I tentacoli dei Piromalli sui trasporti della Piana, tre arresti

Carlomagno

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Domenico La Rosa, Vincenzo La Rosa, Fabio Sacco fermati a Gioia Tauro
Da sinistra Domenico La Rosa, Vincenzo La Rosa e Fabio Sacco

Nelle prime ore del mattino di oggi, a Gioia Tauro, i militari del Comando Provinciale di Reggio Calabria, collaborati in fase esecutiva dallo Squadrone Eliportato Cacciatori “Calabria” di Vibo Valentia, hanno dato esecuzione ad unfermo di indiziato di delitto emesso dalla Direzione Distrettuale Antimafia reggina nei confronti di due fratelli, Domenico La Rosa, di 27 anni e Vincenzo La Rosa (25), nonché Fabio Sacco (24), tutti e tre ritenuti vicini alla cosca di ‘ndrangheta “Piromalli”, attiva nella Piana di Gioia Tauro, in quanto considerati vario titolo responsabili dei reati di tentata estorsione in concorso, sequestro di persona, detenzione e porto illegale in luogo pubblico di armi comuni da sparo, lesioni aggravate ed illecita concorrenza con minaccia e violenza, con l’aggravante di aver commesso il fatto con l’utilizzo del metodo mafioso.

L’operazione, denominata “Jail Express”, giunge ad esito di un’ articolata attività d’indagine avviata a partire dal mese di settembre 2017 dalla Compagnia Carabinieri di Gioia Tauro, sotto il coordinamento della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Palmi e della Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria, allo scopo di far luce su un’escalation criminale consistita nella commissione di diversi tentativi di estorsione che da quanto emerso dalle indagini sarebbero stati compiuti dagli odierni indagati nei confronti delle società di logistica e trasporto Atre Express srl e Gls spa mediante reiterate minacce, anche con l’uso delle armi, e ripetute violenze ai danni degli autisti e corrieri delle società di distribuzione merci per impedirgli l’effettuazione di consegne nel territorio di Gioia Tauro e nei comuni limitrofi se non avvalendosi della Mar.Sal. srl, azienda di fatto gestita dagli indagati fratelli La Rosa, affinché quest’ultima potesse acquisire il monopolio economico, mediante l’illecita concorrenza,nel settore della consegna mercinell’intera Piana di Gioia Tauro.

In particolare le indagini, svolte mediante metodologie investigative tradizionali e con il supporto tecnico di intercettazioni telefoniche ed ambientali, hanno permesso di accertare numerosi episodi delittuosi, ravvicinati nel tempo, in occasione dei quali gli indagati avevano avvicinato gli autisti della Atre Express srl, affidataria del servizio di consegna merci in favore di terzi per conto della società Gls per la Provincia di Reggio Calabria, e li avrebbero minacciati, anche con armi da fuoco, intimando loro di lasciare il territorio di Gioia Tauro, non essendo dipendenti della loro società Mar. Sal.

In un’occasione, gli indagati, in concorso con altri quattro soggetti non identificati, dopo aver condotto uno dei corrieri della Atre Express in una zona isolata della Piana di Gioia Tauro, lo hanno privato della libertà per due ore, minacciandolo con una pistola ed imponendogli di non uscire dal veicoloa bordo del quale viaggiava e di non utilizzare il proprio telefono cellulare.

Secondo l’accusa, singolare ed indicativo della metodologia tipicamente mafiosa utilizzata dal gruppo criminale è l’episodio del 9 ottobre 2017 quando gli odierni indagati, in pieno giorno ed in una delle vie più trafficate della cittadina pianigiana di Gioia Tauro, dopo aver bloccato la strada ad un corriere della Atre Express, scesi dalle loro autovetture, avevano colpito ripetutamente l’autista del furgone, minacciandolo di tagliargli la gola se non fosse andato via da Gioia Tauro.

Le indagini, infine, hanno consentito di addivenire anche al sequestro preventivo delle quote societarie e del complesso dei beni patrimoniali facenti parte della Mar.Sal., legalmente rappresentata da R.M. classe ‘67, ma di fatto gestita dai fratelli La Rosa, perché ritenuta lo strumento attraverso cui gli indagati avrebbero inteso realizzare il proprio disegno criminoso consistito nell’acquisire il monopolio nella distribuzione delle merci nell’area della Piana di Gioia Tauro.

La stima complessiva dei beni sequestrati ammonta a circa 100 mila euro. Gli arrestati, al termine delle formalità di rito, sono stati associati presso la casa circondariale di Palmi e messi a disposizione dell’Autorità giudiziaria in attesa della convalida del fermo.