Crack Aedars Scarl, Mollica vinse appalti milionari anche in Calabria

Carlomagno

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cittadella regione calabriaAveva vinto appalti anche in Calabria, Pietro Tindaro Mollica, il potente imprenditore siciliano cui il Gico della Guardia di Finanza di Roma ha confiscato, su mandato del tribunale di piazzale Clodio, un impero di circa 170 milioni di euro nell’ambito dell’inchiesta della procura capitolina sul crack del consorzio romano Aedars Scarl.

Nel decennio 2003-2013 l’ente capeggiato da Mollica si era aggiudicato una serie di importanti appalti pubblici su scala nazionale, tra cui spiccano le commesse, poi giunte alla fase esecutiva, indette dall’Ufficio del Commissario straordinario delegato per il rischio idrogeologico nella Regione Calabria, della Provincia di Reggio Calabria e dal Comune di Rosarno (Reggio Calabria) per un valore all’epoca di svariate decine di milioni di euro.

A marzo 2015 Pietro Mollica è stato sottoposto a due distinte misure cautelari personali ed associato al carcere di Regina Coeli, nell’ambito dell’operazione di polizia convenzionalmente denominata “Variante Inattesa”.

Nel contesto, particolare rilevanza è stata attribuita ai documentati stretti rapporti – personali e d’affari – intercorsi, nel tempo, tra Pietro Mollica ed alcuni soggetti legati a diverse consorterie malavitose, anche di matrice mafiosa, tra i quali, in particolare, spiccano gli imprenditori Francesco Scirocco, 52 anni, ritenuto intraneo al clan messinese di Cosa Nostra detto dei Barcellonesi, tra i soci fondatori dello stesso Consorzio Aedars; e Vincenzo D’Oriano, anch’egli 52enne, pregiudicato mafioso e presunto affiliato al clan camorristico dei Cesarano, amministratore di fatto di una delle consorziate dell’ente.