“Robin hood”, chiesto il rinvio a giudizio per Nazzareno Salerno

Carlomagno

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Nazzareno Salerno
Nazzareno Salerno

CATANZARO – La Dda di Catanzaro ha chiesto il rinvio a giudizio per Nazzareno Salerno, ex assessore al Lavoro della Regione Calabria ed attuale consigliere regionale, coinvolto nell’inchiesta “Robin Hood” che ha svelato un presunto sistema illecito nella gestione dei fondi europei attraverso l’ente in house “Calabria etica”.

La richiesta di rinvio a giudizio è stata avanzata dal Pm al Gup, Claudio Paris, oltre che per Salerno, per altri 16 indagati e due società. I reati contestati, a vario titolo, sono truffa, estorsione aggravata dal metodo mafioso, corruzione, peculato, turbativa d’asta ed abuso d’ufficio.

Dalle indagini della Guardia di Finanza di Vibo Valentia e del Ros dei Carabinieri di Catanzaro è emersa l’esistenza di un presunto “comitato d’affari” che avrebbe distratto i finanziamenti comunitari vincolati al progetto regionale “Credito sociale”, indirizzandoli su conti correnti di società private anche all’estero.

Fra le accuse per Salerno, oltre all’abuso d’ufficio sul comitato di gestione del Credito sociale e alla presunta minaccia all’ex direttore del dipartimento lavoro Bruno Calvetta, c’è quella di corruzione. Secondo l’accusa l’esponente politico avrebbe favorito la Cooperfin Spa, società esterna aggiudicataria del bando incriminato in cambio di una presunta tangente di oltre 230 mila euro ricevuta da Salerno sui suoi conti.

L’indagato, tramite il suo legale Domenico Naccari, avrebbe tuttavia dimostrato essere solo un prestito, con interessi, per via delle difficoltà economiche dell’azienda edìle dell’ex assessore, e non frutto del patto corruttivo ipotizzato dalla procura. Resta ora al gup decidere se mandare il politico a processo.

Recentemente Salerno è stato scarcerato dal Riesame per insussistenza delle esigenze di custodia cautelare, e ha ripreso possesso del suo seggio a palazzo Campanella da dove era stato sospeso a febbraio dopo il suo arresto.