In Calabria sciolti per mafia 5 comuni, c’è Lamezia: Mascaro: “Pazzesco”

Carlomagno

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Paolo Mascaro
Paolo Mascaro (frame video “News & Com”)

Il Consiglio dei ministri, su proposta del ministro dell’Interno Marco Minniti, ha deliberato lo scioglimento per infiltrazioni mafiose, dei Consigli comunali di Marina di Gioiosa Jonica (Reggio Calabria), Lamezia Terme (Catanzaro), Cassano allo Ionio (Cosenza), Isola di Capo Rizzuto (Crotone) e Petronà (Catanzaro), nei quali sono stati accertati condizionamenti da parte della criminalità organizzata.

Lamezia Terme, con i suoi oltre 70 mila abitanti, è la terza città della Calabria per popolazione dopo Reggio Calabria e Catanzaro. Per il Comune di Lamezia quello di oggi è il terzo scioglimento per infiltrazioni mafiose nella sua storia. Gli altri erano avvenuti nel 1991 e nel 2003.

Il sindaco della città lametina, Paolo Mascaro, aveva recentemente intrapreso lo sciopero della fame per protestare contro la commissione d’accesso che non l’ha mai ascoltato in merito alle presunte contaminazioni, che sarebbero state accertate da due inchieste della Dda che hanno coinvolto alcuni esponenti presenti nell’assise municipale.

Il sindaco Mascaro, eletto con Forza Italia, in una intervista rilasciata all’agenzia “News & Com” ha detto che la decisione del Cdm “è pazzesca”, perché a Lamezia “tutti insieme stavamo cercando di sconfiggere la criminalità organizzata. Non è un caso se nel mese di ottobre il comune è stato interpellato per undici volte per l’assegnazione di beni confiscati alla mafia”.

Mascaro, eletto due anni e mezzo fa, aveva trovato il suo massimo “sponsor” politico nel deputato azzurro Giuseppe Galati che recentemente aveva criticato la possibile decisione di scioglimento dell’assise municipale, arrivata poi oggi.

Nei comuni sciolti si insedierà ora un commissario prefettizio che avrà il compito dell’ordinaria amministrazione traghettando i comuni a nuove elezioni che saranno indette per la prossima primavera 2018.