincenzo e Rocco Crupi è stata fissata per il 18 luglio 2017 dinnanzi alla Sezione penale del Tribunale di Latina.