Dà fuoco a sterpaglie vicino l’ospedale, arrestato: “Mi piace vedere il fuoco”

Carlomagno

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Nel riquadro Antonello Angì
Nel riquadro Antonello Angì

Ha dato fuoco a sterpaglie vicino l’ospedale Pugliese di Catanzaro, semplicemente perché gli “piace vedere il fuoco”. Grazie a un carabiniere in borghese che si stava recando al lavoro a Catanzaro, del fuoco, il piromane, ha visto solo un piccolo focolaio, perché il brigadiere lo ha fatto arrestare. Si tratta di Antonello Angì, 33 anni, pregiudicato, in atto sottoposto alla detenzione domiciliare e autorizzato ad uscire di casa tutte le mattine, per espletare una terapia di disintossicazione al Sert, poiché tossicodipendente.

Secondo la ricostruzione, il militare aveva notato un uomo, con il volto parzialmente travisato con cappellino e occhiali da sole, rannicchiato tra le sterpaglie nei pressi dell’Ospedale Pugliese, a poche decine di metri dal parco della Biodiversità Mediterranea, già interessato da un vasto incendio nelle scorse settimane.

Il militare, che era a bordo della sua auto, si è fermato ed è sceso per capire perché l’uomo si trovasse insolitamente in quel luogo e, soprattutto, armeggiasse qualcosa, forse un accendino. Giusto il tempo di avvicinarsi che il militare scorge il fuoco: un piccolo rogo poco distante si sta espandendo ed un altro è stato appena appiccato dall’uomo che tiene in mano un accendino e osserva, quasi estasiato, le fiamme che iniziano a propagarsi.

Il militare allerta subito la Centrale Operativa del Comando Provinciale Carabinieri di Catanzaro per avere rinforzi e si fionda verso l’individuo che, evidentemente distratto da ciò che sta “ammirando”, non ha il tempo di reagire; pochi istanti dopo, giunge sul posto una pattuglia della Stazione di Catanzaro Bellamena con a bordo il comandante di quel reparto, maresciallo Maggiore Francesco Carnovale, che, il caso ha voluto, si trovasse a pochi metri dal luogo.

I militari, ormai in forze, possono quindi occuparsi anche dei due piccoli roghi che è ancora possibile domare con mezzi di fortuna… In tre si mettono a gettare dell’acqua e a “pestare” le fiamme che vengono definitivamente spente. Messa in sicurezza l’area i militari hanno identificato l’uomo in Antonello Angì.

Ed è proprio nel corso di uno di questi permessi che l’uomo ha dato sfogo alla sua pulsione, confidando ai militari di trovare piacere nella vista del fuoco e asserendo tuttavia di aver avuto subito l’intenzione di spegnere l’incendio. Compilati gli atti di rito, Antonello Angì è stato condotto presso la propria abitazione dove resterà in regime di arresti domiciliari in attesa dell’udienza di convalida che si terrà, con molta probabilità, nella giornata di domani.