Riace, sindaco minaccia dimissioni. Azione identitaria: “Modello fallito”

Carlomagno

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Riace paese accoglienzaIl sindaco di Riace, Mimmo Lucano, ha annunciato le sue dimissioni se il ministero dell’Interno non dovesse trasferire nuovi fondi per l’accoglienza dei migranti. Il sindaco, noto per aver ripopolato di immigrati il suo paese dopo l’esodo dei residenti, ha fatto sapere di essere “sfiduciato, avvilito, indignato con lo Stato”.

Mimmo Lucano, dal 2004 è sindaco di Riace, centro balzato agli onori della cronaca internazionale negli anni Settanta per il ritrovamento dei Bronzi di Riace e da qualche anno conosciuto, grazie al sindaco, per il “modello” di accoglienza di migranti.

Mimmo Lucano, sindaco di Riace
Mimmo Lucano

Il paese del reggino, rimasto con poche migliaia di abitanti dopo l’esodo di calabresi, è stato ripopolato grazie alle politiche di accoglienza del sindaco che ha ospitato migliaia di immigrati che lavorano e contribuiscono alla crescita economica, appunto coi fondi ministeriali, in assenza dei quali oggi Lucano vorrebbe gettare la spugna. Per queste politiche il sindaco calabrese fu inserito dalla rivista Usa “Fortune” nella classifica dei 50 personaggi più “influenti” del mondo.

Critico con Lucano il movimento politico di estrema destra Azione identitaria Calabria che con la portavoce Paola Turtoro sottolinea il “fallimento del modello Riace”.

“E’ proprio di qualche giorno fa – è scritto in una nota -la comunicazione dei consiglieri di minoranza che hanno contestato la “mancata presentazione dei documenti relativamente ai debiti fuori bilancio – riconoscimento di legittimità e salvaguardia degli equilibri di Bilancio per l’esercizio finanziario 2017/2019” e, pertanto, il non luogo a procedere della convocazione del consiglio comunale causa annullabilità per la mancanza dei pareri dei responsabili del servizio e del Revisore dei conti”.

Paola Turtoro

“Oggi – prosegue Turtoro – arriva invece la minaccia di dimettersi se il Governo non manderà i soldi a sostegno del modello propagandato su larga scala come l’unico in grado di ridare vita ad un centro spopolato per l’emigrazione dei nativi in cerca di lavoro.

“Un modello quindi assistenziale che, se non rifinanziato, lascerà in giro oltre 5.000 immigrati che il comune di Riace fino ad oggi ha mantenuto: che fine faranno? Riuscirà il sindaco Lucano a creare lavoro per i suoi immigrati visto che, dal 2004, non è stato capace di farlo per i suoi cittadini?”.

“L’Italia non è la vergine America che accolse i pionieri/lavoratori ma una Nazione in balia di una grave crisi economica che sta uccidendo i suoi figli ed il modello multietnico americano non potrà attecchire su un terreno già abbastanza ricco di millenni di storia, cultura e tradizioni”.

Di sicuro, – viene evidenziato – noi di Azione Identitaria, non saremo dispiaciuti se la minaccia di lasciare il paese dovesse concretizzarsi ma preferiremmo che, prima di attuarla, trovasse una sistemazione per le persone che finora ha sfruttato per attirare su di se i riflettori di mezzo mondo assurgendo a salvatore dell’umanità e classificandosi tra le 50 persone più influenti al mondo. E’ giunto il momento di dimostrare, per il sindaco Lucano, di potercela fare anche senza gli aiuti esterni poiché con quelli siamo tutti bravi a fare impresa”.

“Il modello Riace, conclude Azione identitaria Calabria – come quello Lampedusa, non funziona se non in virtù di sostegni economici esterni ed a discapito del territorio e se il sindaco ha intenzione effettivamente di dimettersi farà la figura del comandante che abbandona la nave che affonda, ma la cosa non ci stupirebbe poiché consideriamo falso l’umanitarismo prezzolato ed unilaterale”.